"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Marcello Flores
Mimmo Franzinelli
Storia della Resistenza
Laterza, 2019
La Resistenza in montagna e quella in pianura. La guerriglia nelle città. Il sostegno della popolazione e il rapporto con la "zona grigia". La collaborazione con gli Alleati e la guerra civile con gli italiani in camicia nera.
A 75 anni dalla Liberazione, finalmente una ricostruzione con l'ambizione di proporre uno sguardo complessivo su fatti, momenti e protagonisti che hanno cambiato per sempre il nostro Paese.
Solidarietà
I potenti del 'dopo' Tangentopoli
Solidarietà, marzo 1995
A tre anni dallo scoppio di Tangentopoli i poteri forti si riorganizzano, fra incapacità di trovare una "soluzione politica" e rimozione. Paradossalmente l'effetto di Mani Pulite sarà ben diverso da quello auspicato da chi aveva guardato con speranza all'azione della magistratura. La seconda Repubblica si presenta come peggiore della prima. In Trentino le cose andranno un po' diversamente per effetto di un impegno legislativo che produrrà precisi vincoli negli appalti pubblici e una stagione politica che, pur fra mille contraddizioni, farà nascere l'anomalia dell'unica regione dell'arco alpino che non sarà preda del leghismo.
Illustrazioni e copertina di Rudi Patauner
L'occasione dell'uscita del nuovo libro di Donatella Di Cesare "Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione" (Bollati Boringhieri) è l'occasione per riflettere a fondo su cosa rappresentino i fenomeni migratori per il futuro del pianeta e delle nostre società, oltre le forme retoriche e le letture superficiali e opportuniste che spesso la politica e i cittadini utilizzano per descrivere un'emergenza che emergenza non è.
Lunedì 5 febbraio 2018, ore 17.00
Presso Sala degli Affreschi, Biblioteca Comunale di Trento
L'autrice Donatella Di Cesare dialoga con Ugo Morelli
Hasan Hasanovic
Surviving Srebrenica
Sopravvivere al genocidio, 11 luglio 1995
Gabrielli Editori
«Questa è la sola città in cui io penso "a chi è chi" in termini di etnicità, perché vedo che i Serbi badano ai loro affari e i Bosniaci fanno lo stesso. Le persone vanno in Caffè diversi, hanno narrazioni diverse della guerra e di fondo ci sono divisioni invisibili per qualsiasi cosa. Spero che un giorno tutto questo cambierà e che si saràuna pace autentica e giusta»
Testimone instancabile del genocidio del popolo bosniaco, Hasan Hasanovic è curatore del Memoriale di Potocari dove conduce i gruppi di visitatori nella difficile comprensione di quanto è accaduto.
Marianella Sclavi
Arte di ascoltare e mondi possibili
Come si esce dalle cornici di cui siamo parte
Bruno Mondadori, 2003
Questo libro di qualche anno fa eppure quanto mai attuale è stato ieri il sottofondo musicale del quarto appuntamento della Scuola degli spiazzi che si proponeva di indagare la parola "Cornici". Le cornici nelle quali viviamo, che ci aiutano a stare al mondo e che al tempo stesso possono diventare prigioni che ci impediscono di cogliere quanto accade intorno a noi, di cambiare, di mettere in discussione i nostri modi di pensare, le nostre appartenenze, gli orizzonti del nostro agire.
Shukri al Mabkhout
L'Italiano
Edizioni e/o, 2017
L'Italiano è un romanzo dello scrittore Shukri al Mabkhout, ambientato nella Tunisia della seconda metà degli anni '80, in un passaggio cruciale di quel paese, fra il nazionalismo arabo baathista che segnò tutta la fase post coloniale e il prendere corpo dell'islamismo politico.
Fra queste due tendenze – la prima ancorata nell'apparato statuale del supremo combattente1, la seconda che ha come riferimento il movimento dei Fratelli mussulmani radicata attorno al potere religioso – una sinistra marxista incapace di rappresentare un'alternativa, un po' perché fenomeno poco radicato nella complessità del tessuto sociale, un po' perché legata agli schemi ideologici di un mondo che ha esaurito – per usare una terminologia di quegli anni – la propria spinta propulsiva.
Di questo mondo è espressione il giovane protagonista del romanzo, Abdel Nasser, l'Italiano, chiamato così per la raffinatezza dei modi e del vestire, dal fascino che gli viene dalle origini andaluse della madre e dall'alterigia della bellezza turca del padre. Leader universitario di belle speranze, abbraccerà casualmente la professione giornalistica nel maggiore quotidiano legato a doppio filo al potere politico tunisino, perdendosi poi fra disincanto, storie d'amore e malcostume.
Il romanzo prende il là dal funerale del padre di Abdel e dallo scandalo che genera quest'ultimo picchiando l'imam sheikh 'Allala mentre celebra il rito funebre. Da qui si srotola il racconto, un affresco della società tunisina e di quel passaggio di tempo.