"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Territorio trentino

Le Albere come paradigma del presente
Trento, quaritere le Albere

«Tempi interessanti» (56)

(7 novembre 2016) Mentre leggo l'editoriale di Simone Casalini sul Corriere del Trentino di domenica, a conclusione della pregevole inchiesta che quel giornale ha realizzato attraverso i profondi cambiamenti che segnano la vita sociale e culturale delle aree urbane della città di Trento, avverto una profonda analogia con ciò che scrive Marco Revelli nel suo viaggio dentro luoghi simbolici della trasformazione post fordista di questo paese1.

L'inchiesta del Corriere (articolata in trenta puntate) si è conclusa al quartiere delle Albere, lo spazio urbano nato sulle macerie della vecchia Michelin, croce e delizia di un progetto urbanistico che ha fatto della cosiddetta edilizia contrattata il suo mantra.

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Autostrada o no, la PiRuBi non s'ha da fare
A31 a Piovene

«Tempi interessanti» (51)

... Che cosa ci vuole a dire che questo collegamento, autostradale o no, non ci interessa in quanto portatore di un modello di sviluppo che non vogliamo? Una scelta politica a tutto tondo, per dire che questa scelta va contro l'idea che abbiamo del Trentino.

Credo che, in fondo, il problema sia tutto qui. Se continuiamo a ragionare secondo il paradigma della crescita, secondo il quale più merci e denaro sono in circolazione più aumenta il benessere, rimarremo prigionieri di un pensiero che ci ha portati all'insostenibilità. E la sostenibilità non è un lusso che non ci possiamo permettere ma la condizione per poter guardare negli occhi le generazioni a venire...

TuttoCittà2026 – Partire dalla mobilità per descrivere il futuro della città
Trento. Le arcate della linea ferroviaria della Valsugana

 

di Federico Zappini *

(20 luglio 2016) Sedici chilometri separano Lavis da Mattarello. Da solo il dato potrebbe apparire irrilevante, ma non si può dire altrettanto se lo si usa per comparare diversi agglomerati urbani. Sedici chilometri – metro più metro meno – è infatti la distanza che bisogna percorrere per andare dall’EUR allo Stadio Olimpico a Roma o dal sito di Expo all’Idroscalo a Milano. L’estensione longitudinale (direzione Nord-Sud) di una città di montagna – come Trento – equivale al diametro delle due principali metropoli italiane. Contesti certamente diversi che condividono la sfida organizzativa della mobilità.

Domenica elettorale nei nuovi Comuni del Trentino
Il pane della Valle dei Laghi, uno dei progetti di rinascita della comunità

Domenica 8 maggio si vota in 16 comuni del Trentino (e in 4 dell’Alto Adige – Sud Tirolo) per eleggere sindaci e consigli comunali. In Trentino i comuni interessati, nati dai processi di fusione del 2014 e 2015, sono: Altavalle, Altopiano della Vigolana, Amblar-Don, Borgo Chiese, Borgo Lares, Cembra Lisignago, Contà, Dimaro Folgarida, Madruzzo, Pieve di Bono-Prezzo, Porte di Rendena, Primiero San Martino di Castrozza, Sella Giudicarie, Tre Ville, Vallelaghi e Ville d’Anaunia.

Complessivamente gli elettori chiamati alle urne sono 36.633. Nei nuovi comuni con più di tremila abitanti (Altopiano della Vigolana, Primiero San Martino di Castrozza, Vallelaghi e Ville d'Anaunia) l'eventuale ballottaggio si svolgerà il 22 maggio.

L'aggregazione dei comuni – nel corso di qualche anno siamo passati da 223 a 155 municipalità – avviene dopo lo svuotamento della riforma istituzionale che aveva dato vita alle Comunità di Valle, avvenuto per il convergere trasversale di culture centralistiche, localismo municipale e populismo che hanno affossato il disegno di trasferire sul territorio alcune delle più importanti competenze provinciali.

La stagione dei congressi e la praticabilità del campo
Campo di periferia negli anni cinquanta

«Tempi interessanti» (42)

Ci si aspetterebbe che da una stagione congressuale venissero sguardi e intuizioni in grado di indagare il presente e immaginare il futuro. In una parola, visioni. Per aiutare le istituzioni, i corpi sociali, i singoli individui ad abitare questo tempo complesso.

Se poi si ha la responsabilità del governo di un'autonomia pressoché integrale come la quella trentina, ai partiti di maggioranza si sarebbe dovuto richiedere una capacità di alzare lo sguardo e nel contempo di operare una verifica rispetto alle scelte compiute nella prima metà della legislatura. E invece? La stagione dei congressi per il centrosinistra autonomista trentino non si è ancora formalmente conclusa, ma già possiamo dire che di tutto questo c'è stato ben poco o nulla.

Valdastico, il problema è l'indifferenza.
Modello di sviluppo

di Roberto Pinter

(19 maggio 2016) L'annuncio da parte del ministro Delrio dei prossimi cantieri; la condizione posta dagli spagnoli per l'acquisto della Serenissima, cioè la realizzazione della Valdastico; le dichiarazioni del governatore del Veneto e le rassicurazioni del governo provinciale che non c'è un legame con il rinnovo della concessione dell'A22: tutto ciò aggiunge ulteriore confusione al capitolo riguardante la Valdastico. Quella che sembrava la pietra tombale sul vecchio progetto autostradale si svela per quello che è in realtà: cioè il primo passo verso la realizzazione di una strada che sembrava archiviata.

Per la prima volta, dopo che l'opposizione in Trentino e la mancanza di risorse a livello nazionale aveva accantonato il completamento a nord della Valdastico, è stato messo su carta quello che non si vuole ammettere e cioè la disponibilità del Trentino a realizzare una nuova strada che collega il Veneto al Trentino e che ne permetta lo sbocco sull'asta dell'Adige. Non si parla di autostrada ma la Serenissima che ha bisogno della Valdastico per il rinnovo della concessione continua a perseguire il vecchio progetto.

 

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A22 e Valdastico. Il paradosso
Una manifestazione dei sindaci e comunità contro la PiRuBi

di Roberto Pinter

(16 gennaio 2016) Il rinnovo della concessione all'A22 è una buona notizia, perché lascia alle Istituzioni dell'Autonomia il controllo di una importante infrastruttura, e del suo impatto sul territorio, nonché il controllo delle risorse economiche che comunque ne derivano. Che l'A22 si trasformi in una società interamente pubblica è un'altra notizia positiva dopo una stagione all'insegna delle privatizzazioni come scelta spacciata come l'unica per garantire efficienza e modernizzazione. Ma c'è una terza notizia ed è che la sottoscrizione giunge prima di definire quale sarà il futuro del progetto della Valdastico ed è una buona notizia per chi ritiene che una qualche subordinazione del rinnovo all'impegno per il completamento della Valdastico verosimilmente ci sia o ci sia stata.

Trent'anni fa ho fatto la mia prima conferenza stampa, insieme ad esponenti veneti del mio partito, all'uscita del casello di Piovene Rocchette per denunciare il rinnovato progetto di completamento e devo dire che il tempo sebbene sembra trascorso invano date le dichiarazioni del presidente della Regione Veneto, in realtà oltre a non concretizzare il progetto ha permesso di maturare alcune cose.