"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Osservatorio Balcani e Caucaso è lieto di segnalarvi che sono aperte le iscrizioni al corso
Leggere Testi e ConTesti - Bosnia Erzegovina
organizzato a Trento dal Centro di Formazione alla Solidarietà internazionale in collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso nell'ambito di "La storia dell'Altro: percorsi introduttivi ai contesti in cui opera la solidarietà internazionale".
Nel ventennale dell'inizio del conflitto, i 4 incontri dedicati alla Bosnia Erzegovina saranno condotti da esperti d'area di Osservatorio Balcani e Caucaso e affronteranno le questioni più rilevanti lasciate in eredità dalla guerra alla luce dell'attuale percorso europeo del Paese. Particolare attenzione sarà dedicata al tema della memoria, dell'elaborazione del conflitto e della giustizia per i crimini commessi nel corso delle guerre recenti. Uno specifico case study sarà rivolto ad approfondire la tematica dei ritorni e a valutare l'efficacia dell'intervento internazionale in questo settore. Concluderà il modulo un corso sulla posizione della cultura bosniaca nel più generale contesto regionale ed europeo.
Lepanto. La battaglia dei tre imperi
Laterza, 2010La battaglia di Lepanto (1571) ebbe delle conseguenze, o non servì a niente? La domanda che infastidiva Fernand Braudel viene proposta dallo storico Alessandro Barbero a conclusione di settecento pagine che tracciano un affresco molto vivo di quel passaggio di tempo cruciale che fu il XVI secolo. E la risposta che prova a formulare è che se sul piano politico e militare non ebbe un grande effetto, nell'immaginario collettivo essa segnò - grazie soprattutto alla propaganda che in quella circostanza dimostrò forse per la prima volta dove avrebbe potuto arrivare - una sorta di spartiacque fra oriente e occidente.
Il fatto che Lepanto, ancora ai giorni nostri, rappresenti un riferimento tanto per la destra radicale quanto per la Lega ci racconta di quanto quel mito, la superiorità del cattolicesimo sull'islam, ancora produca i suoi effluvi velenosi.
Un libro interessante non solo per gli appassionati di storia (e dei dettagli, dove si nasconde il diavolo ed altro ancora), ma anche per comprendere la partita che si sarebbe giocata nel Mediterraneo e in Europa nei secoli successivi.
di Ulrich Beck e Daniel Cohn Bendit
(3 maggio 2012) Un Anno europeo di volontariato per tutti - per tassisti e teologi, per lavoratori e disoccupati, per manager e musicisti, per insegnanti e allievi, per scultori e sottocuochi, per giudici della corte suprema e cittadini anziani, per uomini e donne - come risposta alla crisi dell'euro!
I giovani d'Europa non sono mai stati così istruiti, eppure si sentono impotenti di fronte all'incombente bancarotta degli Stati-nazione e al declino terminale del mercato del lavoro. Tra gli europei con meno di venticinque anni, uno su quattro è disoccupato. Nei tanti luoghi in cui hanno allestito campeggi e lanciato proteste pubbliche, i giovani defraudati dei loro diritti rivendicano giustizia sociale. Ovunque - la Spagna, il Portogallo, i paesi del Nordafrica, le città americane o Mosca - questa domanda sale con grande forza e grande fervore. Sta montando la rabbia per un sistema politico che salva banche mostruosamente indebitate, ma dilapida il futuro dei giovani. Ma quanta speranza può esserci per un'Europa che invecchia costantemente?
(aprile 2012) Dal 21 al 30 giugno 2012, lungo il Danubio, un battello correrà lungo una delle vie più importanti delle comunicazioni europee, quelle della cultura, degli scambi, dei commerci, delle lingue. Un progetto che mette assieme il turismo responsabile di Viaggiare i Balcani e l'informazione dell'Osservatorio Balcani e Caucaso, con Slow Food e la battaglia per una cultura del rispetto del patrimonio dei territori. E-il mensile ha intervistato Carlo Petrini, giornalista e scrittore, che fin dagli anni Ottanta si batte per per un sistema sostenibile e virtuoso nel rispetto delle coltivazioni e dei prodotti di tutto il mondo. Con il progetto Slow Food, da tempo, si guarda a oriente.
di Luka Zanoni *
(5 aprile 2012) Il 5 aprile di vent'anni fa iniziava la guerra in Bosnia Erzegovina e con essa il tragico assedio di Sarajevo, città simbolo in Europa di un metissage di culture e nazionalità differenti. Iniziò con l'uccisione di manifestanti pacifici ed in poco tempo degenerò. Il 25 agosto del 1992 andò a fuoco uno dei tesori della città, la Biblioteca nazionale, con tutti i suoi preziosi volumi. In questi giorni la città di Sarajevo ricorderà le sue vittime con un grande concerto e letture di poesie davanti a 11.541 sedie rosse, vuote. Per ricordare chi non c'è più, per ricordare tutte le vittime dell'assedio.
Martedì 3 aprile, ore 17.30, Caffè letterario Bookique (Via Torre d'Augusto, 29 - Trento).
Cittadinanza euromediterranea: storia ed attualità delle identità culturali europee.
- Michele Nardelli (Presidente del Forum trentino per la Pace ed i Diritti umani)
Alcide De Gasperi, dal Trentino all'Europa.
- Beppe Zorzi (Direttore della Fondazione trentina De Gasperi)
Cairo Revolution
regia: Andrea Bernardi - inviato di Unimondo al Cairo.
promuove: Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale.
Al termine di tutti gli incontri rinfresco del commercio equo e solidale. Ingresso libero e gratuito