"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Cultura

Cultura in trasformazione
Immagine della presentazione
Oggi il sapere è sempre più reticolare e diffuso. La centralità delle nuove tecnologie sta contribuendo a fare emergere un particolare tipo di intelligenza collaborativabasata sull’empatia. Per questo c’è bisogno di immaginare nuove formule di progettazione, organizzazione, finanziamento e distribuzione della cultura che siano in grado di agire nella molteplicità. Ora più che mai si avverte la necessità di nuove spinte e proposte, pena la decadenza culturale, morale e umana del nostro paese.

Cultura in trasformazione Il volume raccoglie otto voci: autorevoli di giornalisti, scrittori, filosofi, economisti che offrono un momento di riflessione culturale su quanto si sta facendo, dando testimonianza delle analisi in corso e fornendo uno strumento agile ma esaustivo per comprendere i cambiamenti in atto e le opportunità future.

 

Uomini comuni
La prima di copertina del libro

Christopher R. Browning

Uomini comuni

La polizia tedesca e "soluzione finale" in Polonia

Einaudi, 1995

 

«Gente comune, uomini di mezza età, operai e artigiani che non sono mai stati nazisti sono arruolati nella riserva della polizia e mandati in Polonia. Alla loro prima operazione lasciano sul terreno 1.500 cadaveri di donne, vecchi e bambini. Alla fine del conflitto avranno contribuito alla soppressione di 83.000 persone. Come è stato possibile?»

Nel clima di questi giorni, un libro per comprendere la banalità del male.

 

 

 

Scappare la guerra
Migrazioni

Un reportage dal confine greco macedone di Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli

28 gennaio/25 febbraio 2017 orari di apertura: sabato dalle 16.00 alle 19.00 / domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00 - Paggeriarte Piazzale della Rosa Sassuolo 

Sabato 28 gennaio ore 18.00: inaugurazione mostra e presentazione del volume “Dal libro dell’Esodo” (Piemme edizioni)

Interverranno Luigi Ottani, Roberta Biagiarelli e Michele Nardelli (ricercatore sui temi della pace, fondatore Osservatorio Balcani Caucaso)

Venerdì 10 febbraio ore 21.00: “Immigrazione, analfabetismo, semplificazione”.

Interverranno Massimo Tesei (Fondatore di Forlì Città Aperta), Asmae Dachan (giornalista italo-siriana) e Roberta Biagiarelli.

Un confine nel Mediterraneo
La prima di copertina del libro

Egidio Ivetic

Un confine nel Mediterraneo

L'Adritico orientale tra Italia e Slavia (1300-1900)

Viella libreria editrice, 2014

 

«Sullo sfondo di una riflessione storiografica transnazionale e con lo sguardo non circoscritto alle periodizzazioni tradizionali, il libro ripercorre le convivenze e le divisioni tra popolazioni, decostruisce l'idea stessa di confine, andando oltre i canoni delle storiografie coinvolte e le separazioni cultrali ancora vive in queste terre mediterranee».

 

Dappertutto e rasoterra
La prima di copertina del libro

Giuseppe De Rita

Dappertutto e rasoterra

Cinquant'anni di storia della società italiana

Mondadori, 2017

 

L'Italia di De Rita dal boom allo storytelling

di Aldo Bonomi

Giuseppe De Rita, fondatore e animatore del Censis, ci invita a un ricordare il futuro oltre il presentismo. Ha pubblicato un ponderoso tomo “Dappertutto e rasoterra” cinquant'anni di storia della società italiana (Mondadori). Un affresco, una icona, per dirla con il Cacciari del “Pensare per immagini” a cui De Rita ci ha abituati con il suo denominare il divenire sociale con metafore interroganti. Mi evoca il quadro di Carlo Levi che dopo il suo “Cristo si è fermato a Eboli” dipinse anche la storia sociale della Basilicata, per Italia '61 che celebrava i suoi cento anni rappresentando il secondo popolo, sempre raccontato dal primo. Il dipinto oggi sta lì a Matera nel museo che si affaccia sui Sassi, icona allora degli invisibili da includere e oggi ipermoderna immagine di un'incerta cultura europea alla ricerca di radici e storia.

Stranieri residenti
La prima di copertina del libro

Donatella Di Cesare

Stranieri residenti

Bollati Boringhieri, 2017

 

L’approccio alle migrazioni di Donatella Di Cesare alla prova dell’Italia del rancore

(12 febbraio 2018) Parlare di immigrazione a pochi giorni dall’attacco di matrice razzista di Macerata rischia di far prendere a ogni considerazione una deriva retorica che allontana dalla piena comprensione di ciò che sta accadendo. Ecco perché, iniziando a raccontare la conversazione con Donatella Di Cesare a proposito del suo ultimo libro “Stranieri residenti” (2017, Bollati Boringhieri), faccio riferimento ad alcune riflessioni che – rovistando nel marasma non proprio edificante dell’informazione e nel profondo degli abissi del web – aiutano a orientarsi dentro il tempo che stiamo vivendo e ci impongono un punto di vista più articolato rispetto a temi e fenomeni che non toccano incidentalmente le nostre vite ma ne fanno parte – non da ieri, non in forma emergenziale – e ne faranno parte ancora per lungo tempo, mettendoci alla prova. Questioni decisive – la relazione con l’altro, la giustizia sociale, il rapporto ambiguo con l’identità e la debolezza dello Stato Nazione – perché potenzialmente fondative di un modo diverso di addentrarci nel futuro.

Centri e periferie
La copertina della Rivista

E' uscito in questi giorni il n.113 di “Protagonisti”, la rivista storica dell'Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Questo numero monografico è dedicato al rapporto fra centri e periferie.

Come potete vedere nel sommario che segue, si tratta di un numero della rivista particolarmente ricco di spunti di riflessione attorno alla grande questione del futuro delle autonomie e della Regione Dolomitica. Fra i contributi anche una mia riflessione sulla questione “Interdipendenza e autogoverno” che verrà proposta nei prossimi giorni su questo blog.