«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"
All'interno di un programma più vasto dal titolo Balcani d'Europa - lo specchio di noi (un'idea di elaborazione di pensiero che parte dai vent'anni dal debutto del monologo su Srebrenica di Roberta Biagiarelli, vedi allegato), un dibattito sui legami mafiosi fra Italia e Balcani. La serata di svilupperà attraverso un dialogo fra Pierluigi Senatore e Michele Nardelli.
«Tempi interessanti» (81)
... Sto parlando di Scicli, antico borgo barocco in provincia di Ragusa, noto negli ultimi anni per aver ospitato lo sceneggiato del Commissario Montalbano. Ma soprattutto per la sua storia infinita fatta di “passaggi” che ne hanno forgiato il carattere e i luoghi, dai greci ai cartaginesi, dai romani ai bizantini, dagli arabi ai normanni, dagli svevi agli aragonesi. E “Passaggi” è anche il titolo della mostra di opere d'arte fotografica che Carlo ha realizzato ritraendo i segni che il tempo ha fatto ai volti delle case, crepe apparentemente anonime che parlano di questa città più di tante banali promozioni turistiche e che nessuno sa più ascoltare...
Martedì 8 maggio 2018, alle ore 17.00 presso la Sala degli Affreschi della Biblioteca Comunale a Trento, presentazione del libro "Bora. Istria, il vento dell'esilio" con l'autrice Anna Maria mori e gli interventi di Alessandro Andreatta, Giuseppe Ferrandi e Roberto De Bernardis.
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Mentre gli spettri dell’esilio e dell’intolleranza sembrano incombere nuovamente sull’Europa e sul mondo intero, appare più che mai necessario fare i conti con questa storia e con gli interrogativi che ancora la accompagnano, perché, scrive Guido Crainz nella prefazione, «ci parla anche (e talvolta soprattutto) dell’Italia.
Sabato 19 maggio, dalle ore 15.00 alle ore 20.00 all'interno di IL FIUME CHE NON C'E' 2018 - Festa Artistica di Quartiere, la libreria che non c'è (ancora) sarà per la prima volta aperta, vuota, attraversabile. La libreria due punti aprirà definitivamente le sue due belle porte a settembre, ma prima di allora sarà attivamente presente alle manifestazioni primaverili ed estive di quartiere, proponendo l'integrazione tra le realtà già esistenti in San Martino e interagendo con gli abitanti.
Il nuovo libro di Luca Rastello. Un romanzo, ma anche una denuncia sull'insostenibilità e sull'ipocrisia del mondo no profit. Una dura critica alla bontà che genera potere, seguito da molte polemiche per i nomi che lascia intendere. Una recensione.
di Mauro Cereghini
(maggio 2014) Avrei voluto scrivere de "I buoni", l'ultimo libro di Luca Rastello, come di un romanzo. E dire della sua capacità di catturarti, di avvolgerti nella lettura pur prendendoti a schiaffi quasi ad ogni pagina. Dalle fogne di Bucarest alle fabbriche abbandonate delle nostre periferie urbane, ti getta addosso il fango di un'umanità scartata. La fatica di tante anime fragili, dello psicologo in bilico sulla sua identità sessuale, della ragazza madre dagli occhi sempre tristi, dei bambini rumeni malati di aids. Eppure persone vive, sguardi veri.
E poi parlare del racconto di chi li aiuta, del lato oscuro dei buoni per professione, dei volontari e degli operatori sociali. Anche loro ritratti nella nuda concretezza, fatta di quotidiani compromessi più che di nobiltà e princìpi. Un'immagine lontana dalle riviste patinate, con le rubriche fisse sul sociale-equo-solidale che fa tanto chic. E libera dalle retoriche politicamente corrette delle "operazioni bontà" e delle "partite del cuore", versioni televisive della carità più pelosa. Quella che lava con qualche avanzo di portafoglio le cattive coscienze, permettendo loro di continuare a farsi i fatti propri.
(23 aprile 2018) Ricevo dall'amico Alessandro Branz questo breve saggio attorno ad un tema - quello della partecipazione e delle forme della democrazia - piuttosto controverso. Un saggio interessante che funge da introduzione ad un tema spesso trattato superficialmente.
Branz propone un concetto innovativo di "partecipazione", con alcune indicazioni di contenuto e bibliografiche per chi voglia approfondire. Un contributo che potrà e dovrà in futuro arricchirsi - come ci ricorda Alessandro - di ulteriori riflessioni: il rapporto tra partecipazione e forma-partito e soprattutto la legge trentina sulla partecipazione che nel testo viene soo accennata, ma che per essere compresa (ed eventualmente migliorata) va inquadrata nel contesto teorico e pratico che in questo breve lavoro Branz cerca di delineare.
Sempre sulla questione degli Schützen a scuola, riprendo questo editoriale di Franco Rella apparso oggi sul Corriere del Trentino e che condivido in pieno.
di Franco Rella
(14 aprile 2018) Il caso degli Schützen a scuola mi ha messo in uno stato di profondo scoramento.
Pur condividendo le opinioni espresse dal preside Alberto Tomasi, da Quinto Antonelli e da Simone Casalini in un fondo esemplare, non ho grandi timori.
Immagino che i bambini delle scuole elementari, quando si vedranno in classe quei signori così bardati, con buffi cappelli con un curioso e indefinito piccolo pennacchio, penseranno a un prolungamento del carnevale, o a uno spettacolo in costume. Il che non dovrebbe portare loro molto danno.
A darmi profondo scoramento è stata invece la reazione scomposta del capo del governo provinciale, Ugo Rossi, che evidentemente quando si sente messo alle strette o criticato manifesta interamente se stesso, senza pudori.