"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Editoriali

Una lettera da Londra
Dauod e Sohelia

(10 ottobre 2011) "Ritorno a Londra, il mio viaggio a Trento è stato breve ma l'effetto di questo viaggio è molto profondo e rimarrà con me per un lungo tempo.

Partecipare  alle conferenze  e seminari e dialogare  con la gente sono parti costanti del mio lavoro, ma raramente alla fine di un lavoro la mia anima rimane cosi coinvolta...

Il mondo, dieci anni dopo...
11 settembre 2001

di Lucio Caracciolo *

(11 settembre 2011) Proviamo a ricordare come appariva il mondo all'alba dell'11 settembre 2001. La carta strategica del pianeta era centrata sulla "superpotenza solitaria", gli Stati Uniti d'America, uscita trionfante dalla guerra fredda. Nessuno appariva in grado di sfidarla. Scomparsa l'Urss, con la Cina ancora all'inizio del suo percorso di ritorno agli antichi splendori e l'Europa sempre introversa e mai davvero unita, visto da Washington il resto del mondo non pareva particolarmente minaccioso. Anzi, sembrava destinato a evolvere secondo i valori e gli interessi a stelle e strisce. Tanto che già alcuni ideologi vicini a Bush junior cantavano l'impero americano, ossia l'Impero del Bene, come fine (al maschile e al femminile) della storia.  Che cosa resta oggi di quello scenario?

Crisi e beni comuni
beni comuni

di Ugo Morelli

(12 settembre 2011) Alla ricerca di possibili vie d'uscita dalla crisi che ci coinvolge ci affidiamo soprattutto alle scelte dei governi. Si tratta di un'aspettativa legittima, stante la portata dei problemi. Eppure non dovremmo trascurare di interrogarci su alcuni aspetti che potrebbero fare la differenza per affrontare la difficile situazione in cui siamo. Due sono le questioni che, tra le altre, possono fare la differenza: il valore dei beni comuni e l'incidenza del livello locale. Sembra di proporre Davide contro Golia.

Oltre le ritualità. La terra, il sole e la storia.
Italia

di Michele Nardelli

(7 settembre 2011) Una buona partecipazione ha contrassegnato lo sciopero generale promosso dalla Cgil in Trentino. Diverse migliaia di lavoratori e cittadini sono scese in piazza nella manifestazione che si è conclusa in via Verdi a Trento con le testimonianze finali e la musica dei Bastard. Tante persone, molti volti conosciuti, anche molti giovani. Ma tutto questo, qui come in Italia, non sembra rappresentare quello scossone di cui avremmo bisogno per mandare a casa questo governo.

Anni di "berlusconismo" hanno lasciato il segno nel profondo della nostra società, nelle culture come nei comportamenti. PDL e Lega non hanno vinto perché qualcuno si è sbagliato a votare, ma perché il modello sociale e culturale che rappresentavano aveva il consenso della maggioranza degli italiani.

Un impegno comune in difesa dell'autonomia
Autonomia in galleria

L'incontro a Roma dei presidenti Dellai e Durnwalder con il ministro Fitto e la delegazione parlamentare

(24 agosto 2011) Nel vertice con i parlamentari trentini e altoatesini, oggi a Roma nella sede della Provincia autonoma di Trento in via della Scrofa, è stato ribadito con forza la volontà di richiedere il rispetto delle prerogative dell'autonomia speciale. E dai senatori, come dai deputati presenti, è stato assunto in questo senso un impegno preciso: all'incontro, infatti, erano presenti tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento, che hanno convenuto con forza della necessità di volontà di lavorare assieme.

Ciao Stefano, creatura inquieta
Stefano Piffer

(31 agosto 2011) Mentre scrivo si sta dando l'ultimo saluto a Stefano Piffer, che a cinquantaquattro anni ha deciso di averne abbastanza di questa vita.

Ho conosciuto Stefano durante uno dei miei viaggi in Bosnia Erzegovina, compagno di viaggio inquieto, curioso e sensibile. I suoi colleghi di lavoro alla Biblioteca civica di Rovereto lo hanno ricordato come uno dei personaggi che animano le storie di Fabrizio De André, rintracciabili - con tutta la loro umanità - nelle carte dei numerosi archivi da lui riordinati.

Era proprio così Stefano, una delle creature che Fabrizio avrebbe potuto collocare in una moderna Spoon River di chi, irriducibile nel suo istinto di libertà, fatica ad abitare un presente all'insegna dell'ipocrisia e della banalità.

Lo ricordo girovagare con la sua macchina fotografica fra le case bruciate nei villaggi intorno a Prijedor, quasi a sfidare i rischi che quei ruderi potevano nascondere. Improvvisamente spariva. E credo che questo riflettesse il suo stato d'animo, tanto da ritornarci in quei luoghi per conto suo. Ad indagarli come fosse una terapia dello spirito.

Macerie su macerie. Un peso non più sopportabile. Che almeno ora tutto possa esserti più lieve, caro Stefano.

Costi della politica e coerenza di impegno
Miseria e nobilta

(27 luglio 2011) Nei giorni scorsi il quotidiano "Trentino" ha avviato un appello sul tema dei costi della politica che ha raccolto finora millesettecento adesioni. La richiesta è che gli assessori e i consiglieri provinciali si taglino rispettivamente il 20% e il 10% delle loro indennità come segno di partecipazione al contesto di sacrificio cui è chiamato il paese, denaro che andrebbe a formare un fondo di solidarietà per i soggetti più deboli.

Le risposte sono state molteplici, non ultima quella del segretario del PD del Trentino Michele Nicoletti che ha preannunciato un'iniziativa specifica per l'autunno, ricordando altresì che la nostra è l'unica regione italiana ad aver abolito i vitalizi già nella scorsa legislatura e, in quella in corso, ad aver tagliato gli appannaggi agli assessori provinciali e sterilizzato ogni forma di aumento delle indennità per i consiglieri.

Pur condividendo la necessità che la politica sia esempio di sobrietà e non di privilegio e di spreco, dobbiamo ricordare che ciascun consigliere non può tagliarsi l'indennità. Può invece destinare una parte del suo stipendio ad iniziative di solidarietà, partecipazione o beneficenza: cosa che personalmente faccio sin dall'inizio di questa legislatura rinunciando non il 10% bensì il 50% della mia indennità mensile, destinandola per il 20% al PD del Trentino e per il 30% a progetti di partecipazione democratica e di cooperazione internazionale (nei prossimi giorni darò il dettaglio di questa destinazione sociale).

Devo peraltro dire che ho molto condiviso la lettera che l'amico Silvano Bert ha inviato al Trentino e che riporto integralmente di seguito.