"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

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Dopo il 5 settembre, guardando all'Europa e alla Regione Dolomitica
Castel Firmiano

di Vincenzo Calì

(8 settembre 2016) Le cerimonie del 5 settembre 2016 a Trento e Bolzano per i 70 anni dell’accordo Degasperi-Gruber hanno messo in tutta evidenza l’esigenza di por fine ad una stagione, quella in cui la potestà autonomistica derivava da concessioni dall’alto (potenze vincitrici, governi italiano ed austriaco, unione europea) più che da un moto di popolo, manifestatosi solo con l’ adunata dell’ASAR a Trento e della SVP a Castelfirmiano.

Renato Ballardini, autorevole esponente della generazione che ha provveduto a rendere operativo l’impianto autonomistico, afferma oggi ( “Il Trentino” del 7 settembre) che per uscire dalla crisi in atto «La soluzione è in un Europa federale, con un tesoro ed un patrimonio unico, che assorba i debiti dei singoli stati, che li risani con un sistema fiscale equo ed efficiente».

 

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Centomila visitatori unici...
Pablo Picasso, Don Chisciotte

(31 luglio 2016) Volevo scusarmi con i lettori di questo blog se in questi ultimi giorni il sito non è stato aggiornato. Nessun malanno, solo il cambio del server che ha provocato qualche contraccolpo tecnico che grazie a Cristina (doitonline.it) stiamo superando.

Approfitto però di questa comunicazione per dare al lettore qualche informazione sui dati di accesso a questo blog che, in quanto personale, non ha grandi pretese ma che in questo momento, per una sorta di scelta di abbassamento della voce, è l'unico strumento che dà conto del mio sguardo sul mondo.

Un primo dato mi sembra interessante. Fra qualche settimana il sito raggiungerà i 100 mila visitatori unici da quando è stato attivato, ovvero il 1 luglio 2009. In sette anni, corrisponde ad una media annuale di 14.286 persone (uniche) che lo hanno visitato almeno una volta. E considerato che le "nuove sessioni" (le persone che visitano il sito per la prima volta) sono il 59,27%, questo significa che più del 40% dei visitatori vi sono ritornati. Chi è del mestiere mi dice che si tratta di un dato piuttosto positivo.

 

 

 

 

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L'ultimo saluto a Ferdinando (Mario) Tonon
Ferdinando (Mario) Tonon

(7 settembre 2016) Oggi abbiamo dato l'ultimo saluto al compagno Ferdinando Tonon (Mario). Se ne è andato a novantasette anni da un mondo che non era più il suo e al quale aveva dato abbastanza, come a dire che la natura sa il fatto suo e ti accoglie con la tenerezza che si conviene alla tua fragilità. Per parte nostra non ci rimane che ringraziarti per quello di cui ci hai fatto dono con il tuo impegno e la tua vita. Ed un augurio che oggi tutti i presenti hanno fatto proprio...

 

«Che là, in qualche luogo

che non sappiamo immaginare,

tu possa ritrovare

i tuoi vecchi compagni,

che tu possa ancora discutere

con loro con la passione

che ti ha sempre accompagnato,

che tu possa coltivare per noi

una nuova vigna».

 

Giornata dell'autonomia, tre motivi di preoccupazione
L'Europa delle Regioni

di Michele Nardelli

(5 settembre 2016) Come ogni anno da quando è stata istituita, il 5 settembre si celebra la giornata dell'autonomia. Questa però non è una ricorrenza come tutte le altre, ha qualcosa in più per cui merita un supplemento di attenzione.

In primo luogo, perché sono passati settant'anni da quando venne siglato a Parigi l'accordo De Gasperi – Gruber, una felice intuizione che ci ha permesso di contenere il conflitto in questa terra e di sviluppare inediti livelli di autogoverno. Il secondo motivo è riconducibile al fatto che questo anniversario cade nel pieno del dibattito su una riforma costituzionale che, almeno sul piano del rapporto fra stato centrale e regioni, segna a prescindere dall'esito referendario un vistoso passo indietro nella dislocazione dei poteri verso il basso. La terza ragione di attenzione consiste nell'avvio dell'iter per la revisione dello Statuto di autonomia (il cosiddetto terzo statuto) con la formazione della Convenzione in Alto Adige – Sud Tirolo e della Consulta in Trentino, i cui lavori dovrebbero approdare ad una proposta di nuovo assetto statutario.

