«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

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Al voto il 27,37% degli aventi diritto. Le Comunità di Valle ora si guadagnino la fiducia dei trentini
il Trentino

(29 aprile 2012) Si sono chiuse in tutte le 528 sezioni elettorali del Trentino le operazioni di voto del referendum abrogativo provinciale sulle Comunità di Valle. Alle ore 22.00, quando sono stati chiusi i seggi, avevano votato 113.138 elettori (57.087 maschi, 56.051 femmine), pari al 27,37 per cento. Ciò significa che il qurum non è stato raggiunto e che, a prescindere dallo spoglio dei voti, il risultato del referendum è inefficace. Dunque che la riforma che ha portato al superamento dei Comprensori e all'istituzione delle Comunità di Valle avrà la possibilità di essere implementata, anche superando le incertezze e le criticità che pure una parte seppur minoritaria di cittadini ha voluto evidenziare con il loro voto favorevole all'abrogazione.

La Comunità nella quale si è registrata la maggior affluenza è stata la Valle dei Laghi (3.334 elettori, 40,28 per cento), quella invece dove minore è stata l'affluenza è risultata essere il Comune General de Fascia con 982 elettori (12,92 per cento). Il Comune dove maggiore è stata l'affluenza è Bresimo (137 elettori, 59,31 per cento), quello con l'affluenza minore Vigo di Fassa / Vich con 71 elettori, vale a dire 8,07 per cento. Sul sito http://www.referendum-2012.provincia.tn.it sono disponibili tutti i dati dell'affluenza. Domani, lunedì 30 aprile, in tempo reale saranno disponibili - sempre sul sito internet - anche i risultati dello scrutinio che inizierà alle ore sette nelle 528 sezioni elettorali. Gli aventi diritto al voto erano in totale 413.315 (200.902 maschi e 212.413 femmine).

Ma valeva la pena fare questo referendum?
Sagron Mis, uno dei 217 Comuni del Trentino

Riportiamo la lucida analisi di Nicola Zoller sul referendum di domenica prossima

di Nicola Zoller *

(27 aprile 2012) A leggere le motivazioni con cui la "Commissione per il referendum abrogativo" presso il Consiglio provinciale ha ammesso il referendum proposto dalla Lega contro le Comunità di valle, si resta meravigliati. I tre Commissari - che dovrebbero essere tutti giuristi super partes, ma tra cui figura invece un noto esponente leghista - non possono nascondere che l'eventuale abrogazione della legge sulle Comunità "può in effetti causare degli inconvenienti pratici nel sistema di governo territoriale del Trentino e nell'allocazione delle relative funzioni". E' successo anche per referendum nazionali che la Corte Costituzionale abbia ritenuto - per motivazioni analoghe a quelle appena riportate - di non considerarli ammissibili. A Trento i tre supremi Commissari hanno deciso diversamente.

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Fine dell'Unione Europea?
Paul Klee

(3 maggio 2012) Il nuovo direttore pro tempore di Politica Responsabile è Marco Brunazzo, che offre alla nostra discussione una piccola provocazione in tema di Europa.

"Europa a più velocità e cooperazioni rafforzate sono solo due delle varie etichette usate per descrivere i possibili futuri dell'UE", scrive Brunazzo. "Un'Europa costruita attorno a pochi paesi che, per interesse, decidono di diventare più integrati, o un'Europa fatta di governi che, come al ristorante, decidono autonomamente quali piatti mangiare (quali competenze mettere assieme). Insomma, oggi più di prima l'integrazione ulteriore dei paesi europei non deve essere data per scontata. La stessa sopravvivenza dell'UE non può essere data per certa." Troviamoci a discuterne, come sempre, su www.politicaresponsabile.it

Robert Kennedy, il discorso sul PIL
Robert Kennedy
Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava - tra l'altro - l'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere dei paesi economicamente sviluppati. Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe  probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d'America.

http://www.youtube.com/watch?v=grJNlxQsqtE&feature=player_detailpage

«Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jpnes, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.  

