"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

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Presenti al nostro tempo
Un\'iniziativa del Forum nella Biblioteca dei Francescani a Trento

La relazione del presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani a conclusione di un'esperienza bella e stimolante durata cinque anni

Trento, 14 dicembre 2013

 

di Michele Nardelli

 

La pace oggi

 

(15 dicembre 2013) Solo qualche anno fa il movimento per la pace veniva descritto come una sorta di superpotenza mondiale. Non ho condiviso allora quella descrizione, ma dandola per buona solo per un attimo, oggi non ci rimarrebbe altro che prendere atto di come quella “forza” abbia mostrato tutti i suoi limiti. E non mi riferisco solo a quanto sia flebile la sua voce, pur in presenza di conflitti acuti, ma alla sua capacità di produrre analisi, riflessione, capacità di sguardo al di là della risposta alle emergenze. Ovvero nell'esprimere una propria agenda di lavoro attorno ai grandi temi del nostro tempo.

La stessa interessante esperienza dei “Forum sociali mondiali” ha mostrato alla lunga la propria inadeguatezza, trovandosi regolarmente a rincorrere gli avvenimenti piuttosto che esserne motore, mettendo in evidenza ideologismi e rituali di sempre. Ma soprattutto facendo emergere la profonda contraddizione di una dimensione globale che non riesce a connettersi con i processi reali e il loro tradursi in nuda vita.

 

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Antenne: il Tar respinge un ricorso di Vodafone
Sopraluogo a Zambana

Contro il regolamento provinciale in merito alla protezione da "elettrosmog" (che la PAT si è data sulla base della mia mozione in Consiglio Provinciale - ndr)

(19 dicembre 2013) Respinto dal TAR (sentenza n. 408 depositata il 16 dicembre 2013) il ricorso (n.42/2013) promosso da Vodafone contro il regolamento provinciale, approvato con decreto del Presidente della Provincia 20 dicembre 2012, n. 25-100/Leg.le, recante "Disposizioni relative alla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz", emanato ai sensi dell'articolo 61 della legge provinciale n. 10 del 1998, e gli atti presupposti, tra cui la mozione n. 67/XIV approvata dal Consiglio provinciale nella seduta del 10 giugno 2010 ed avente ad oggetto "Censimento delle infrastrutture per la telefonia mobile e prevenzione dei rischi da elettrosmog".

La sentenza del TAR

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Forconi. Comprenderne la natura
Aldo Bonomi

Un'interessante intervista ad Aldo Bonomi su "L'Huffington Post"

«Questi sono i costi sociali di una crisi selettiva e di una politica chiamata austerità. Invece di cominciare con le solite manfrine la politica dovrebbe mettere in agenda la soluzione dei problemi”. Aldo Bonomi, sociologo, non è affatto sorpreso dalla rabbia dei forconi. “Da anni descriviamo il disagio della piccola borghesia. Ora questa massa critica ha fatto condensa».

fordismo. Specialmente al Nord. Ed è inutile, dice, tentare di analizzare minuziosamente il sentimento politico eversivo che animerebbero queste mobilitazioni, che per alcuni sono manipolate dall'estrema destra e dalla mafia: Alla crisi del capitalismo molecolare e dei mestieri nati con il postfordismo italico Bonomi ha dedicato il suo ultimo saggio “Il capitalismo in-finito” (Einaudi).

 

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Ucraina: un nuovo banco di prova per l'Europa
Ucraina

In queste ore la crisi in Ucraina sta prendendo una piega particolarmente pericolosa. Occorre evitare che la prova di forza in atto sulla Crimea provochi un escalation militare delle conseguenze disastrose per tutti. L'Europa deve dimostrarsi capace di percorrere ostinatamente una strada diversa.   

di Michele Nardelli

(28 febbraio 2014) L'Europa è di nuovo alla prova, tanto sul piano della capacità di elaborare la fine del Novecento nel superamento degli stati nazionali, come nel saper mettere in campo la sua forza inclusiva. Gli avvenimenti che in questi giorni stanno sconvolgendo l'Ucraina rappresentano infatti l'onda lunga della disintegrazione dell'impero sovietico (dalla quale sono nati sin qui non meno di diciotto stati riconosciuti o di fatto) e gli effetti altrettanto devastanti del turbocapitalismo che ne è seguito.

