"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Mondo

Il referendum, la politica nel contesto della crisi.
L\'esodo dei poeti
Considerazioni sul movimento dell'acqua, con tanti "se" e tanti "ma".

di Emilio Molinari

A pochi mesi dal referendum la disastrosa crisi finanziaria ha di fatto cancellato, la straordinarietà di quell'evento, nella memoria dei cittadini. Per i lavoratori i pensionati, per la gente comune che ha votato, schiacciati da problemi contingenti, l'acqua e il rispetto dei referendum sembrano passare in secondo piano. Purtroppo però l'amnesia ha contaminato gran parte del popolo di sinistra, ripiombato come sempre nel proprio incubo totalizzante: l'antiberlusconismo, senza idee, senza principi, senza alternativa. Anche per molti movimenti a noi vicini, la chiusura autoreferenziale o gli interessi corporativi, il referendum è ormai lontano.

Risvegli
Risvegli

(5 dicembre 2011) Ieri si votava per il rinnovo del Parlamento in Russia, Croazia e Slovenia. Dalle urne escono dati che sovvertono le previsioni dei sondaggi.

In Russia il partito di Putin era dato sotto i due terzi ma in realtà non raggiunge nemmeno il 50% dei voti e crescono le denunce (e le proteste) di vistosi brogli elettorali. In Slovenia era prevista la vittoria del centrodestra ma il nuovo partito di centrosinistra del sindaco di Lubjiana Zoran Jankovic ottiene la maggioranza relativa dei seggi. In Croazia, infine, vince il partito socialdemocratico, confermando così l'esito delle ultime elezioni presidenziali e mandando a casa il governo nazionalista dell'HDZ.

Brasile, da terzo mondo a superpotenza?
Tremembè

Immagini e pensieri per uno sguardo nuovo sul Brasile

Conferenza internazionale con José Magela Da Silva, Marco Antonio Ribeiro Vieira Lima, Mauro Castagnaro, Alberto Tridente, Maria De Fatima Moreira

Oltre la crisi. Nei cerchi del potere
clessidra

La finanza sta distruggendo la società, cancellando il problema del riscaldamento climatico.

di Susan George

(ottobre 2011) In Europa la crisi finanziaria è quella che preoccupa la maggior parte della gente e che gode della copertura più ampia sulla stampa, ma non è l'unica. La gente fa bene a preoccuparsi della finanza, visto che nella vita reale l'attuale caos finanziario si traduce in alta disoccupazione giovanile, pesanti tagli ai servizi pubblici e in tutte quelle misure di austerità che sono destinate ad aggravare la crisi. Ci troviamo inoltre in una grave crisi di disuguaglianza. In Europa, ma soprattutto negli Stati Uniti, dagli anni Venti o Trenta del Novecento il benessere non è mai stato così mal distribuito. Gli "indignados", gli "indignati" hanno completamente ragione a identificarsi con il "99 per cento": hanno compreso che l'uno per cento al top ha aumentato enormemente il proprio reddito mentre tutti gli altri lo stanno perdendo. Tuttavia, ritengo che la crisi più drammatica sia quella di cui meno parliamo, il global warming e il cambiamento climatico. La crisi climatica avrà infatti gli effetti più profondi sulla stessa civiltà, e in paragone renderà irrilevanti le nostre preoccupazioni finanziarie. Provo a spiegare con un'immagine ciò che intendo.

L'Afghanistan dopo il 2014
fiore di albicocco, pianta tradizionale dell\'Afghanistan

di Mohammad Dauod Hussein Ali *

Oggi è il 7 ottobre. Esattamente dieci anni fa la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ha dato inizio agli attacchi contro l'Afghanistan. La guerra ha portato alla caduta del regime talebano e per il paese ha avuto inizio una nuova era. Negli anni successivi sembrava che, con l'appoggio internazionale, l'Afghanistan avrebbe potuto iniziare il suo cammino verso il progresso e che l'accordo dei paesi occidentali sulla questione afghana potesse finalmente porre fine ad una guerra sanguinosa.

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Voi, più di chiunque altro, avete la possibilità di cambiare questo mondo...
Barack Obama all\'Università del Cairo
Il discorso tenuto da Barack Obama all'Università del Cairo il 4 giugno 2009

Sono onorato di trovarmi qui al Cairo, in questa città eterna, e di essere ospite di due importantissime istituzioni. Da oltre mille anni Al-Azhar rappresenta il faro della cultura islamica e da oltre un secolo l'Università del Cairo è la culla del progresso dell'Egitto. Insieme, queste due istituzioni rappresentano il connubio di tradizione e progresso.

Sono grato di questa ospitalità e dell'accoglienza che il popolo egiziano mi ha riservato. Sono altresì orgoglioso di portare con me in questo viaggio le buone intenzioni del popolo americano, e di portarvi il saluto di pace delle comunità musulmane del mio Paese: assalaamu alaykum...

La Tobin tax, finalmente
James Tobin
di Fabio Pipinato 

(17 agosto 2011) Non c'è nulla di più antipatico dei saputelli che indicano la via per uscire da ogni crisi. Ma questa cosa della Tobin Tax che sta riempiendo le prime pagine di tutti i giornali europei, ad onor del vero, non ci è nuova. Nell'anno 2000 la proponemmo insieme ad altre associazioni all'interno del primo World Social Forum (marchio da noi registrato un anno prima di Porto Alegre alla Camera di commercio) all'interno di Civitas in Padova.