"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(3 gennaio 2013) "Almeno 60 mila morti in Siria dall'inizio del conflitto secondo dati delle Nazioni Unite. Lo ha reso noto l'Alto commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay, citando un rapporto delle Nazioni Unite. Le persone uccise in Siria dal 15 marzo 2011 al 30 novembre 2012 sono state 59.648".
Fin qui la notizia Ansa. Quello che sta accadendo in Siria, aggiungo io, non avviene affatto nell'indifferenza internazionale, perché su questo paese strategico nel contesto mediorientale si concentrano grandi interessi, tanto da parte delle principali potenze che dei paesi della regione.
"Eurovisioni. L'indignazione, il rebetiko e una nuova idea di contratto sociale". Inizia mercoledì 30 aprile, alle ore 20.30, presso l'ex convento degli Agostiniani (vicolo san Marco 1), la seconda edizione della scuola di formazione politica "Territoriali ed europei" promossa da "Politica Responsabile", con un prologo spettacolare dedicato alla Grecia intitolato "Indebito" realizzato da Andrea Segre e Vinicio Capossela. Sarà presente Andrea Segre accompagnato dalle musiciste Thedora Athanasiou e Maria Ploumi che ci accompagneranno dentro la Grecia colpita dalla crisi economica utilizzando il cinema e il rebetiko come strumenti narrativi.
Ernesto Rossi - Altiero Spinelli Il Manifesto di Ventotene Prefazione di Eugenio Colorni Mondadori
«Guardavo sparire l'isola nella quale avevo raggiunto il fondo della solitudine, mi ero imbattuto nelle amicizie decisive della mia vita, avevo fatto la fame, avevo contemplato - come da un lontano loggione - la tragedia della seconda guerra mondiale, avevo tirato le somme finali di quel che andavo meditando durante sedici anni, avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili... nessuna formazione politica esistente mi attendeva, né si prestava a farmi festa, ad accogliermi nelle sue file... con me non avevo per ora, oltre che me stesso, che un Manifesto, alcune tesi e tre o quattro amici...».
In allegato un mio intervento svolto nell'aula del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento il 9 maggio 2012 in occasione del giorno dell'Europa
Un incontro di lavoro si svolgerà oggi pomeriggio (inizio ore 14.30) a San Michele all'Adige presso la Fondazione Mach, per fare il punto sulla cooperazione trentina in Palestina nel campo dell'agricoltura ed in particolare attorno agli sviluppi del progetto Vino di Cana.
A gennaio una delegazione trentina si recherà in Palestina per l'inaugurazione della piccola cantina di Aboud, non lontano da Ramallah, realizzata con il contributo della nostra comunità. Con l'occasione si farà il punto sulle relazioni e sull'applicazione del protocollo d'intesa fra il Trentino e il Ministero dell'Agricoltura dell'ANP.
(29 novembre 2012) Un voto storico quello di oggi al Palazzo di Vetro. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite, con 138 sì, 9 no e 41 astenuti accoglie la Palestina come "Stato osservatore". Il voto è venuto dopo il discorso del presidente dell'Anp Abu Mazen di presentazione della risoluzione poi approvata a larghissima maggioranza.
"La Palestina viene all'Assemblea Generale oggi perchè crede nella pace e la sua gente ne ha un disperato bisogno. Dateci il certificato di nascita", aveva detto Abu Mazen convinto di "rilanciare il processo di pace" anche se con paletti ben piantati. "E' arrivato - ha detto il leader palestinese - il momento di dire basta all'occupazione e ai coloni, perché a Gerusalemme Est l'occupazione ricorda il sistema dell'apartheid ed è contro la legge internazionale". E ha ribadito che i palestinesi "non accetteranno niente di meno dell'indipendenza sui territori occupati nel 1967 con Gerusalemme Est".
(26 novembre 2012) Il "sogno" di una Catalogna indipendente si allontana. Artur Mas, uscito vincitore ma molto ridimensionato dalle urne catalane rispetto al 2010, ovviamente lo nega, ma rischia seriamente di dover rinunciare al referendum sull' "Estado Propio", lo Stato indipendente. L'indipendenza è stato il tema centrale della campagna elettorale, ma dallo scrutinio emerge una maggioranza a favore dell'indipendenza eterogenea e ingovernabile.
I dati finali delle elezioni regionali in Catalogna, tenute in un clima surriscaldato per una possibile secessione dalla Spagna, hanno confermato come prima forza politica di destra Convergencia i Uniò (CiU) con 50 seggi: i nazionalisti moderati del 'governatore' catalano Artur Mas hanno però subito un forte calo rispetto alla legislatura precedente, quando ne avevano 62, e restano lontani dalla maggioranza assoluta di 68. Al secondo posto, in una consultazione che ha fatto registrare la partecipazione record del 70% degli elettori, il partito della sinistra indipendentista Esquerra Republicana de Catalunya (Erc), cresciuto di 11 seggi, a quota 21 deputati.