"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
È stato presentato il 29 Ottobre il rapporto "Ecosistema Urbano 2013" di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore, giunto quest'anno alla XX edizione. Il rapporto ha lo scopo di monitorare, secondo diversi parametri, il comportamento più o meno virtuoso dei capoluoghi italiani in relazione agli aspetti energetici ed ambientali. I capoluoghi vengono distinti, per una maggiore confrontabilità dei dati, in tre categorie: di grandi, medie e piccole dimensioni. I dati vengono rilevati mediante un apposito questionario rivolto alle amministrazioni dei comuni capoluogo.
(23 novembre 2013) La cosa che più mi stupisce nelle celebrazioni del cinquantenario dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy è come una società che vive nel mito di essere paladina della democrazia nel mondo non abbia affatto elaborato quel che accadde il 22 novembre 1963.
Tanto è vero che ancora oggi il direttore dell'"Assassination Records Review Board" (l'agenzia istituita nel 1992 con il compito di raccogliere e pubblicare tutti i
documenti governativi relativi all'assassinio di JFK) Jeremy Gunn afferma di "non sapere cosa successe quel giorno". Credo sarebbe interessante indagare questa sorta di schizofrenia, il tenere vivo il mito di JFK e lasciare nell'oblio quella pagina oscura della storia americana.
Al di là di come siano andate le cose quel giorno a Dallas - le inchieste e le ricostruzioni cinematografiche hanno fornito un quadro radicalmente diverso da quello della Commissione Warren - possiamo dire che quell'assassinio (e quelli immediatamente successivi di Bob Kennedy e di Martin Luter King) rappresentarono l'azione di una potente lobby militare, industriale e politica trasversale che cambiò il corso della storia in quel passaggio cruciale che ebbe al centro la guerra nel Vietnam e la strategia golpista in Centroamerica e in America Latina.
Mito ed oblio, del resto, hanno accompagnato da sempre la storia americana. Quel che oggi fa specie, a cinquant'anni da quei drammatici istanti in cui s'infranse il "sogno americano", è che quel grande paese non abbia saputo fare i conti con se stesso.
E' incredibile come ritorni, sotto ogni latitudine, il tema dell'elaborazione del conflitto (o della storia) come condizione cruciale per guardare al futuro.
(11 novembre 2013) Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, ha firmato oggi il decreto di nomina degli assessori della Giunta provinciale. La Giunta provinciale risulta così composta:
Ugo Rossi
Presidente. Si riserva le competenze in materia di personale, affari finanziari e istituzionali, istruzione.
Alessandro Olivi
Vice presidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro.
Donata Borgonovo Re
Assessore alla salute e solidarietà sociale
Michele Dallapiccola
Assessore all'agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca.
Sara Ferrari
Assessore all'università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo.
Mauro Gilmozzi
Assessore lavori pubblici, ambiente, trasporti ed energia.
Tiziano Mellarini
Assessore alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile.
L'assessore tecnico sarà Carlo Daldoss, cui sono state assegnate le competenze alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa.
1914-2014. Inchiesta sulla pace nel secolo degli assassini. Cartolina da Mostar. Sabato 9 novembre 2013, ore 18.00. Trento, Café de la Paix, Passaggio Teatro Osele
Sono passati vent'anni da quel 9 novembre 1993 quando, dalle colline intorno a Mostar, le milizie dei nazionalisti croati decisero che quel ponte che da seicento anni collegava le due sponde della Neretva, simbolo della raffinata architettura ottomana, doveva essere tolto di mezzo (vedi il filmato dell'abbattimento). Nella loro moderna demenzialità pensavano che la storia potesse essere cancellata.
Trento in cima alla classifica della qualità del vivere nelle citta capoluogo italiane.
Nell'intreccio degli indicatori che per prima "Sbilanciamoci" ha proposto con l'indice QUARS (l'indice sulla qualità regionale dello sviluppo) il Trentino e il Sud Tirolo erano sempre ai primi posti della graduatoria. Un dato che viene confermato oggi da un'analoga inchiesta pubblicata dal Sole 24 Ore e della quale indico qui sotto il link.
Nella stessa graduatoria la bella città di Napoli risulta all'ultimo posto. Amo Napoli per tante ragioni e oltretutto credo di essere uno dei rari trentini doc fin da bambino (ai tempi di Omar Sivori, per intenderci, ben prima di Maradona) ad essere tifoso della squadra di calcio di quella città.
Sono orgoglioso per Trento, di cui per altro conosco bene anche i difetti. E quanto a Napoli, la città, pure piegata dal malaffare, può vantare tante cose che ne fanno l'unicità e che non si misurano certo nelle classifiche. Se penso al mare, al teatro, alla musica, alla storia, ai sapori... non è poi così difficile stare dalla parte degli ultimi.
"Le persone coraggiose non hanno paura di perdonare per il bene della pace".
Nelson Mandela
"... laddove Jankelevitch ne desume che il perdono diventa impossibile, e che la storia del perdono finisce, là noi ci domanderemo se paradossalmente la possibilità del perdono come tale, se ce n'è, non abbia la sua origine. Noi ci domanderemo se il perdono non cominci laddove esso sembra finire, laddove esso sembra im-possibile, proprio alla fine della storia del perdono, della storia come storia del perdono...
(8 novembre 2013) Come avrete avuto modo di leggere sulla stampa locale, diverse realtà dell'associazionismo democratico trentino hanno aderito all'appello dell'ANPI che denuncia l'apertura a Trento di una sede di Casa Pound, gruppo neofascista ormai noto alle cronache.
Si è così deciso da un lato di organizzare un presidio di denuncia e informazione, sabato 9 novembre alle ore 10.00 in p. zza Mario Pasi, simbolo della Resistenza in Trentino, dall'altro di far nascere un Coordinamento Antifascista che sappia creare, nel tempo e con continuità, costanti iniziative di promozione della cultura democratica e dell'impegno civile.
E' forte la consapevolezza, infatti, che il problema non è l'apertura della sede in sé, ma la possibilità che possa diventare un punto di attrazione, in questi tempi di crisi economica, di rancore sociale, di spaesamento: solo con l'impegno costante dell'associazionismo, del mondo della solidarietà e del volontariato, delle cittadine e dei cittadini democratici, questi fenomeni di chiara matrice xenofoba e antisemita potranno essere circoscritti e isolati.
Alleghiamo il volantino con il testo dell'appello: fatelo circolare tra amiche e amici, in modo che l'evento di sabato sia partecipato e vivo.