"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Mondo

Abbattere i muri dell'esclusione e dello sfruttamento
Papa Francesco e Pepe Mujica

Il discorso di Papa Francesco al terzo incontro mondiale dei movimenti popolari

«...Chi governa allora? Il denaro. Come governa? Con la frusta della paura, della disuguaglianza, della violenza economica, sociale, culturale e militare che genera sempre più violenza in una spirale discendente che sembra non finire mai. Quanto dolore e quanta paura! C’è - l’ho detto di recente – un terrorismo di base che deriva dal controllo globale del denaro sulla terra e minaccia l’intera umanità. Di questo terrorismo di base si alimentano i terrorismi derivati come il narco-terrorismo, il terrorismo di stato e quello che alcuni erroneamente chiamano terrorismo etnico o religioso. Ma nessun popolo, nessuna religione è terrorista! È vero, ci sono piccoli gruppi fondamentalisti da ogni parte. Ma il terrorismo inizia quando «hai cacciato via la meraviglia del creato, l’uomo e la donna, e hai messo lì il denaro...»

Dacca, orrore e falsa coscienza
Operaie al Rana Plaza

«Tempi interessanti» (49)

Il 24 aprile 2013 a Savar, nella grande periferia di Dacca (Bangladesh), crollava come un castello di carte il “Rana Plaza”, un edificio di otto piani che ospitava decine di laboratori tessili, oltre a negozi, abitazioni e una banca. Questi ultimi erano stati in precedenza evacuati per il manifestarsi di crepe nel palazzo, i laboratori no. Morirono 1129 persone, i feriti furono 2515...

... dovremmo sapere che “l'esercito invisibile che solca il mondo” di cui parlava Mario Calabresi su “la Repubblica” non è un tutt'uno indistinto, che gran parte dell'internazionalizzazione si fonda sulla deregolazione più offensiva verso i diritti della persona, che anche nella “banalità del bene” alberga l'insidia dei “civilizzatori” e che non basta aiutare una ong per togliersi di torno la falsa coscienza...

Afghanistan, il movimento d'Illuminismo
Un'immagine delle grandi manifestazioni pacifiche di Kabul

di Razi e Soheila Mohebi

(3 agosto 2016) Durante la manifestazione pacifica del 23 luglio in Kabul, oltre 100 persone hanno perso la vita e più di 500 persone sono rimaste gravemente ferite. Erano studenti universitari, laureati e dottorandi, e appartenevano al movimento "enlightenment" ("illuminazione"). In queste righe provo a descrivere il movimento, la sua nascita e le sue speranze…

Dopo la caduta dei Talebani nel 2001, il popolo Hazara ha scelto la via della formazione e dell’educazione per superare la guerra e soprattutto la cultura della belligeranza che fino a quel momento avevano dominato l’intero paese. Dopo la prima conferenza di Bonn del 5 dicembre 2001, gli Hazara hanno percepito e vissuto in uno spazio limitato che comunque permetteva loro di mandare le proprie figlie ed i propri figli a scuola dopo gli anni bui della guerra civile e dei Talebani. Questo spazio ha permesso loro di fondare le prime scuole autofinanziate dai genitori e di mettere in piedi un modello sostenibile di educazione che riuscisse a sopravvivere anche di fronte alle miopie governative e alla precarietà degli aiuti internazionali.

Come Botero può sconfiggere Pablo Escobar
Colombia

Nell'ambito del Festival dell'Economia...

Pacificazione della Colombia e trasformazione urbana a Medellin: la città simbolo del narcotraffico ha saputo rinnovarsi comprendendo che la violenza si combatte contrastando le ingiustizie sociali e costruendo opportunità di vita dignitosa per tutti, con servizi, diritti e crescita del capitale umano.

A cura del Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, di ACCRI Ong e della Scuola di Studi Internazionali dell'Università di Trento

Coordina Mauro Cereghini
Intervengono Jairo Agudelo TabordaMario Enrique Vargas Sáenz

L’Europa non sa invecchiare… ma potrebbe imparare
Sguardo mediterraneo

di Tonino Perna

(7 giugno 2016) Sapere invecchiare è un’arte. Significa fare i conti con le energie che vengono meno, con la paura del giorno finale, con il rimpianto per “i bei giorni che furono”, come nella nota commedia di Samuel Beckett. Come diceva Noberto Bobbio il brutto della vecchiaia non è solo la memoria che si perde, ma che tutto diventa più lento e faticoso.

L‘Europa è diventata come una vecchia isterica che vive di paure, si fa prendere facilmente dal panico, cerca di esorcizzare la morte che si avvicina imbellettandosi con lustrini di eventi spettacolari, grandi opere e Quantitative Easing. Assomiglia, perdonate il riferimento personale, ad una mia vecchia zia che viveva all’Eur, splendida persona, femminista ante litteram, che dagli anni ’90 ho visto rinchiudersi sempre più in casa, far mettere sbarre alle finestre, porte blindate, e vivere nel terrore degli immigrati e dei rom.

«Bugiardi di tutto il mondo, unitevi!»
Delusione

«Tempi interessanti» (44)

... Tornando al Brasile, governare un paese come questo – ce lo ricordava spesso Alberto – è impresa temeraria. Farlo senza una maggioranza parlamentare ha reso l'impresa ancor più difficile. Non farcela, venire sconfitti, poteva dunque essere nell'ordine delle possibilità. Ma finire per effetto dell'intreccio fra affari e politica può solo far arrossire di vergogna. E parlare di “golpe” è da irresponsabili per le conseguenze tragiche ne ne potrebbero venire, in Brasile come in Venezuela.

Quando sapremo fare i conti con tutto questo, invece di continuare a darci risposte rassicuranti? Perché non riconoscere che la cultura dell'avere ha reso l'uomo schiavo delle cose e che la cultura del potere l'ha spinto a separare tragicamente fini e mezzi dell'agire politico?

Cooperazione internazionale e conflitti
La locandina dell\'evento

Sguardi e prospettive della cooperazione nella gestione dei conflitti e negli scenari di guerra

Fondazione Fontana onlus organizza venerdì 22 aprile 2016 presso la Sala Rosa del Palazzo della Regione a Trento, il nuovo seminario della Carta di Trento per riflettere sulle pratiche della cooperazione internazionale nella gestione dei conflitti e negli scenari di guerra.

Scarica la brochure QUI

Un seminario rivolto agli operatori, ai ricercatori, agli insegnanti e agli studenti interessati, indipendentemente dagli ambiti di intervento o di specializzazione.

 

Questo il programma della mattinata.

Gli interventi umanitari nei contesti di guerra: sguardi e prospettive della cooperazione internazionale

Interviene Luca Jourdan - Docente di antropologia politica all’Università di Bologna. Ha condotto studi in Africa centrale sul rapporto fra giovani e guerra e sul ruolo degli interventi umanitari

La cooperazione internazionale e le nuove frontiere del conflitto: processi partecipativi e risorse ambientali

Interviene Massimo De Marchi - Docente di valutazione ambientale all’Università di Padova, è esperto in processi partecipativi e gestione di conflitti ambientali

La costruzione del nemico e l’elaborazione del conflitto: riflessioni ed esperienze

Interviene Michele Nardelli - Ricercatore sulle tematiche della pace e dei diritti umani, è tra i fondatori dell’Osservatorio Balcani e Caucaso

Ad alta voce: letture alla scoperta di storie di guerra e di pace

A cura di Francesca Sorrentino

Modera Silvia Nejrotti - Fondazione Fontana onlus.