"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
di Roberto Pinter
E' stata una grande sorpresa la partecipazione alle primarie del Partito Democratico. Lo è stata in tutta l'Italia perché ha dimostrato che c'è un popolo democratico che crede ancora nella politica e nel PD, lo è stata in Trentino dove la spinta del nazionale si è unita a quella mossa dalle centinaia di candidati che hanno partecipato alla elezione del nuovo gruppo dirigente del PD trentino. ...
Sono passati vent'anni. Ricordo quel 9 novembre 1989 come se fosse ieri. Le prime notizie arrivarono nella notte che precedeva l'inizio del nostro congresso straordinario con il quale avremmo sciolto DP del Trentino e dato vita a Solidarietà. Era come se gli avvenimenti ci venissero in aiuto di fronte alle difficili e dolorose scelte maturate in quei mesi e che ora arrivavano a compimento. Fu come un fiume in piena. E noi, di quel fiume, ci sentivamo parte, eravamo parte.
Dal "Diario di bordo" del 9 novembre 2009
Il Disegno di legge sulle Filiere corte e l'educazione alimentare in Consiglio Provinciale per il voto definitivo. Una proposta di particolare valore economico, sociale e culturale.
di Michele Nardelli
Giuseppe De Rita, in occasione dell'ultima edizione del Festival dell'Economia, nel pieno della crisi finanziaria globale, ha proposto una suggestione che mi è parsa di straordinario valore. La risposta alla crisi va ricercata - diceva De Rita - nel recupero di una "cultura terranea".
Approvata in Consiglio Provinciale con 12 voti favorevoli e 6 contrari la proposta di legge del PD del Trentino sulle micro aree per sinti e rom.
Ma dal dibattito emerge quanto la cultura dell'assimilazione sia ancora largamente prevalente.
Un mio intervento sul popolo degli "uomini liberi".
È davvero sconcertante come la storia tenda a ripetersi all'infinito, con i suoi riti e le sue tragedie, verso le quali non sappiamo riflettere, elaborare e costruire memoria. Così ci troviamo ad alzare le spalle di fronte all'imbecillità, quasi dando per scontato che di tanto in tanto riappaiono i fantasmi della nostra falsa coscienza, si chiamino ignoranza, malanimo, inamicizia. Per poi sentirci dire "Razzista io? Ma non scherziamo..."
Nel momento dell'espressione del cordoglio verso le vittime dell'attentato nella capitale afgana e dello stringersi nell'abbraccio ai loro cari, corre l'obbligo di una riflessione pacata e, nei limiti del possibile, serena.
Ognuna delle sei vite spezzate è una storia irripetibile che s'infrange nella violenza di un attentato, simile a mille altri che in questi anni hanno insanguinato l'Afghanistan.
Prima ancora serve una cultura del limite. In dialogo con il direttore de L'Adige Pierangelo Giovanetti
In seguito alle conclusioni dell'inchiesta della Magistratura sulla vicenda di Monte Zaccon, il direttore de "L'Adige" Pierangelo Giovanetti ha proposto ai lettori un editoriale dal titolo "Esiste ancora una politica ambientale?" Di fronte ad un tale richiamo alla politica affinché s'interroghi sulla propria capacità di affrontare le questioni ambientali, mi sarei aspettato l'aprirsi di un appassionato dibattito. Invece il silenzio.