"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

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Del ruolo e della forma della politica. Da una chiacchierata con Fabrizio Barca.
Immagine Zappini

 

di Federico Zappini

(17 novembre 2015) Un mesetto fa, a margine di un suo impegno a Trento, ho avuto l’occasione di scambiare qualche chiacchiera (insieme al gruppo di territoriali#europei) con Fabrizio Barca. Un incontro interessante per molti aspetti, che provo in questo testo a elaborare lavorando per parole chiave, cercando tra esse un tratto comune utile a riflettere sul ruolo e sui modelli organizzativi della politica. Avendo seguito con attenzione il lavoro che Barca ha condotto prima presso il Ministero per la Coesione Economica (per chi non lo conoscesse ecco qui il sito di OpenCoesione), poi nell’attivazione e nello sviluppo di comunità (progetto Luoghi Ideali) e infine nel marasma del PD romano post-Mafia Capitale (per approfondire qui il rapporto finale dell’inchiesta) ero curioso di ascoltare le sue riflessioni e capirne l’efficacia soprattutto metodologica. Il metodo appunto è stato tema ricorrente nel tema passato insieme e così sarà per questa mia riflessione.

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La difficoltà di essere presenti al proprio tempo
Storie

Questa riflessione viene ospitata oggi in prima pagina sul quotidiano L'Adige 

di Michele Nardelli

(28 luglio 2013) L'esito delle primarie del centrosinistra autonomista ha fatto emergere le criticità di un percorso politico incompiuto, quello del Partito Democratico. Quei 139 voti di scarto sono stati una sorta di detonatore di contraddizioni comunque presenti e che fin qui non abbiamo saputo o voluto affrontare.

Lo stesso dibattito che ne è seguito ha evidenziato i limiti di fondo di un partito che fatica a comprendere la natura reale della sua crisi. Ho sentito critiche molto severe, l'indistinta richiesta di azzeramento degli organismi dirigenti, un monito verso il proliferare di personalismi che riducono la politica ad affare privato, un forte richiamo alla necessità di rinsaldare il rapporto con il territorio.

Tutto questo è più o meno comprensibile e, talvolta, condivisibile, ma tende ad eludere le ragioni di fondo che sono all'origine della crisi della politica e senza la risoluzione delle quali il resto appare come una sorta di anestetico o di pericolosa scorciatoia.

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Intendo esserci.
Michele Nardelli nell\'incontro con Vinicio capossela dedicato a Bekim Fehmiu
(20 luglio 2013) L'Adige di oggi mette anche il mio nome fra i consiglieri provinciali uscenti che non intendono ricandidare. Non so con chi abbia parlato l'articolista, non certo con me. Ho detto in passato che la mia candidatura non era scontata, perché per quanto mi riguarda non è mai così. In questo momento, dopo averne parlato con molte persone e fatto un bilancio positivo dell'esperienza di questi cinque anni, sono orientato ad essere della partita e dunque a candidarmi nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale, a maggior ragione dopo l'esito delle primarie.

Oltre 70 parlamentari per la Pace: nasce l'intergruppo
Manifestazione contro gli F35 a Trento

(16 luglio 2013) Ad oggi 23 parlamentari di Sel, 22 del PD, 16 di M5S e 4 di Scelta Civica hanno aderito all'Intergruppo nato per promuovere le iniziative legislative in tema di pace.

Ha come principale obiettivo quello di dare voce alle associazioni e ai movimenti della società civile in tema di disarmo, l'Intergruppo "Parlamentari per la pace" presentato questa mattina alla Camera e il cui sito www.parlamentariperlapace.it sarà presto online.

"Nostro obiettivo è riprendere proposte e sollecitazioni di associazioni, movimenti e campagne che lavorano sul tema della pace, con un lavoro di sponda", ha spiegato Giulio Marcon (Sel) nella presentazione dell'Intergruppo che ha come "punto di riferimento l'articolo 11 della Costituzione", per "destinare risorse risparmiate con il taglio delle spese per gli armamenti a politiche sociali". "Ci siamo ispirati all'omonimo gruppo parlamentare nato negli anni '80 con analoghi obiettivi - una trentina di parlamentari tra cui Luciana Castellina, Stefano Rodotà, Natalia Ginzburg - e di cui abbiamo deciso di utilizzare il logo", ha detto Giulio Marcon. 