Se non ripartiamo da qui, dal formarsi nel secolo scorso di stati plurinazionali e dagli avvenimenti che sono seguiti alla caduta del muro non riusciremo a comprendere appieno il significato di quanto sta accadendo nel secondo più grande stato europeo (perché questo è l'Ucraina), con il rischio di avvallare così le descrizioni superficiali e manichee che vengono date in pasto all'opinione pubblica. 

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Io vorrei essere là.
Nelson Mandela alle Nazioni Unite

(10 dicembre 2013) Nel giorno che le istituzioni internazionali hanno dedicato ai diritti umani, nella grande commozione di milioni di persone ed anche nell'ipocrisia di chi questi diritti li calpesta, si svolge a Johannesburg la cerimonia di saluto a Nelson Mandela. Io vorrei essere là.

Un piccolo omaggio a Madiba.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=bzh3MXJiN0I

 

Indagare il secolo degli assassini
Trieste

di Michele Nardelli

Il 27 gennaio è il giorno della memoria. Molte le iniziative che in questi giorni si susseguono per ricordare il giorno in cui l'Armata Rossa entrò nel campo di Auschwitz mostrando al mondo intero le immagini del male assoluto.

L'industria della morte, lo sterminio organizzato di tutti coloro che non facevano parte del disegno che voleva la supremazia di un popolo sopra ogni altro. Sei milioni di donne, uomini e bambini passarono per il camino con la sola colpa di essere ebrei, rom, serbi, malati psichici, intellettuali, omosessuali, oppositori politici, comunisti... Mai nella storia dell'umanità l'uomo era arrivato a tanto.

Ricordare è un dovere, ma non basta. Se vogliamo davvero che la storia non si ripeta occorre interrogarsi su come tutto questo è potuto accadere, comprendere e cambiare. Senza elaborazione, il passato non passa e la storia è destinata a ripetersi. 

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L'esito delle primarie in Trentino. C'è di che riflettere...
Cittadinanze incerte

(9 dicembre 2013) Le elezioni primarie, anche in Trentino, si confermano una forma gradita di partecipazione, in questo caso alla vita politica di un partito come il PD. L'affluenza definitiva in Trentino è di 21.185 votanti, un dato superiore ad altre scadenze analoghe e che si avvicina molto a quello delle ultime primarie di coalizione per la designazione del candidato presidente del centrosinistra autonomista dove prevalse Ugo Rossi.

Già questo dato dovrebbe pur dirci qualcosa, segnalarci la casualità di una partecipazione che porta un numero tanto alto di persone a votare per il segretario del PD e che invece non ritiene di andare a votare per indicare la persona chiamata a guidare la PAT per i prossimi cinque o dieci anni.

Svilupperò nei prossimi giorni una riflessione sui contenuti congressuali del Partito Democratico come delle sue regole politiche, ma sin d'ora non nascondo la mia distanza politica, una distanza crescente che mi ha portato al seggio più per rispetto nei confronti delle persone che per convinzione.

Per tornare alla cronaca anche in Trentino vince Matteo Renzi (13.969 voti, il 65,94%), a seguire Pippo Civati (4.339 voti, il 20,48%) ed infine Gianni Cuperlo (2.813 voti, il 13,28%). Il dato nazionale vede invertito l'esito relativo al secondo e terzo posto, per il resto qualche piccola percentuale di differenza. Considerato che fra queste percentuali c'è anche il mio voto, non so dire se un'altra opzione politica avrebbe avuto o meno consenso, ma temo di no. Comunque lo vedremo in occasione del congresso di primavera del PD del Trentino. Sempre che decida che questa, tutto sommato, sia ancora l'unica opzione politica praticabile.

Riportiamo il voto in Trentino, seggio per seggio. http://www.partitodemocraticotrentino.it/uploaded/DEF%20AFFLUENZE%20E%20RISULTATI.pdf

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