"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
La tragica morte di Stefano Frapporti colpisce profondamente e suggerisce molte domande.
Un documento del Circolo di Rovereto del PD del Trentino
di Michele Nardelli
L'intervista dal titolo "Servono nuovi compagni di strada" uscita su "L'Espresso" di questa settimana sintetizza le cose che Lorenzo Dellai va dicendo da tempo. Ma è forse la prima volta il presidente della Provincia autonoma di Trento si propone a leader di un percorso politico che parte dai territori piuttosto che dal centro, indicando "uno schema di gioco" diverso, in grado di "fare quello che ancora non c'è".
Una scelta di civiltà
di Ugo Morelli *
La civiltà, o meglio, la nuova civilizzazione necessaria, passa per piccole grandi cose: Pochi giorni fa il Consiglio provinciale di Trento ha approvato all'unanimità una legge, il cui primo firmatario è Michele Nardelli, che ha il fine di favorire la conoscenza e l'utilizzo dei prodotti agroalimentari di qualità, l'accesso diretto del consumatore al mercato delle produzioni agricole e agroalimentari nonché la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti legate al trasporto di tali prodotti. ...
* Editoriale tratto dal Corriere del Trentino del 28 ottobre 2009
Considerazioni sul congresso dell'UPT e sull'Alleanza per l'Italia (L'Adige del 18.11.2009)
di Michele Nardelli
L'Unione per il Trentino, il soggetto politico nato intorno a Lorenzo Dellai e all'idea che il PD non possa rappresentare l'insieme del centro sinistra, ha tenuto il suo primo congresso. (...)
Economia e ambiente, apriamo il confronto
Leggo i giornali di domenica e rimango un po' sconcertato. Vi si afferma che parlare di chiusura delle acciaierie di Borgo Valsugana sarebbe irresponsabile. Da qualche anno vado parlando di cultura della responsabilità, del dovere di farsi carico, di abitare i conflitti... Ed ora mi sento dire (seppure senza mai fare il mio nome, a quello ci pensano i giornalisti) che sarei irresponsabile semplicemente perché ho proposto di andare verso un rapido ripensamento del modello di sviluppo della Valsugana e di superare un approccio industriale che non centra nulla con le vocazioni di qualità del territorio. E' il realismo senza idee la cosa che più dobbiamo temere. (...)
Scontri sul confine de facto, nessuna relazione tra Mosca e Tbilisi, decine di migliaia di sfollati. E' ancora pesante l'eredità della guerra ''dei cinque giorni'', che ha visto coinvolte un anno fa Georgia, Ossezia del Sud, Russia e Abkhazia
di Maura Morandi *
da Osservatorio Balcani e Caucaso (www.osservatoriobalcani.org)