"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Mondo

L'attualità dell'Africa Sahariana
il manifesto
 "L'attualità dell'Africa Sahariana. La situazione socio politica di un continente che cambia", in occasione dell'assemblea annuale di Acav, con Mario Raffaelli.

La Germania spegne il nucleare
Chernobyl
(30 maggio 2011) Dal 2022 la Germania non utilizzerà più l'energia nucleare. L'annuncio arriva dal ministro dell'Ambiente di Berlino: "E' una decisione irreversibile", ha detto Norbert Rottgen dopo una riunione tra i leader della coalizione e la cancelliera Angela Merkel. "Dopo una lunga consultazione - ha detto ancora Rottgen - c'è un'intesa, una scelta decisiva e chiara". 
 

Il messaggio di Obama al mondo arabo
Barack Obama

(20 maggio 2011) Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha fatto ieri un importante discorso di politica estera, concentrato sui cambiamenti avvenuti negli ultimi sei mesi in Medio Oriente e Nordafrica. È un discorso importante perché segna con decisione il cambiamento di approccio dell'amministrazione Obama rispetto a quello del recente passato, schierando apertamente ed esplicitamente gli Stati Uniti dalla parte dei manifestanti che chiedono riforme democratiche. Inoltre, è un nuovo tentativo di ravvivare il processo di pace tra Israele e Palestina, proponendo un terreno comune su confini territoriali e sicurezza per mettere le premesse alla discussione degli altri nodi sul tavolo. Di seguito, la traduzione dei passaggi più interessanti del discorso di Obama, il cui testo integrale in inglese si può leggere qui.

L’impegno di pace e sicurezza in Somalia: molti attori internazionali, poca conoscenza del terreno
Africa
L'impegno di pace e sicurezza in Somalia: molti attori internazionali, poca conoscenza del terreno

di Mario Raffaelli

(14 maggio 2011) La Somalia riassume i problemi e le fratture che attraversano il Corno d'Africa: sicureza e governabilità, povertà e sviluppo, islam e fondamentalismo, migrazioni e rifugiati, pastoralismo e agricoltura, proliferazione delle armi leggere, competizione per l'uso delle risorse idriche. Questi aspetti, singolarmente e/o in combinazione, sono alla base dei conflitti in quest'area. Infatti, nella strategia europea del 2006 per una partnership per la pace, la sicurezza e lo sviluppo del Corno d'Africa, si sottolinea l'esistenza di «un sistema regionale d'insicurezza», nel quale conflitti e crisi politiche si alimentano vicendevolmente.

Per interrompere questo ciclo di violenze, è necessario un approccio regionale. Dal 1996 l'Igad (che rappresenta il Corno d'Africa "allargato", con Etiopia, Eritrea, Kenya, Uganda, Sudan, Somalia e Gibuti) ha aggiunto ai suoi compiti la mediazione dei conflitti, negoziando due processi di pace: il "Sudan Comprehensive Peace Agreement", siglato il 9 gennaio 2005, e la "Conferenza di riconciliazione somala", conclusasi nell'ottobre del 2004. Nel primo caso, la comunità internazionale (con gli Stati Uniti in prima fila) ha accompagnato efficacemente la difficile transizione, nel secondo non altrettanto.

Non solo nucleare. C'era una volta il Golfo del Messico...
Piattaforma petrolifera

(17 aprile 2011) Lo scorso anno per un paio di mesi, quando il petrolio, inarrestabile, sgorgava dal fondo del mare, la macchia nera ha turbato le coscienze. Erano in discussione: l'ambiente contro i modelli opulenti; il diritto pubblico di fronte alla forza delle multinazionali. Anticipiamo stralci di uno scritto più ampio in via di pubblicazione.

di Guglielmo Ragozzino (da www.sbilanciamoci.info)

La Bp story, la vicenda che prende nome dalla Bp, terza impresa petrolifera mondiale, obbliga a riflettere quanto sia importante e al tempo stesso pericoloso estrarre petrolio al giorno d'oggi, quali regole esistano, più o meno rispettate, quante tecniche, quante conoscenze teoriche e pratiche e quanti capitali siano coinvolti e come siano potenti e ricche di storia le compagnie del settore.

Acqua e nucleare, due battaglie decisive
sul mare
di Emilio Molinari

(1 aprile 2011) Tra poco 50 milioni di italiani dovrebbero recarsi alle urne per il referendum sull'acqua pubblica e il nucleare. Per impedire il quorum il governo ha negato l'election day, per il solo voto di un radicale e l'assenza di 10 parlamentari del centro sinistra. 400 milioni spesi per evitare il quorum. Nazionalmente il PD evita ancora di prendere una posizione pubbica per il sì ai referendum. Teme di dividersi al proprio interno, mentre centinaia di realtà di questo partito si stanno esprimendo e si impegnano per i Sì!

Fukushima brucia
La centrale di Fukushima

(28 marzo 2011) L'allarme sulla situazione della centrale nucleare di Fukushima è tutt'altro che rientrato e il grado di allarme per l'incidente nucleare è salito a livello 6 su scala di 7 (Chernobyl). I dati che emergono dall'analisi delle acque e dell'aria indicano che la situazione diventa ogni giorno più grave, nonostante le rassicurazioni da parte della Tepco. Le ultime notizie rendono noto che nel reattore numero 2 della centrale giapponese di Fukushima i livelli sono 100 mila volte superiori alla norma, a causa, probabilmente, dalla parziale fusione delle barre di combustibile nucleare. Lo ha ammesso il portavoce del governo, Yukio Edano. La Tepco, la società che gestisce l'impianto, ieri aveva reso noto che la soglia massima era stata superata di 10 milioni di volte. Poi si è corretta: 1.000 millisievert/ora, appunto 100 mila volte oltre la norma.