"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Europa e Mediterraneo

L'Europa, i Balcani e noi
Incontro con gli studenti in preparazione di viaggio di studio in Bosnia Erzegovina

Dieci anni di relazioni fra il Trentino e il Kosovo
tavolo
Dal 3 al 6 marzo 2010 un ricco programma di manifestazioni per riflettere e valorizzare un decennio di intense relazioni di cooperazione fra il Trentino e il Kosovo

Perché affonda Venezia
Sarajevo, inverno 2004

di Abdulah Sidran

Guardo il cielo sopra Venezia. Niente è cambiato negli ultimi sette miliardi di anni. Lassù, c'è Dio. E' lui che ha creato l'Universo, nell'universo sette miliardi di mondi, in ogni mondo un'infinità di popoli, una molteplicità di lingue, e una sola, una sola Venezia per uno.

I popoli li ha fatti diversi, sussurrando alle loro orecchie: "adesso conoscetevi fra voi". Una miriade di lingue gli ha dato, per fargliele imparare, perché attraverso le lingue si conoscessero, gli uni dagli altri, e tutti, in questo modo, diventassero più ricchi, e migliori. E ha dato Venezia come ha dato gli uccelli e i pesci, perché gli uomini e i popoli credano in Lui, meravigliandosi delle opere Sue.

Guarda il cielo sopra Venezia. Lassù è dappertutto, c'è Dio. Uno. Che ha creato l'Universo, sette miliardi di mondi nell'Universo, in ogni mondo molte lingue e popoli, e una sola Venezia per uno. E un piccolo popolo ha fatto, in uno dei mondi, su un territorio che chiamano Europa, nella tribù degli Slavi del Sud. E' qui il Confine.

La Bosnia. La Bosnia. La Bosnia. Si toccano qui, e si combattono, la croce d'Oriente e la croce d'Occidente, nate da una sola Croce. Ma il popolo bosniaco è mite. Per questo è stato toccato dalla mano della terza Fede: in un solo Dio, che non è nato, né ha generato, ed è Signore dei mondi, e sovrano del Giorno del Giudizio.

Guardo il cielo sopra Venezia. I Signori della terra hanno deciso che il popolo bosniaco non c'è. Venezia affonda. L'Europa affonda. Affonda la culla, con il bambino che c'è dentro. Affondano i continenti. Affonda la rosa nel vaso di vetro di Murano. Affonda Murano. Affonda la stanza dell'albergo, e anche la Società dei poeti morti(1) affonda. Perché non deve esserci al mondo il popolo bosniaco? Fra i colori - un colore, fra i profumi - un profumo di meno? E perché al mondo non deve esserci - questa Venezia? Fra i prodigi - un prodigio in meno?

Guardo il cielo sopra il mondo terrestre. C'è una stella che, lungo un grande arco, precipita nell'abisso dell'Universo. Come se cadesse - in mezzo al Canal Grande. Il mondo terrestre, tra sette miliardi di mondi Cosmici, vuol restare più povero - di un intero Popolo. Questa è l'intenzione dei Signori della Terra. Nell'Universo, allora, precipita una stella. E' per questo che Venezia affonda. L'Universo sarà più povero - di un intero Mondo. E' questa la volontà del Signore dei Mondi. Questa è la volontà del Sovrano del giorno del Giudizio.

(Venezia/Sarajevo, agosto/settembre 1993)

(1) Dead poets socity (Società dei poeti morti): il film di Peter Weir diffuso in Italia con il titolo L'attimo fuggente.

Dieci anni di cooperazione fra il Trentino e il Kosovo

Il programma degli eventi della maniefstazione "Il Trentino incontra i Balcani".

L'Europa, un progetto politico che cammina a ritroso
don chisciotte e l\'europa

Il progetto politico europeo è in crisi. Lo è nel sentire dei suoi cittadini che disertano in massa le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo o votano per partiti euroscettici, lo è nel crescente rifiuto da parte degli stati membri dell'Unione di cedere quote di sovranità alle istituzioni europee, lo è nell'immaginario collettivo che continua a pensare l'Europa come una sua parte (quella occidentale), che teme la contaminazione con altre culture, che tende a chiudersi nella propria fortezza di fronte ai fenomeni migratori.

Riportiamo qui i risultati di un sondaggio post elettorale commissionato dal Parlamento Europeo dopo il voto del 2009  

Programma Vino di Cana in Palestina

Etnopoli
il monumento alla carne in scatola per cani
La crisi politica in Bosnia Erzegovina nell'anno delle elezioni. Il bilancio del 2009 e l'analisi degli ultimi eventi. La condanna di Dayton da parte della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, la forza dell'etnopoli

di Andrea Rossini - www.osservatoriobalcani.org

Il 21 gennaio scorso il governo della Republika Srpska (RS), l'entità della Bosnia Erzegovina a maggioranza serba, ha dichiarato di voler organizzare nel mese di febbraio un referendum sugli accordi di Dayton (FENA, 22 gennaio). Il presidente croato uscente, Stipe Mesić, ha affermato che nel caso in cui il referendum mirasse alla secessione dalla Bosnia Erzegovina, come più volte minacciato dal Primo ministro della RS Milorad Dodik, invierebbe l'esercito oltre la Sava. Il presidente serbo, Boris Tadić, ha gettato acqua sul fuoco dichiarando alla televisione di Sarajevo OBN che la Serbia non adotterà alcuna decisione contraria all'integrità della Bosnia Erzegovina. I fuochi d'artificio si sono conclusi con le dichiarazioni dello stesso Dodik, che ha confermato il referendum su Dayton chiarendo però che un voto sull'indipendenza della RS in questo momento "non è all'ordine del giorno. Vedremo come si sviluppa la situazione" (Danas, 25 gennaio).