«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"

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Robert Kennedy, il discorso sul PIL
Robert Kennedy
Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava - tra l'altro - l'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere dei paesi economicamente sviluppati. Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe  probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d'America.

http://www.youtube.com/watch?v=grJNlxQsqtE&feature=player_detailpage

«Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jpnes, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.  

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

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Il Rapporto Quars 2011
L\'Italia nel Rapporto Quars 2011

Il Forum trentino per la Pace ed i Diritti Umani, all'interno della rassegna annuale "Nel limite. La misura del futuro", organizza la presentazione del Rapporto QUARS 2011 dal titolo: "Nuovi indicatori per la qualità del vivere". L'incontro vedrà la partecipazione di Chiara Ricci e Giulio Marcon, curatori del rapporto. Accanto a loro abbiamo proposto a sette testimoni (quanti gli indicatori fondamentali del rapporto) di proporci un piccolo racconto (di cinque minuti) con il quale descrivere questa nostra terra, il Trentino.

I sette testimoni saranno: Aicha Mesrar (Pari Opportunità), Marco Brunazzo (Partecipazione), Giulia Merlo (Diritti e Cittadinanza), Maddalena Di Tolla (Ambiente), Alberto Betta (Salute), Franco Ianeselli (Economia e Lavoro), Alberto Tomasi (Istruzione e Cultura). A moderare la serata Walter Nicoletti, giornalista.

Il luogo dell'incontro sarà la Sala Conferenze del S.a.s.s., in Piazza Cesare Battisti a Trento, sabato 21 aprile alle ore 17.00.

Il Rapporto Quars 2011

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Ora bisogna crederci
Penia, Valle di fassa
di Roberto Pinter

I trentini hanno detto No al referendum della Lega e le Comunità di Valle hanno un futuro

Queste sono due buone notizie, ma ce n'è una meno buona ed è che bisogna lavorare molto bene per far sì che le Comunità siano viste e vissute come bene comune.

Cento mila trentini si sono recati nelle urne per dire Sì alla abrogazione delle Comunità. Sono la metà del numero degli elettori che erano andati a votare nell'ottobre del 2010, ma non è  la metà degli stessi, ad esempio i 17 mila Sì di Trento, e ci sono sicuramente elettori che non avevano eletto le Comunità. Ma è comunque un dato con il quale fare i conti. Pochissimi quelli che hanno votato No, meno di quelli che avevano dichiarato che avrebbero difeso le Comunità anche con il voto. Tantissimi hanno detto NO al referendum della Lega astenendosi dal voto ma tanti sono anche quelli che sono rimasti estranei alla consultazione e anche con questi bisogna fare i conti. Non siamo in un periodo dove la partecipazione politica viene considerata un dovere e i venti del rifiuto della politica sono forti.

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Trentino, prima Provincia a monitorare la presenza della criminalità organizzata
Bandito

(2 maggio 2012) Presentato oggi da Transcrime il Rapporto METRIC, un modello innovativo utile a prevenire le infiltrazioni della malavita

A differenza di altre zone ricche del Nord Italia, in Trentino non vi sono segnali di stabilità delle organizzazioni criminali di stampo mafioso; né la "colonizzazione" del territorio ad opera di tali organizzazioni né il contagio sono ancora avvenuti, ma ciò non significa che anche il Trentino non sia a rischio di infiltrazione criminale.

E' quanto afferma il Rapporto METRIC (Monitoraggio dell'Economia Trentina contro il Rischio Criminalità), redatto da Transcrime ed illustrato oggi pomeriggio in Sala Belli ai consiglieri provinciali. Un rischio che, in una ipotetica scala, è definito "medio" per alcune aree della provincia quali la Val d'Adige, l'Alto Garda e Ledro e la Vallagarina, "medio basso" e "basso" per il resto del territorio. La novità del rapporto sta proprio nell'individuazione di un indicatore territoriale, oltre che economico sul grado di rischio di infiltrazione: il Trentino, infatti, è la prima e finora unica realtà territoriale italiana che si è dotata di un modello per il monitoraggio del rischio criminalità con l'obiettivo - come ha spiegato il presidente della Provincia Lorenzo Dellai - di prevenire ciò che in altre regioni è purtroppo una drammatica realtà. Se la presenza della criminalità organizzata in Trentino non è sistemica bensì limitata a singoli episodi, un "sistema" diventerà invece il monitoraggio dei processi economico finanziari per decrittare in tempo ciò che si muove e poter fermare preventivamente i tentativi di penetrazione malavitosa nel tessuto produttivo e sociale trentino.

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Ponti da ricostruire, appartenenze da tradire.
Gaza
di Michele Nardelli

(19 maggio 2012) Gaza, 1.645.500 abitanti in una piccola striscia di terra di 360 kmq, viene considerata la più grande prigione a cielo aperto del mondo. In questo inferno, dove la densità è di 4.587 abitanti per kmq (quella del Trentino con una superficie di 6.206 kmq è di 85 abitanti per kmq), nel gennaio 2009 si è consumato l'ennesimo capitolo di una guerra infinita, venti giorni di bombardamenti che portarono alla morte di più di mille palestinesi, molti dei quali donne e bambini.

In quei giorni Desmond Tutu e il compianto Václav Havel così scrivevano «... quello che è in gioco a Gaza è l'etica fondamentale del genere umano. ...  Se vogliamo evitare che la Fertile Crescent, la "Mezzaluna fertile" del Mediterraneo del Sud divenga sterile, dobbiamo svegliarci e trovare il coraggio morale e la visione politica per un salto qualitativo in Palestina».

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Armi italiane nel mondo
Eccellenze...

di Fabio Pipinato *

Mentre si chiudeva a Brescia la 31ª edizione di Exa, la mostra internazionale delle armi sportive, security e outdoor (in inglese fa più figo), sempre nella città lombarda veniva presentato venerdì 13 aprile l'annuario dell'Opal - Osservatorio permanente sulle armi leggere. Si rivela che dalla Provincia di Brescia sono state esportate anche durante tutto il 2011 - durante la «Primavera araba» - «armi e munizioni» per un valore complessivo di 6,8 milioni di euro ai paesi del Nord Africa, e oltre 11 milioni di euro ai paesi del Medio Oriente.

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L'Europa siamo noi, è il momento di ricostruirla
Giovane europeo
Manifesto per la ricostruzione dell'Europa dal basso

di Ulrich Beck e Daniel Cohn Bendit 

(3 maggio 2012) Un Anno europeo di volontariato per tutti - per tassisti e teologi, per lavoratori e disoccupati, per manager e musicisti, per insegnanti e allievi, per scultori e sottocuochi, per giudici della corte suprema e cittadini anziani, per uomini e donne - come risposta alla crisi dell'euro!

I giovani d'Europa non sono mai stati così istruiti, eppure si sentono impotenti di fronte all'incombente bancarotta degli Stati-nazione e al declino terminale del mercato del lavoro. Tra gli europei con meno di venticinque anni, uno su quattro è disoccupato. Nei tanti luoghi in cui hanno allestito campeggi e lanciato proteste pubbliche, i giovani defraudati dei loro diritti rivendicano giustizia sociale. Ovunque - la Spagna, il Portogallo, i paesi del Nordafrica, le città americane o Mosca - questa domanda sale con grande forza e grande fervore. Sta montando la rabbia per un sistema politico che salva banche mostruosamente indebitate, ma dilapida il futuro dei giovani. Ma quanta speranza può esserci per un'Europa che invecchia costantemente?

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