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Pacher conferma: Laba non può operare in Trentino senza autorizzazione
Il presidente Alberto Pacher

(18 luglio 2013) Pubblichiamo di seguito alcuni passi della risposta del presidente Alberto Pacher all'interrogazione del consigliere provinciale Michele Nardelli sulla vicenda Laba di Torbole.

"... La Direzione Generale Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica del Ministero per l'Università e la Ricerca con la comunicazione di data 18.03. 2013 di pari oggetto, registrata sub prot. n. 173031 di data 25.03.2013, ha dato riscontro alla citata nota di questa Provincia prot. n. 126516/S116 di data 04.03.2013. Dall'analisi di tale lettera sembra emergere che l'entità che ha aperto una sede (distaccata) a Nago Torbole:
1. non coincida con l'istituzione legalmente riconosciuta di Brescia (LABA); 2. non abbia ottenuto ad oggi l'autorizzazione necessaria per aprire questa sede, distaccata o meno; 3. non possa rilasciare titoli di studio con valore legale. ..."

Il testo completo della risposta all'interrogazione sulla Laba

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Spie, servizi, dissidenti ed affaristi
Poteri occulti

di Rossana Rossanda

(16 luglio 2013) Non faccio parte di coloro che si scandalizzano per il cosiddetto "datagate". Da che esistono gli stati, uno spia l'altro, anche servendosi di persone illustri - Giordano Bruno spiò per l'Inghilterra - giacché sa passare le notizie soltanto chi ne ha accesso e ne comprende la portata. Quando Richard Sorge segnalò il prossimo attacco tedesco, Stalin non vi credette e benché molti antinazisti, specie di categorie superiori e in grado di sapere, abbiano lavorato per i servizi dell'Urss, non si usa dirlo perché il senso della patria, parente prossimo del nazionalismo, ha sopraffatto nel secondo dopoguerra l'internazionalismo del proletariato anche a sinistra; e per molte ragioni che sarebbe interessante esaminare. In ogni modo né Assange né Snowden mi commuovono, specie il secondo che aveva scelto la Cia come datore di lavoro.

Faremmo bene a sapere che viviamo sotto molteplici occhi, e non solo dei servizi stranieri, in una globalizzazione sotto l'egemonia del capitale e in presenza d'una tecnologia che siamo i primi a venerare. La nostra privacy, ammesso che sia un valore, è protetta soltanto dall'eccesso di informazioni che pervengono ai molti che ci controllano, anche attraverso il web, superconfessionale laico, superscenario mediatico nonché sfogatoio universale e garantito dall'anonimato, più e meglio che nel passato. Amen.

Per dire che quel che trovo scandaloso nella faccenda di Alma Shalabayeva non è che Alfano e Bonino non sapessero ma che accettino come cosa normale che ci siano reparti di polizia vestiti di nero con catene al collo, oltre che con diritto di insulto allo straniero (o forse anche all'indigeno), che sono ufficialmente incaricati di catturare ed espellere il tizio o il caio purché "rispettino le procedure".

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Fondi rustici. La LP 3/2011
orticoltura

Nel 2011 il Consiglio Provinciale ha approvato la Legge sui Fondi Rustici proposta dal Gruppo consiliare del PD del Trentino, primo firmatario Michele Nardelli.

Una legge che istituisce l'anagrafe provinciale dei Fondi rustici e indica criteri omogenei nell'assegnazione dei fondi da parte di Provincia e Comuni, favorendo l'imprenditoria giovanile, l'economia del tgerritorio, la qualità delle produzioni e l'agriturismo. Così non sarà più solo l'ammontare del canone il criterio per l'assegnazione.

LP 3/2011