"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Territorio trentino

La città s'interroga per diventare città
Città invisibili

Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone
Italo Calvino, Le città invisibili

di Federico Zappini (www.pontidivista.wordpress.com)  

E’ bene sottolineare una cosa. Stazione Futuro e Udu sono riusciti con il loro “Laboratorio cittadino” in una piccola/grande impresa: hanno portato a confrontarsi sul tema della città e delle sue prospettive future gli attori politici, sociali e culturali presenti sul territori. Certo mancava qualcuno ma per la prima volta – almeno che io ricordi – il tema della gestione dello spazio urbano di Trento è passato attraverso l’attivazione comune delle sue diverse anime e non dentro la classica separazione fatta di contesti d’interesse o competenza totalmente slegati tra loro. Il vigile urbano ha dialogato con lo studente, il barista con il sociologo e il promotore culturale, l’urbanista con il rappresentante dell’amministrazione comunale. Un primo passo importante verso la definizione di quegli Stati generali della città da molti invocati. Certamente uno stimolo concreto per farsi carico delle scelte che riguardano la riqualificazione urbana (e non solo) del capoluogo trentino.

Elezioni amministrative in Trentino, risultati positivi a Levico Terme e Villa Lagarina
Attività culturali a Palazzo Libera, Villa Lagarina

Domenica 4 maggio si è votato in sei Comuni della provincia di Trento: Levico Terme, Transacqua, Valfloriana, Vermiglio, Vigolo Vattaro, Villa Lagarina.

Una consultazione che aveva le sue prove più importanti a Levico e Villa Lagarina, dove il confronto vedeva coinvolti gli schieramenti politici provinciali, ma interessante anche negli altri Comuni dove si misurava la continuità o la la discontinuità con le amministrazioni precedenti.

A Levico Terme ha vinto nettamente Michele Sartori, espressione del centrosinistra autonomista, con il 59% dei suffragi, distanziando la lista di centrodestra di 38 punti in percentuale, mentre la lista grillina ottiene un risultato insignificante.

A Villa Lagarina Romina Baroni, già vicesindaca ed espressione di una lista Pd, Upt e Patt, si afferma con il 56% dei voti. Brava Romina, te lo meriti perché in questi anni ti ho trovata sempre attenta nella salvaguardia del territorio e dell'ambiente, sui temi dell'agricoltura e delle filiere corte, sull'acqua e sulla pace. Parte di un impegno politico ed amministrativo che ha caratterizzato per intelligenza, apertura culturale e sensibilità, a dire il vero, tutta la maggioranza uscente e la sua giunta.

A Nord di Trento a Sud di Bolzano
A nord di Trento (Bodini, Magré)

La vite e il paesaggio

Un libro fotografico e una mostra alle Gallerie di Piedicastello

di Luca Paolazzi, Tommaso Iori, Daniele Carli

Il paesaggio, sosteneva Eugenio Turri, “racconta in due modi diversi la storia degli uomini”. Da un lato il racconto “del vivere storico degli individui e dei gruppi sociali in un certo ambito territoriale, visto come paesaggio, trasformato in paesaggio”; dall’altro, il racconto della “sua formazione, del suo costituirsi attraverso il tempo”, intendendo in questo secondo caso il paesaggio come una “successione di momenti e modi diversi delle società umane di rapportarsi con il territorio che le ospita, di viverlo e trasformarlo secondo le proprie esigenze vitali”[1]

Cultura, turismo, ambiente: le risorse strategiche della nostra valle
Valle dei laghi

Incontro elettorale promosso dal circolo del PD della Valle dei Laghi. Al centro del confronto il futuro di una valle ricca di fascino e di risorse che deve ritrovare un proprio percorso fra le Dolomiti e il Garda.

Partecipano i candidati Lucia Maestri, Michele Nardelli e Andrea Rudari. Introduce i lavori Luca Sommadossi, presidente della Comunità di Valle.

Conversazioni sul Trentino. Dialogo fra amici sui nodi del nostro tempo
Lavis

Inizia giovedì a Lavis, grazie all'impegno di Massimiliano Pilati, il percorso di conversazioni che stiamo promuovendo in tutto il Trentino con Michele Nardelli, candidato per il PD nelle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale e regionale del 27 ottobre 2013.

Le abbiamo chiamate "Conversazioni sul Trentino. Dialogo fra amici sui nodi del nostro tempo", una modalità diversa di immaginare la campagna elettorale, puntando sul confronto con persone che difficilmente parteciperebero agli incontri pubblici, per potersi parlare senza reticenze, superando la ritrosia o la timidezza delle manifestazioni pubbliche, affrontando a ruota libera i temi del presente e le contarddizioni che segnano la politica.   

Nuova bretella stradale nella piana Rotaliana
Un tratto della zona interessata

di Roberto Devigili e Agostino Tonon

(11 settembre 2013) La proposta  di qualche anno fa di realizzare  collegamenti veloci  a mezzo ferrovia tra alcune valli ed il capoluogo Trento (allora denominata Metroland) e le proposte  alternative (la più nota quella del trenino di collegamento con le valli dell'Avisio) aveva fatto sperare che i Trentini avessero in mente qualcosa di nuovo per favorire la mobilità. Invece, anche se con meno intensità degli anni Ottanta e Novanta, in concreto, si sono realizzate e progettate solo nuove bretelle e tangenziali stradali.

L'ultima proposta, per restare in zona, in ordine di tempo, quella di Grumo.

PAT, Paesaggio, Ambiente, Territorio
Plaga Aldeno

di Ugo Morelli

(31 agosto 2013) Chi intende cambiare qualcosa è spinto, di solito, dalla propria convinzione. Lo è al punto che spesso non vede la differenza fra quella che può essere anche una buona intuizione e la creazione delle condizioni per realizzarla.

Chiunque debba impegnarsi in un cambiamento tende a commettere questo errore. Si rinchiude in un'identità, si allea con i "duecento intelligenti che hanno capito tutto e si oppongono agli alieni", e parte lancia in resta per cambiare il mondo. Così facendo di solito ha perso la partita. Il lavoro lento e difficile della costruzione del cambiamento, delle condizioni anche minime per realizzarlo, è quello che è richiesto dalla creazione di un nuovo modello di sviluppo nelle comunità locali. In particolare ciò vale per una
questione tra le più difficili e impegnative: il rapporto tra le forme dello sviluppo e il paesaggio, l'ambiente e il territorio.