"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Di fronte alle immagini che ci arrivano dal Mediterraneo è davvero difficile non parlare di "terrorismo di stato".
(31 maggio 2010) Si parla di un numero imprecisato di morti (almeno 9) e di numerosi feriti. E' l'esito dell'atto terroristico compiuto dai commandos israeliani contro la missione umanitaria "Gaza Free Flottilla", le otto navi partite domenica da Famagosta (Cipro) alla volta di Gaza City. L'assalto è avvenuto nel corso della notte con imbarcazioni ed elicotteri in acque internazionali.
A bordo delle navi prese in prestito dall'organizzazione "Free Gaza", insieme ai militanti pacifisti, esponenti politici, parlamentari europei e appartenenti a numerose organizzazioni umanitarie, vi sono 10 mila tonnellate di generi alimentari, attrezzature sanitarie e materiale edile che i partecipanti intendevano consegnare alle autorità palestinesi.
I palestinesi avevano preparato l'accoglienza nel vecchio porto della città. Ma nella città di Gaza, ridotta ad un campo di concentramento di un milione e mezzo di persone, quegli aiuti non arriveranno mai.
Il video: http://video.corriere.it/?vxChannel=Dal%20Mondo&vxClipId=2524_e4cf38dc-6c93-11df-b7b4-00144f02aabe
Il Circolo dell'Oltrefersina del Partito Democratico del Trentino invita i cittadini ad un "Incontro con la Paletsina", fra dati storici e realtà odierna. Intervengono: Micaela Bertoldi, segretaria del circolo Oltrefersina; Erica Mondini, dell'Associazione Pace per Gerusalemme; Adel Jabbar, sociologo, CEM Mondialità. Ed infine Andrea Ferroni e il suo violino.
Tregua dei media in Caucaso
di Gegam Bagdasaryan (da http://www.balcanicaucaso.org/)
(maggio 2010) Una "tregua" tra i media di Azerbaijan, Armenia e Nagorno Karabakh. L'invito arriva da Gegam Bagdasaryan, direttore del Press Club di Stepanakert e corrispondente di Osservatorio. Per contribuire ad un dialogo di pace a 16 anni dal cessate il fuoco che nel 1994 pose fine al conflitto armato in Nagorno Karabakh.
9 maggio, festa dell'Europa. Un'Europa spaventata davanti alla profonda crisi greca, che rischia di affondare altri paesi dell'area Euro. Oggi più di prima è ormai necessario riscoprire i valori ultimi dello stare insieme, ritrovare un patto politico alla base dell'unione istituzionale.
di Davide Sighele
(29 aprile 2010) Le proporzioni della crisi greca sono modeste in rapporto all'economia europea. Ma i tempi della finanza non coincidono con quelli della politica: in attesa delle elezioni tedesche, si è aperta una finestra speculativa "perfetta" per rovinare un paese e contagiare gli altri. Mentre l'Europa non riesce a liberarsi dall'ideologia che ha portato alla grande recessione