"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
di Fabio Pipinato
(2 settembre 2012) Le Nazioni Unite hanno monitorato un traffico d'armi "straordinario" tra i diversi paesi dei Grandi Laghi verso il Kivu. Armi leggere e pesanti. Compreso il pene che, a queste latitudini, da diversi anni ad oggi, compie stupri di massa.
Le prime notizie ufficiali, stando ai rapporti Onu, risalgono al febbraio 2006 mentre entrava in vigore la nuova costituzione della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) ed il paese adottata la nuova bandiera. Mentre a Kinshasha si festeggiava, ad oriente del paese migliaia di ragazze venivano stuprate dallo stesso esercito congolese o da diversi genocidari di professione. Il mese seguente Thomas Lubanga Dyilo fu il primo "signore della guerra" ad essere incriminato dalla Corte penale internazionale dell'Aia. S'è servito di bambini soldato e li ha seviziati. Indifferentemente; maschi e femmine.
6 agosto 1945, ore 8.16 di un giorno qualsiasi. Di Hiroscima non rimasero che macerie, annientando ogni cosa e persona nel raggio di decine di chilometri. Di quella donna seduta sui gradini di un edificio rimase solo un'ombra. La follia venne ripetuta tre giorni dopo, il 9 agosto, spazzando via un'altra città, Nagasaki.
I vincitori giustificarono la morte di duecentomila persone dicendo che così si era messo fine alla guerra. Dopo la tragedia dell'olocausto e quella dei gulag, Hiroshima rappresentò (e continua a rappresentare) il delirio di un secolo che da solo ha determinato un numero di morti in guerra tre volte superiore rispetto a tutti i secoli precedenti di cui l'uomo abbia memoria.
Ora la domanda è la seguente: quanto abbiamo saputo elaborare di queste ed altre tragedie?
(agosto 2012) Nei giorni scorsi, all'età di 93 anni, se ne è andata Chavela Vargas, uno dei simboli della canzone e della cultura messicana. In Europa era conosciuta per l'interpretazione musicale nei film di Pedro Almodovar. Per me era la voce che ha accompagnato i miei viaggi in quello straordinario paese.
Morta Chavela Vargas, la sciamana del Messico - Video Repubblica ...
Per l'emergenza profughi in Siria si sta costituendo un tavolo di lavoro in Trentino. Per informazioni rivolgersi al Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Un incontro è previsto al Forum (Galleria Garbari 12 a Trento), martedì prossimo 31 luglio, alle ore 18.00.
(27 luglio 2012) Mentre continua il sanguinoso conflitto in Siria, almeno 1 milione e mezzo di siriani sono già fuggiti dalle loro case per rifugiarsi in altre città del paese. I combattimenti in corso nella capitale ed ad Aleppo rischiano di peggiorare drammaticamente la situazione. Solo questa settimana hanno varcato il confine con Giordania, Iraq, Libano e Turchia oltre 30 mila persone.
Un ponte per... fa appello all'opinione pubblica italiana affinché non dimentichi questa crisi, partecipando alla raccolta fondi che abbiamo lanciato per sostenere il lavoro svolto con i nostri partner in tre paesi coinvolti nell'emergenza. Parliamo dell'Unione delle Donne Giordane, di Amel in Libano e della Public Aid Organization in Iraq.
I fondi saranno utilizzati per acquistare (in loco) medicinali, per fornire un'assistenza legale e psicologica ai rifugiati e soprattutto per proteggere le donne vittime di violenza, il cui numero è in continua crescita.
Viaggio nel secolo della diaspora armena mediorientale
di Paolo Martino (www.balcanicaucaso.org)
(agosto 2012) Un secolo fa il genocidio armeno sanciva la fine della convivenza turco-armena in Anatolia e affidava al Levante arabo i destini dei sopravvissuti. Aleppo, Damasco, Baghdad e Amman divennero così il grembo della diaspora armena.
Ma è in Libano che si compie il momento di maggiore intesa tra l'esilio armeno e il mondo arabo. A Beirut viene fondata l'università della diaspora, nasce la coscienza e la rivendicazione politica armena, sopravvive e si rinnova il mito del ritorno, si esprime l'anima della più grande comunità armena del Medio Oriente. E' da Beirut che si diffonde la diaspora in Europa, negli Stati Uniti, in Sud America e in Africa.
Paolo Martino è partito da Beirut e attraverso Turchia orientale, Giordania e Siria ha raggiunto Yerevan, capitale della evocata quanto estranea Madre Armenia. Dal Caucaso a Beirut è un reportage che percorre il cordone ombelicale della diaspora attraverso i luoghi della fuga e dell'esilio. Sullo sfondo un Medio Oriente battuto dalla Primavera araba, il più poderoso vento di rinnovamento che abbia mai spirato su quei cieli.
http://www.balcanicaucaso.org/Dossier/Dal-Caucaso-a-Beirut
Organizzato da Osservatorio Balcani e Caucaso in collaborazione con l'Associazione Paspartù, Museo Storico Italiano della Guerra e Comune di Trambileno
Incontro di apertura dell'edizione 2012 di RoveretoImmagini e inaugurazione della mostra fotografica The Time and the Other - Armenia, Turchia 2010
Intervengono
Alvaro Deprit, fotografo e autore della mostra
Paolo Martino, free lance e corrispondente di OBC, autore di Dal Caucaso a Beirut,
reportage dedicato alle comunità armene mediorientali
Camillo Zadra, provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra
Modera Giorgio Comai, ricercatore di Osservatorio Balcani e Caucaso
a seguire aperitivo equosolidale, a cura di OBC
Ricordiamo inoltre che la Fondazione Opera Campana dei Caduti ospiterà, nell'ambito della rassegna RoveretoImmagini, la mostra Bosnia di Graziano Panfili
INFO eventi@balcanicaucaso.org
Nel vuoto politico seguito alle recenti elezioni, Belgrado è attraversata da una serie di omicidi che riportano alle cronache criminali di dieci anni fa. Nostra intervista a Stevan Dojčinović, giornalista investigativo serbo
di Cecilia Ferrara, Osservatorio Balcani Caucaso
(luglio 2012) Alle 14 del 3 luglio scorso, nella periferia di Belgrado, Radojica Joksović, 32 anni, è stato ucciso dall'esplosione di un chilo di esplosivo C4 posto sotto la sua Audi A6 e azionato a distanza con un cellulare. Il suo accompagnatore, Predrag R. (35), è rimasto lievemente ferito. Radojica Joksović era originario di Pljevlja, Montenegro, la città di origine dell'ormai famoso Darko Šarić, presunto trafficante internazionale e capo dei "Guerrieri Balcanici", organizzazione che in Italia sarebbe stata fornitrice di cocaina per la 'ndrangheta sulla piazza di Milano.