«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

Editoriali

Lo straniero
orsi che giocano

(3 luglio 2011) Uno degli episodi più tristi di questi primi due anni e mezzo in Consiglio Provinciale è stato quando un consigliere dell'opposizione ha affermato durante una seduta della terza Commissione legislativa che l'unico orso che apprezzava era quello in gabbia o nel piatto. Detto fatto, si potrebbe dire. E la carne di orso diventa l'attrazione della festa leghista in Primiero. Merita solo indignazione?

Se per un verso dovremmo consigliare a queste menti così sensibili e raffinate un buon psicologo, dall'altra dovremmo chiederci il perché di tanto odio verso una creatura della natura... che cosa rappresenta l'orso di così profondo da farlo diventare il simbolo della paura e dell'intrusione... 

Ecco, forse è questo. L'orso, il paradigma dello straniero, famiglia numerosa ovviamente (guarda il video).

http://www.webtv.provincia.tn.it/focus/-eventi/pagina198.html 

Il mostro si annida nella normalità
La neve sul cimitero di Potocari, Srebrenica

Questo articolo è stato pubblicato nell'ultimo numero della rivista UCT in questi giorni in edicola

di Michele Nardelli 

(13 luglio 2011) Le immagini di quella brutale carezza che precede la mattanza rimarranno nella coscienza e nel dolore del ‘900. Sul set di Potočari, zona industriale di Srebrenica, il protagonista era lui, il generale Ratko Mladić. Lo sguardo fiero di chi ha in pugno la situazione, la sicurezza del gesto, il cameratismo, l'immancabile rakija, tutto secondo copione. Anche le comparse, perfette. Uomini smunti da mesi di assedio caricati sui camion con i loro zaini, donne con lo sguardo perso di chi ha un cattivo presentimento, i bambini per mano. E poi i caschi blu, ragazzini olandesi finiti più o meno per caso in quel buco del mondo di cui non sapevano nemmeno pronunciare il nome, alla mercé di guerrieri carichi di adrenalina e di alcol. Ma non era un film...

Moschea a Trento: occorre una chiara scelta urbanistica da parte del Comune
Moschea

di Michele Nardelli

(24 giugno 2011) E' singolare ed è molto grave che un folto gruppo di contribuenti della comunità trentina di fede islamica non possa usufruire di un diritto fondamentale come la pratica integrale della libertà religiosa, comprendendo in essa la frequenza di un proprio luogo di culto. Si tratta di un diritto violato.

Acqua, nucleare, legittimo impedimento. Spunti di riflessione.
Cultura del limite

Il 12 e 13 giugno, al referendum 4 sì

di Michele Nardelli

(7 giugno 2011) I referendum del 12 e 13 giugno rappresentano una importante opportunità per la politica, l'occasione per un confronto attorno ad alcuni temi di fondo che hanno carattere paradigmatico per il nostro tempo: la sostenibilità, il concetto di limite, la sobrietà, l'autogoverno.

La sfida della sostenibilità

Il tema della sostenibilità non è nuovo. Sul piano politico già all'inizio degli anni '70 il "Club di Roma" nel suo famoso "Rapporto sui limiti dello sviluppo" pose l'accento sul carattere limitato delle risorse, mettendo in guardia dal proseguire nell'idea di uno sviluppo illimitato, cosa che avrebbe potuto determinare nell'arco di un secolo una situazione di rottura irreversibile. Già qualche anno prima alcuni scienziati e matematici come Nicholas Georgescu Roegen, avevano posto le basi per un'economia ecologicamente e socialmente sostenibile. Ma, a guardar bene, l'acuta sensibilità di Giacomo Leopardi aveva messo in guardia "dalle magnifiche sorti e progressive" dello sviluppo ancora nel secolo precedente.

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Per cominciare.
gelsomini

di Michele Nardelli 

(27 maggio 2011) Domenica ci sono i ballottaggi. Se la sconfitta del centrodestra di quindici giorni fa verrà confermata potrebbe segnare l'inizio della fine dell'era Berlusconi. Non ancora del berlusconismo e nemmeno del leghismo, culture penetrate in profondità ed in modo devastante nella società italiana, che richiedono un lungo lavoro di ricostruzione di un tessuto sociale (e culturale) andato in frantumi. Ma l'inizio della fine di un signore che ha occupato in maniera pervasiva le istituzioni e una parte importante dell'informazione, rendendole un docile strumento al servizio di chi paga di più, questo sarebbe già un passo non indifferente.

Un po' di luce, in fondo al tunnel
Un po\' di luce in fondo al tunnel

(17 maggio 2011) L'Italia si sveglia stamane intravedendo un po' di luce in fondo al tunnel. I risultati elettorali nei 1351 comuni e nelle 11 province ci dicono che il vento è cambiato e che un po' di primavera arriva anche da questa parte del Mediterraneo. Sconfitta sonora per il Pdl, sconfitta per la Lega, risultato al di sotto delle aspettative per il terzo polo. Buono invece il risutato del centrosinistra che vince al primo turno a Torino e Bologna, va al ballottaggio (ma con un notevole vantaggio) a Milano e a Napoli dove fra i due candidati del centrosinistra prevale (grazie al voto disgiunto) Luigi De Magistris a testimoniare una forte richiesta di discontinuità rispetto alla gestione precedente. Nelle elezioni provinciali 6 provincie vanno al ballottaggio, mentre il centrosinistra si afferma al primo turno a Gorizia, Ravenna e Lucca. Vince il centrodestra a Treviso e Campobasso.

L'esito del voto a Milano segna forse più di altri il cambiamento nell'orientamento del nord fino a ieri roccaforte di Berlusconi e della Lega. Nella città simbolo del berlusconismo Giuliano Pisapia raggiunge il 48% mentre la Moratti si ferma al 41,6%, la Lega Nord è sotto il 10% e il PD per un soffio non è il primo partito.

Più in generale è il nord del paese che sembra uscire dalla notte in cui s'era cacciato: il voto di tre città chiave come Torino, Milano e Trieste(pur nella prudenza necessaria per l'esito del ballottaggio) indica in ogni caso una netta inversione di rotta.

Ora si tratta di confermare questo risultato nei ballottaggi ma soprattutto di corrispondere alle istanze di cambiamento con idee, progettualità e comportamenti capaci davvero di aprire una pagina nuova.

Un'occasione viene il 12 e 13 giugno con i quattro referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento: temi che assumono un profondo significato politico, investendo il modello di sviluppo di questo paese. In gioco è la nostra capacità di cambiare rotta, facendo della cultura del limite e della sostenibilità uno dei tratti decisivi del cammbiamento. (m.n.)

http://elezioni.interno.it/

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Economia e democrazia. Il pensiero di Amartya Sen
Amartya Sen

di Ugo Morelli

(25 maggio 2011) Il benessere è diverso dalla ricchezza. Quest'ultima ne può essere una condizione, a patto che si combini con la giustizia, l'eguaglianza, la tolleranza, l'etica e l'attenzione allo sviluppo delle capacità.