«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

Mondo

Oltre Bolivar...
Parco nazionale di Canaima

Qualche considerazione attorno alle elezioni presidenziali e al futuro del Venezuela 

(15 aprile 2013) Nell'incertezza sul "dopo Chavez" il Venezuela va alle urne (ha votato il 78% degli aventi diritto) e sceglie la continuità. Per un soffio Nicolas Maduro, il candidato designato come successore, prevale per poco più di 200 mila voti sul candidato dell'opposizione Henrique Capriles che pure era stato battuto in maniera netta solo pochi mesi fa dal presidente scomparso.

Già l'opposizione parla di brogli. Le percentuali (50,66% contro il 49,07%) ci dicono di una consultazione vera e partecipata. Certo, quello che emerge dal voto descrive una divisione profonda in un paese dove le differenze sociali non sono certo scomparse (nonostante le immense risorse petrolifere abbiano permesso una maggiore redistribuzione del reddito) e dove la contrapposizione fra "chavisti" e "squallidi" non lascia margini di mediazione.

Cipro, l'eurozona offshore
Ricchezza

(4 aprile 2013) La crisi che scuote Cipro sta facendo crollare un'economia che nei decenni scorsi ha costruito le proprie fortune sul settore finanziario. Un "paradiso fiscale" che ha attirato denaro anche dagli affari sporchi che hanno accompagnato le guerre jugoslave. Un commento di Michele Nardelli pubblicato da OBC

E' stravagante come la crisi finanziaria che ha travolto in queste settimane la Repubblica di Cipro abbia potuto far tremare anche l'Unione Europea. Cipro è un paese piccolo, la sua popolazione supera appena il milione di abitanti, il suo PIL di è di 19,3 miliardi di Euro, ovvero solo lo 0,2% del PIL dell'Eurozona. Perché dunque la crisi finanziaria nell'isola di Afrodite ha richiesto un intervento così drastico, mettendo peraltro in discussione le regole assicurative dei depositi bancari nella zona euro?

Il Limite nella preghiera di una donna musulmana
Baghdad

di Adel Jabbar

Un uomo merita di passare per saggio
quando è alla ricerca  della saggezza;
è uno sciocco dal momento in cui crede di averla raggiunta"
proverbio arabo

Si svegliava  presto, molto presto, alla prima luce  dell'alba di ogni mattina. Iniziava  l'abituale rito delle abluzioni prima di ogni preghiera: si lavano le mani, si sciacqua la bocca e si puliscono i denti, si soffia il naso dopo avervi introdotto un poco d'acqua, si lava  il viso, si lavano gli avambracci, vengono passati i capelli con le mani bagnate, si lavano le orecchie, e infine si puliscono anche i piedi. E' un atto di purificazione del corpo che viene accompagnato dall'altro atto, quello di liberare la mente di ogni pensiero per prepararsi ad  una totale concentrazione durante la preghiera e al cospetto di Iddio.

Una voce giovane buca il silenzio dell'Internazionale socialista
Beatriz Talegon
(15 febbraio 2013) Qualche anno fa il discorso di Beatriz Talegon, dirigente dell’Unione internazionale dei giovani socialisti, sarebbe stato oscurato dallo scarso eco che da molto tempo caratterizzano le riunioni della Is, l’Internazionale socialista. Ma Beatriz, una giovane spagnola poco conosciuta, sapeva che le sue parole, grazie alle nuove tecnologie digitali, potevano uscire dal “chiuso dell’Hotel a Cinque stelle” di Lisbona dove si è tenuto, pochi giorni fa, il Consiglio della Is. Così è stato. Beatriz Talegon ha parlato senza peli sulla lingua. E ora le sue parole stanno facendo il giro del mondo.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=0ZicxS57B3o

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Il caso Mali tra politica e uranio
Libri della biblioteca di tumbuctu

di Marco Pontoni

(31 gennaio 2013) È effettivamente semplicistico definire la guerra in corso nel Mali "neocoloniale", come sottolineato fra gli altri dal ministro Riccardi, che l'Africa la conosce. I fondamentalisti, o qaedisti - contro cui la Francia è recentemente scesa in campo, accogliendo anche il supporto dell'Italia - non sono i Viet Cong e non conducono una guerra di liberazione; sono essenzialmente un corpo estraneo all'Africa saheliana, che è in gran parte musulmana, questo sì, ma non integralista, se non altro perché nell'Africa nera l'Islam ha dovuto venire a patti con le culture e le religioni autoctone (cosa che ha dovuto fare anche il cristianesimo).

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Esame di maturità per il Venezuela
Venezuela, un murales chavista

In una situazione di grande fluidità e pluralismo a livello partitico e di contendibilità della leadership a livello governativo si gioca il futuro del Venezuela

di Francesca D'Ulisse

(10 gennaio 2013) Con il fiato sospeso fino al 10 gennaio e con le comunicazioni roventi tra Caracas e L'Avana. E' in questa situazione che sta maturando la vigilia della "toma de posesión", la cerimonia d'investitura presidenziale in Venezuela. La situazione del Presidente Chávez è stabile ma "delicata", Hugo Chavez è "assolutamente cosciente" su quanto siano "complesse e delicate" le sue condizioni dopo l'operazione dello scorso 11 dicembre, "leggeri miglioramenti con situazioni stazionarie": è sugli aggettivi e sulle dichiarazioni dei ministri accorsi al capezzale di Chávez che maggioranza e opposizione prendono le misure per capire cosa fare e cosa sperare dai prossimi giorni. Niente "segreto di stato" - come fu ed è ancora per Fidel Castro - anche se i dubbi e i sospetti sulle reali condizioni di salute del presidente venezuelano si rincorrono ormai da mesi pesando come un macigno sul futuro del Paese e sugli equilibri di un intero continente. La costituzione bolivariana è sottoposta in questi giorni ad analisi e interpretazioni estensive.

 

Nazioni Unite, 60 mila morti in Siria dall'inizio del conflitto. Del quale non si vede soluzione.
la città di Aleppo (Siria)

(3 gennaio 2013) "Almeno 60 mila morti in Siria dall'inizio del conflitto secondo dati delle Nazioni Unite. Lo ha reso noto l'Alto commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay, citando un rapporto delle Nazioni Unite. Le persone uccise in Siria dal 15 marzo 2011 al 30 novembre 2012 sono state 59.648".

Fin qui la notizia Ansa. Quello che sta accadendo in Siria, aggiungo io, non avviene affatto nell'indifferenza internazionale, perché su questo paese strategico nel contesto mediorientale si concentrano grandi interessi, tanto da parte delle principali potenze che dei paesi della regione.

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