"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Europa e Mediterraneo

Comprendere la primavera
Siria, le manifestazioni

di Michele Nardelli 

(29 marzo 2011) «...Le forze della repressione sono impressionanti - dicono i giovani siriani - ma non abbiamo paura. Noi faremo come i nostri fratelli egiziani e tunisini. Ci fermeremo solo quando avremo abbattuto il regime». Questa è la rivoluzione dei gelsomini, giovane, democratica, laica, nonviolenta, priva di ogni simbolo novecentesco, che si trasmette via facebook e twitter. E' una primavera, non la notte dei kalashnikov o dei bombardamenti.

In Siria il regime di Bashar al-Asad, mentre promette riforme radicali, scatena la polizia contro i manifestanti. Ma i giovani scesi in piazza sono disarmati, hanno dalla loro la forza della ragione e della vita, che mettono in gioco per la dignità e la libertà. Il loro riferimento sono i fratelli egiziani e tunisini, non quello che accade in Libia. Che invece è tutta un'altra storia. E che getta un'ombra cupa sulla primavera araba.

Italia solidale. Dalla Giovine Europa alla mobilitazione per i Balcani
meeting Belgrado

Sabato 26 Marzo 2011, dalle ore 16.00 alle 18.00, nella Corte di Palazzo Adami, P.zza S.Marco 7, Rovereto

Caffè-dibattito

L'Italia solidale.
Dalla Giovine Europa alla mobilitazione per i Balcani


intervengono:
Luisa Chiodi, Direttrice di Osservatorio Balcani e Caucaso/Fondazione Opera Campana dei Caduti
Francesco Privitera, storico, Università degli Studi di Bologna
Fabrizio Bettini, Progetto Colomba, Associazione Papa Giovanni XXIII
Michele Nardelli, presidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani

Libia. Non possiamo esimerci dall'avere un ruolo attivo.
Navi

di Fabio Pipinato

(16 marzo 2011) Vili. Non possiamo che definirci altrimenti. Davanti ad operai, contadini, studenti mal'armati e per nulla addestrati che invocano davanti a miliziani, genocidari e carri armati "dignità e libertà" l'Italia, l'Unione Europea, il Mondo tace. Sarà un'ecatombe.

Nord Africa e mondi arabi, tra sangue e ansia di libertà
Nabil Hanani

Incontro promosso dai Circoli del PD del Centro storico e Oltrefersina sulla rivoluzione che attraversa i paesi arabi del Mediterraneo.

Interventi di Adel Jabbar, sociologo e saggista; Raffaele Crocco, giornalista, Associazione 46° parallelo, autore di "Atlante delle guerre"; Michele Nardelli, presidente del Forum per la pace e i diritti umani; Saadi Brahami, portavoce dei magrebini a Trento; Monica Joris, in Tunisia nei giorni della rivolta. Coordinano: Micaela Bertoldi e Luciana Chini

Gli arabi: la ricerca della dignità
Mezquita, Cordoba

L'89 senza l'Europa. Il contagio democratico nel mondo arabo
la bimba e il muro

(1 marzo 2011) Si possono tracciare dei parallelismi tra gli straordinari eventi che in queste settimane stanno coinvolgendo molti Paesi del mondo arabo e il 1989 nell'Est Europa? La questione è aperta al dibattito ma certo rappresenta un'occasione per pensare al Mediterraneo che abbiamo in comune. Un commento della direttrice di OBC Luisa Chiodi

"L'89 arabo", "Cade il muro del Maghreb" sono solo due dei tanti titoli di giornale che in questi giorni hanno tracciato un parallelismo mediaticamente efficace tra l'89 dell'Europa dell'est e il 2011 arabo. Analogie ce ne sono, come è ovvio che ci siano alcune differenze significative e che dalla comparazione tra le due esperienze possano emergere alcuni spunti interessanti. (...)

Impressioni sul *prima e il **dopo
Tunisi

(2 marzo 2011) A proposito di catastrofe umanitaria e di invasioni barbariche, una bella testimonianza dell'amico Ezio Pilati che scrive da Tunisi.

*... a ogni incrocio, all'entrata di ogni paese- grande o piccolo-, controlli con tanto di STOP e transenne e tante, tantissime "divise". Quello che sconcerta è che i controlli non sono rivolti all'osservanza delle giuste regole di circolazione, sono "verifiche" rivolte in particolar modo ai "locali", che consci della "discrezionalità" degli agenti (polizia) si devono "adeguare" ai loro, a volte estenuanti, tempi di verifica e se uno ha fretta e lascia perdere le proprie ragioni, senza il rischio certo di doversi sottoporre a ulteriori e più approfonditi controlli, basta un volontario-codificato-piccolo contributo e il tutto si risolve...