«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
di Andrea Rossini - www.osservatoriobalcani.org
Il 21 gennaio scorso il governo della Republika Srpska (RS), l'entità della Bosnia Erzegovina a maggioranza serba, ha dichiarato di voler organizzare nel mese di febbraio un referendum sugli accordi di Dayton (FENA, 22 gennaio). Il presidente croato uscente, Stipe Mesić, ha affermato che nel caso in cui il referendum mirasse alla secessione dalla Bosnia Erzegovina, come più volte minacciato dal Primo ministro della RS Milorad Dodik, invierebbe l'esercito oltre la Sava. Il presidente serbo, Boris Tadić, ha gettato acqua sul fuoco dichiarando alla televisione di Sarajevo OBN che la Serbia non adotterà alcuna decisione contraria all'integrità della Bosnia Erzegovina. I fuochi d'artificio si sono conclusi con le dichiarazioni dello stesso Dodik, che ha confermato il referendum su Dayton chiarendo però che un voto sull'indipendenza della RS in questo momento "non è all'ordine del giorno. Vedremo come si sviluppa la situazione" (Danas, 25 gennaio).
Nel Giorno del ricordo. "AestOvest. Storia, memoria e attualità di una terra di confine"
Grazie a testi, audio, video il DVD AestOvest permette di scoprire un confine europeo, la sua storia ed il suo presente
E' un prodotto OBC (Osservatorio Balcani e Caucaso)
Una splendida poesia di Cesare Pavese nell'interpretazione di Leo Ferrè.
«Non è possibile sapere se Léo Ferré e Cesare Pavese si siano mai effettivamente incontrati; ma un "incontro" è qualcosa che va ben al di là della semplice conoscenza personale. In questo senso, il fatto che Léo Ferré abbia deciso di mettere in musica e di cantare, nella lingua originale italiana, questa impressionante poesia di Cesare Pavese è un autentico incontro, e dei più fecondi.
La poesia dell'uomo solo, uscito dal carcere, e che nel carcere aveva lungamente sognato sensazioni, sapori (il pezzo di pane che sa di lepre, l'odore del vino nell'osteria)...in una parola, la vita perduta, quella che gli era stata preclusa dal potere che lo aveva rinchiuso in una cella. Una volta uscito, il recupero di queste sensazioni si rivela semplicemente impossibile: tutte le sensazioni di una volta se le sono prese gli altri. A lui non resta più niente. La prigione, fisica e forse anche dell'anima, s'è presa tutto quanto. Il pane non solo non sa di lepre, ma non sa più neanche di pane. Il vino sa di nebbia. Solo alla fine, assieme alla sua cagna su un argine, ritrova un barlume quando compare la lepre; ma è una lepre viva, che corre, che gli rammenta la vita...». (Riccardo Venturi)
https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=3Sy1HQP8uJ8
di Chiara Sighele
Auschwitz ne è il simbolo, ma i crimini del nazi-fascismo vennero perpetrati anche in molti altri campi di concentramento creati dagli stati dell'Asse.
Care e cari,
il progetto che abbiamo denominato "Politica è responsabilità" (e di cui vi abbiamo parlato nelle scorse settimane) dovrebbe prendere il via - nelle nostre intenzioni - nei primi giorni di febbraio.
(15 dicembre 2010) Quella che ci ha proposto il presidente Lorenzo Dellai è una relazione stimolante. Forse - mi permetto di dire - qualche spanna sopra la stessa azione amministrativa della PAT. Non è un giudizio critico, è bene che in queste occasioni lo sguardo provi a guardare lontano. Sarebbe altrettanto positivo che la consapevolezza della necessità di avere questo sguardo lungo fosse di tutta la maggioranza, fosse della politica come dell'amministrazione. Perché solo così possiamo vincere questa partita, tutti insieme, capaci di essere all'altezza dei cambiamenti che questo tempo porta con sé.