"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa.
"Inverno liquido" è il titolo e descrive quel che accade da tempo. Il sottotitolo: "La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa", ci racconta il senso di questo nuovo libro in uscita nelle librerie a partire da gennaio 2023.
La casa editrice è la "Derive & Approdi" di Roma. Gli autori del libro sono Maurizio Dematteis e Michele Nardelli. La prefazione è di Aldo Bonomi e la postfazione di Vanda Bonardo. Ma è necessario dire che a questo lavoro hanno portato il loro contributo Lorenzo Berlendis, Diego Cason, Tonino Perna, Francesco Picciotto e le tante persone che lo hanno reso possibile lungo un itinerario che ha portato gli autori a percorrere l'intero arco alpino e gran parte della dorsale appenninica.
Tanto è vero che attorno a "Inverno liquido" si è andato costruendo un collettivo di scrittura che intende indagare l'impatto della crisi climatica (e delle altre crisi che l'accompagnano) sugli ecosistemi, delineando una nuova geografia che, nell'interdipendenza, ripensa quella precedente. Fra gli ecosistemi, le terre alte e le aree interne divengono un terreno di indagine tanto delle criticità quanto delle esperienze innovative che cercano un futuro della montagna diverso da quello imposto da un modello aggressivo e insostenibile.
Scorrere l'indice del libro (che trovate in allegato) può servire a farsi un'idea non solo dell'attualità di questo lavoro ma anche della complessità di una ricerca e della vastità dei territori indagati.
di Ugo Morelli
Riprendo la riflessione che l'amico Ugo Morelli ha scritto per la rivista online “Doppio Zero” (www.doppiozero.com) attorno al nostro “Inverno liquido”
A un ospite è richiesta la cortesia di domandare. Non è così che noi, ospiti del pianeta Terra, ci siamo comportati e ci stiamo comportando, da un certo momento in poi della nostra storia evolutiva. “Bastava fermarsi un momento, alzare lo sguardo, ragionare e uscire dai cliché”. Così scrive Maurizio Dematteis in Inverno liquido, (DeriveApprodi, Roma 2022), il libro scritto con Michele Nardelli, per cercare di riportare al paradigma dell’Antropocene e della crisi climatica la questione del declino di un intero modello di sviluppo, quello dello sci di massa come fattore caratterizzante dell’economia alpina. Ecco, la domanda da porsi allora diventa: ma perché è così difficile fermarsi un momento a riflettere e uscire dalla forza della consuetudine conformista nonostante le evidenze, cambiando finalmente punto di vista e comportamenti?
Un crogiolo di resistenze, rinvii, ritorni alla consuetudine; insieme a saturazione ed occlusione delle prospettive di cambiamento e trasformazione necessarie, attraversa tutto il libro e si connette strettamente a uno dei problemi principali posti da Augustin Berque nel suo Pensare il paesaggio, appena pubblicato da Mimesis Edizioni (Milano-Udine 2022). Scrive Berque: “Non si è mai parlato così tanto di paesaggio come nella nostra epoca, non si sono mai avuti così tanti paesaggisti (nel senso qui di professionisti della pianificazione paesaggistica), non si sono mai pubblicati così tanti libri di riflessione sul paesaggio (e questo è l’ennesimo), in breve, non c’è mai stato un così intenso fiorire di pensiero del paesaggio…e, al contempo, non si sono mai devastati così tanto i paesaggi. Siamo dei gran chiacchieroni, sappiamo parlare molto bene del paesaggio, ma siamo anche in totale contraddizione con i nostri stessi discorsi; i nostri atti vanno in un senso opposto. Più si pensa il paesaggio e più lo si massacra” [Berque, p. 44].
Cambiamenti climatici e ricadute globali
Nell'ambito della rassegna "Incontri con gli autori"
Emmaus Piadena
con il patrocinio del Comune di Torre de' Picenardi
promuove una serata con
Michele Nardelli
autore con Diego Cason de "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite"
Venerdì 18 novembre 2022, ore 20.45
Torre de' Picenardi, via Garibaldi 31/A (sede SOMS)
Nell'ambito del ciclo di eventi dal titolo "Resistenze contemporanee" promosso da Arci del Trentino
Venerdì 4 novembre 2022, alle ore 20.30, presso la Sala dell'Hotel Nazionale di Castel Ivano
si svolge l'incontro "La montagna può resistere al cambiamento climatico?"
Partecipano Roberto Barbiero, fisico e climatologo e Michele Nardelli, autore de "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite".
Qualora vi fosse sfuggito, ed è più che possibile vista l'ora in cui è andato in onda, domenica scorsa lo Speciale TG1 "Le Alpi fragili. Come il clima sta cambiando le montagne" di Enzo Miglino, un ottimo reportage che riprende i temi cruciali del nostro "Inverno liquido", indicandolo come un libro da leggere. E un bel riconoscimento del nostro lavoro.
Questo il link dove poterlo vedere:
https://www.raiplay.it/video/2023/02/Speciale-Tg1-afc7e258-4d5a-442f-a806-7ebd1ce34306.html
di Roberto Pinter
1. L’unica ragione per cui si è parlato di Valdastico negli ultimi anni era la previsione di completamento quale condizione per la proroga della concessione della Autostrada Serenissima.
Nel 2026 scade la concessione e , normative europee a parte, il Veneto punta a recuperarne il controllo con una propria società, quindi non è più attuale la proroga ne’ la sua condizione accessoria.
2. Il tavolo di concertazione tra Stato, Veneto e Trentino è fermo da anni alla ipotesi di un tracciato non autostradale con sbocco a Trento sud, vanificata dalla volontà della giunta Fugatti di spostarlo a Rovereto sud. Ipotesi questa bocciata come non fattibile dallo studio commissionato dalla Serenissima e mai fatto proprio dal tavolo.
A quattro anni da VAIA qual è la situazione delle aree colpite, quali le iniziative intraprese, quali le criticità.
Un confronto su idee e buone prassi per un recupero ed un riutilizzo di quei territori nella ricerca di un equilibrio per uno sviluppo più armonico e sostenibile.
In occasione del quarto anniversario di Vaia, i promotori dell'appello "Un Green deal per le foreste dolomitiche" hanno aderito all'iniziativa di Unipol Sai di una mattinata di studio presso il Muse a Trento, che si svolgerà lunedì 24 ottobre 2022, con inizio alle ore 9.30.
Un'ottima occasione per fare il punto della situazione ed esplorare le prospettive in una chiave sovraregionale.