«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

Archivio articoli

Prosegue la collaborazione far il Trentino e la Palestina nel campo agroalimentare
L\'incontro in Provincia
(9 dicembre 2013) In questi giorni una delegazione del Ministero dell'Agricoltura palestinese è in Trentino per una serie di incontri che rappresentano altrettante articolazioni dei protocolli d'intesa firmati nel luglio 2011 e nel marzo 2013 rispettivamente dai presidenti Dellai e Pacher. Accompagnati da Mario Zambarda e Michele Nardelli la delegazione ha incontrato la Cooperativa Agraria di Riva del Garda per la produzione dell'olio di oliva e la Dolomiti Fruits di Nanno per la lavorazione del melograno. Oggi l'incontro la Provincia Autonoma di Trento rappresentata dagli assessori Sara Ferrari e Michele Dallapiccola.

» continua...

Soap opera
Paul Klee

(12 febbraio 2014) Se Matteo Renzi pensa che il governo Letta non sia all'altezza di quel cambiamento che il segretario del PD ritiene necessario non ha che da chiederne le dimissioni.

Mi sembra di capire che la strada maestra sin qui seguita, quella di affidare a questo governo, magari con qualche nuovo innesto, o ad un governo Letta bis l'impegno riformatore richiesto, sia ormai spuntata in particolare dopo l'incontro fra Letta e Renzi di stamane, a meno di un improbabile capovolgimento di maggioranza nella direzione del PD.

» continua...

Oltre le primarie...
Lentezza

(10 dicembre 2013) Le primarie del Partito Democratico hanno eletto Matteo Renzi segretario. Per andare oltre il dato emerso dal voto dei gazebo e per discutere di cosa dovrà accadere da oggi in poi partiamo da un contributo offerto da Simone Casalini su www.politicaresponsabile.it

di Simone Casalini

Il caotico iter congressuale del Partito democratico, dimenatosi tra scandali e piccoli escamotage propagandistici, si avvia a conclusione con la catarsi delle primarie. Verrebbe da dire meno male che è finita, se non fosse che stiamo parlando dell'ultimo dei mohicani (partiti) rimasti sulla scena. Lungo il tragitto molti degli equivoci che hanno finora contraddistinto l'ibridismo del Pd sono rimasti insoluti. L'architettura partitica è sospesa in un limbo tra chi teorizza un comitato elettorale (o meglio, una task force per la comunicazione) demandando la rappresentanza a un capitano salazariano e chi indugia sulle grandi costruzioni novecentesche.

» continua...

Un'era è finita?
Sotto la maschera

di Michele Nardelli

(28 novembre 2013) I giornali parlano della fine di un'era. Personalmente sono abbastanza scettico. Bastava leggere quel che c'era scritto sui cartelli fra la folla radunata nei pressi della sua residenza romana per capire che Silvio Berlusconi in questi vent'anni ha rappresentato ben più di un capo di partito o di governo.

Berlusconi è stato per milioni di italiani un mito, un'idea di società e di relazioni, un modello di aspirazioni e di consumi. Al quale non si chiedeva buon governo ma di far vivere quel mito di eterna giovinezza, spensierata e guascona come lui, che non ammetteva lacci e laccioli nel suo agire pubblico, sfera nella quale lamentava di non potersi muovere con la stessa disinvoltura che in quella privata, condizionato dalle istituzioni, dalle leggi, dalla burocrazia. L'inno alla libertà, che poi altro non è che la regola del più forte. 

» continua...

L'impresa politica
Tram

di Luigino Bruni

Quanto accade in questi giorni a Genova ci sta dicendo, pur con le sue inevitabili ambivalenze (e strumentalizzazioni), qualcosa di importante per la nostra economia, e democrazia. Per comprendere qualche cosa che non emerge dalla semplice cronaca, è necessario tornare all'origine delle 'aziende municipalizzate', che oggi in Italia sono quasi 5mila.

Questa forma di impresa ha fatto la sua comparsa in Italia all'inizio del Novecento. Un ruolo cruciale lo svolse l'economista Giovanni Montemartini, di Montù Beccaria (Pavia), che giustificava l'importanza della creazione di queste imprese sulla base di due principi: quello del municipio (o municipalismo italiano) e quello di efficienza economica. Montemartini, di tradizione socialista ma conoscitore dell'economia liberale, fondava la sua proposta sulla vocazione 'municipale' (o comunale) dell'Italia. 

» continua...

leggi | 1 commenti - commenta | leggi i commenti
Energia e ambiente, Trento città virtuosa
Trento nord

È stato presentato il 29 Ottobre il rapporto "Ecosistema Urbano 2013" di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore, giunto quest'anno alla XX edizione. Il rapporto ha lo scopo di monitorare, secondo diversi parametri, il comportamento più o meno virtuoso dei capoluoghi italiani in relazione agli aspetti energetici ed ambientali. I capoluoghi vengono distinti, per una maggiore confrontabilità dei dati, in tre categorie: di grandi, medie e piccole dimensioni. I dati vengono rilevati mediante un apposito questionario rivolto alle amministrazioni dei comuni capoluogo.

http://www.architetturaecosostenibile.it/curiosita/varie/rapporto-legambiente-classifica-citta-610.html

JFK, il giorno dopo.
Un solo assassino

(23 novembre 2013) La cosa che più mi stupisce nelle celebrazioni del cinquantenario dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy è come una società che vive nel mito di essere paladina della democrazia nel mondo non abbia affatto elaborato quel che accadde il 22 novembre 1963.

Tanto è vero che ancora oggi il direttore dell'"Assassination Records Review Board" (l'agenzia istituita nel 1992 con il compito di raccogliere e pubblicare tutti i
documenti governativi relativi all'assassinio di JFK) Jeremy Gunn afferma di "non sapere cosa successe quel giorno". Credo sarebbe interessante indagare questa sorta di schizofrenia, il tenere vivo il mito di JFK e lasciare nell'oblio quella pagina oscura della storia americana.

Al di là di come siano andate le cose quel giorno a Dallas - le inchieste e le ricostruzioni cinematografiche hanno fornito un quadro radicalmente diverso da quello della Commissione Warren - possiamo dire che quell'assassinio (e quelli immediatamente successivi di Bob Kennedy e di Martin Luter King) rappresentarono l'azione di una potente lobby militare, industriale e politica trasversale che cambiò il corso della storia in quel passaggio cruciale che ebbe al centro la guerra nel Vietnam e la strategia golpista in Centroamerica e in America Latina.

Mito ed oblio, del resto, hanno accompagnato da sempre la storia americana. Quel che oggi fa specie, a cinquant'anni da quei drammatici istanti in cui s'infranse il "sogno americano", è che quel grande paese non abbia saputo fare i conti con se stesso.

E' incredibile come ritorni, sotto ogni latitudine, il tema dell'elaborazione del conflitto (o della storia) come condizione cruciale per guardare al futuro. 

leggi | 1 commenti - commenta | leggi i commenti