«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
Il progetto politico europeo è in crisi. Lo è nel sentire dei suoi cittadini che disertano in massa le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo o votano per partiti euroscettici, lo è nel crescente rifiuto da parte degli stati membri dell'Unione di cedere quote di sovranità alle istituzioni europee, lo è nell'immaginario collettivo che continua a pensare l'Europa come una sua parte (quella occidentale), che teme la contaminazione con altre culture, che tende a chiudersi nella propria fortezza di fronte ai fenomeni migratori.
Riportiamo qui i risultati di un sondaggio post elettorale commissionato dal Parlamento Europeo dopo il voto del 2009
di Andrea Rossini - www.osservatoriobalcani.org
Il 21 gennaio scorso il governo della Republika Srpska (RS), l'entità della Bosnia Erzegovina a maggioranza serba, ha dichiarato di voler organizzare nel mese di febbraio un referendum sugli accordi di Dayton (FENA, 22 gennaio). Il presidente croato uscente, Stipe Mesić, ha affermato che nel caso in cui il referendum mirasse alla secessione dalla Bosnia Erzegovina, come più volte minacciato dal Primo ministro della RS Milorad Dodik, invierebbe l'esercito oltre la Sava. Il presidente serbo, Boris Tadić, ha gettato acqua sul fuoco dichiarando alla televisione di Sarajevo OBN che la Serbia non adotterà alcuna decisione contraria all'integrità della Bosnia Erzegovina. I fuochi d'artificio si sono conclusi con le dichiarazioni dello stesso Dodik, che ha confermato il referendum su Dayton chiarendo però che un voto sull'indipendenza della RS in questo momento "non è all'ordine del giorno. Vedremo come si sviluppa la situazione" (Danas, 25 gennaio).
Nel Giorno del ricordo. "AestOvest. Storia, memoria e attualità di una terra di confine"
Grazie a testi, audio, video il DVD AestOvest permette di scoprire un confine europeo, la sua storia ed il suo presente
E' un prodotto OBC (Osservatorio Balcani e Caucaso)
Gli scontri di questi questi giorni a Rosarno hanno messo in evidenza la condizione di schiavitù in cui vivono migliaia di lavoratori provenienti da altri paesi. Riportiamo il commento di Tonino Perna, amico dell'altra Italia.
(la foto è di Romano Magrone ed è tratta da "Lavorincorso. obiettivi sensibili", Nicolodi editore)
A Berlino, due mesi fa, di fronte ai premi Nobel riuniti per celebrare il ventennale della caduta del muro, il grande regista Win Wenders ha dichiarato: "La vera utopia non è la caduta del muro, ma quello che è stato realizzato in Calabria. Riace in testa". Questa dichiarazione ha fatto il giro delle agenzie di stampa ed ha inorgoglito i calabresi che amano questa terra. (...)