Il testo dell'accordo De Gasperi Gruber

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Liberare e federare
Europa unita

di Vincenzo Calì

(22 agosto 2016) Dall’autonomia al federalismo: parola d’ordine abbandonata da decenni, come ci ricorda Simone Casalini sul Corriere del Trentino di domenica scorsa, e mai come ora tornata di attualità. Nonostante Il triplice fallimento delle riforme (la Bassanini, il Titolo V della Costituzione, la Devolution) che tendevano, come ricordato nell’articolo, a stabilire nuovi criteri nella distribuzione dei poteri - non più centri e periferie, ma una rete di territori con pari dignità istituzionale – il federalismo è l’unica risposta in grado di mettere in sicurezza i valori della civiltà europea, oggi così fortemente minacciati.

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Democrazia e forme partecipative, un'occasione mancata
Aperture

Prosegue il dibattito attorno ai temi della partecipazione, delle riforme istituzionali e del terzo statuto di autonomia. Su questo blog potete trovare nella home page gli interventi di Alessandro Dalla Torre, Simone Casalini, Roberto Pinter e Vincenzo Calì. In "primo piano" anche un intervento del sottoscritto sul referendum autunnale sulla riforma costituzionale al quale sono seguiti una serie di commenti (in realtà corposi interventi) di Edoardo Benuzzi, Flavio Ceol, Ciro Russo ed altri. In questo caso riprendo il testo che mi ha inviato l'amico Alessandro Branz sui sistemi partecipativi, tema tutt'altro che estraneo rispetto ai nodi veri del voto autunnale. Nella lettera con la quale Alessandro ha accompato il suo testo, ho colto la grande amarezza per il fatto che il dibattito locale e nazionale questi nodi non li abbia voluti affrontare, vivendo con fastidio una dialettica politica che avrebbe potuto essere salutare e che invece si è trasformata in una sorta di plebiscito a favore o contro il Governo Renzi. Nel ringraziare tutti gli intervenuti per aver scelto di entrare nel merito, rinnovo l'invito a considerare questo blog come uno spazio aperto ai vostri interventi. Nella speranza che nelle prossime settimane in particolare il confronto sul terzo statuto cresca in qualità. (m.n.)

 

di Alessandro Branz *

(1 settembre 2016) Alcuni giorni fa Nicola Lugaresi esprimeva sul Corriere del Trentino la sua viva preoccupazione per il basso livello di partecipazione manifestato da una serie di iniziative promosse dal Comune di Rovereto e da altri soggetti. Si tratta di preoccupazioni fondate e condivisibili, che da un lato sollecitano una riflessione sulle cause del fenomeno (individuate da Lugaresi nell’ormai diffuso “sentimento di rassegnazione e sfiducia” nei confronti della politica) e dall’altro richiamano ruolo e funzionalità degli stessi meccanismi partecipativi adottati, che evidentemente presentano delle lacune se non riescono a coinvolgere più di tanto i cittadini. Ed è proprio da quest’ultimo punto che vorrei partire per alcune brevi riflessioni.

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Perché No? La riforma vista dal basso
Apparenze

Riprendo con piacere questo pregevole intervento (che sottoscrivo pienamente) di Gianni Lanzinger sul voto referendario di domenica prossima. Una riflessione che vale perfettamente anche per l'autonomia trentina.

 

di Gianni Lanzinger

 

Patriottismo costituzionale?

Per alcuni giorni ancora, si vive un'esperienza del tutto nuova nei rapporti tra la gente e le istituzioni: è come se le grandi affermazioni di principio del firmamento costituzionale fossero scese in terra e diventate parte della quotidianità, mescolate con le opzioni personali, le emozioni e le aspirazioni per il nostro imprevedibile futuro.

È un'esperienza di democrazia diretta che la Costituzione del '48 ci ha assegnato per via dell'articolo 138 (una procedura di “appello al popolo” quando la revisione della Costituzione non raccolga in Parlamento la maggioranza dei 2/3).

La ragione di questo chiavistello popolare imposto ai parlamentari era – ed è – chiara: un conto è governare (a maggioranza variabile) ed altro è invece mettere le mani sulla tavola fondamentale del comune patto sociale. Tale è infatti la nostra Costituzione che contiene un nucleo irriformabile (la forma democratica della Repubblica, d'ispirazione autonomista e solidarista).

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