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

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Il Rapporto Quars 2011
L\'Italia nel Rapporto Quars 2011

Il Forum trentino per la Pace ed i Diritti Umani, all'interno della rassegna annuale "Nel limite. La misura del futuro", organizza la presentazione del Rapporto QUARS 2011 dal titolo: "Nuovi indicatori per la qualità del vivere". L'incontro vedrà la partecipazione di Chiara Ricci e Giulio Marcon, curatori del rapporto. Accanto a loro abbiamo proposto a sette testimoni (quanti gli indicatori fondamentali del rapporto) di proporci un piccolo racconto (di cinque minuti) con il quale descrivere questa nostra terra, il Trentino.

I sette testimoni saranno: Aicha Mesrar (Pari Opportunità), Marco Brunazzo (Partecipazione), Giulia Merlo (Diritti e Cittadinanza), Maddalena Di Tolla (Ambiente), Alberto Betta (Salute), Franco Ianeselli (Economia e Lavoro), Alberto Tomasi (Istruzione e Cultura). A moderare la serata Walter Nicoletti, giornalista.

Il luogo dell'incontro sarà la Sala Conferenze del S.a.s.s., in Piazza Cesare Battisti a Trento, sabato 21 aprile alle ore 17.00.

Il Rapporto Quars 2011

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Ora bisogna crederci
Penia, Valle di fassa
di Roberto Pinter

I trentini hanno detto No al referendum della Lega e le Comunità di Valle hanno un futuro

Queste sono due buone notizie, ma ce n'è una meno buona ed è che bisogna lavorare molto bene per far sì che le Comunità siano viste e vissute come bene comune.

Cento mila trentini si sono recati nelle urne per dire Sì alla abrogazione delle Comunità. Sono la metà del numero degli elettori che erano andati a votare nell'ottobre del 2010, ma non è  la metà degli stessi, ad esempio i 17 mila Sì di Trento, e ci sono sicuramente elettori che non avevano eletto le Comunità. Ma è comunque un dato con il quale fare i conti. Pochissimi quelli che hanno votato No, meno di quelli che avevano dichiarato che avrebbero difeso le Comunità anche con il voto. Tantissimi hanno detto NO al referendum della Lega astenendosi dal voto ma tanti sono anche quelli che sono rimasti estranei alla consultazione e anche con questi bisogna fare i conti. Non siamo in un periodo dove la partecipazione politica viene considerata un dovere e i venti del rifiuto della politica sono forti.

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Trentino, prima Provincia a monitorare la presenza della criminalità organizzata
Bandito

(2 maggio 2012) Presentato oggi da Transcrime il Rapporto METRIC, un modello innovativo utile a prevenire le infiltrazioni della malavita

A differenza di altre zone ricche del Nord Italia, in Trentino non vi sono segnali di stabilità delle organizzazioni criminali di stampo mafioso; né la "colonizzazione" del territorio ad opera di tali organizzazioni né il contagio sono ancora avvenuti, ma ciò non significa che anche il Trentino non sia a rischio di infiltrazione criminale.

E' quanto afferma il Rapporto METRIC (Monitoraggio dell'Economia Trentina contro il Rischio Criminalità), redatto da Transcrime ed illustrato oggi pomeriggio in Sala Belli ai consiglieri provinciali. Un rischio che, in una ipotetica scala, è definito "medio" per alcune aree della provincia quali la Val d'Adige, l'Alto Garda e Ledro e la Vallagarina, "medio basso" e "basso" per il resto del territorio. La novità del rapporto sta proprio nell'individuazione di un indicatore territoriale, oltre che economico sul grado di rischio di infiltrazione: il Trentino, infatti, è la prima e finora unica realtà territoriale italiana che si è dotata di un modello per il monitoraggio del rischio criminalità con l'obiettivo - come ha spiegato il presidente della Provincia Lorenzo Dellai - di prevenire ciò che in altre regioni è purtroppo una drammatica realtà. Se la presenza della criminalità organizzata in Trentino non è sistemica bensì limitata a singoli episodi, un "sistema" diventerà invece il monitoraggio dei processi economico finanziari per decrittare in tempo ciò che si muove e poter fermare preventivamente i tentativi di penetrazione malavitosa nel tessuto produttivo e sociale trentino.

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