"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
FATTI, OPINIONI, INVENZIONI.
Comunicazione o creazione della realtà: il tema migrazioni
Di fronte al dramma dei profughi, che rappresenta la più grave emergenza umanitaria dagli anni della seconda guerra mondiale, anche le comunità del Trentino sono chiamate a dare una risposta di solidarietà e di accoglienza.
Le popolazioni di questa terra hanno sperimentato sulla propria pelle la condizione di profugo e migrante, le sue durezze e le sue speranze.
Non possiamo rimanere insensibili di fronte alla disperata domanda di aiuto che ci viene rivolta da tante persone in fuga dagli insanguinati paesi del Medio Oriente e dell’Africa e che approdano alle nostre coste dopo viaggi pericolosi nel corso dei quali tanti dei loro familiari e amici hanno perso la vita.
Al "Festival Tutti nello stesso piatto", il 12 novembre a Trento, si racconta la storia della cooperativa agricola bosniaca "Insieme" con il documentario DERT e il dibattito con i protagonisti
Il Festival Tutti nello stesso piatto organizzato da Mandacarù Onlus e Altromercato è un’occasione di incontro con il cinema e la cultura di Europa, Africa, Asia e America Latina, attraverso i temi del cibo, della biodiversità, della sovranità alimentare, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. "Orizzonti latini", "La salute nel piatto", "Cibo e diritti umani" e "Le culture del cibo" sono i focus dell'edizione 2016 e nella quale il 12 novembre si parlerà di Bosnia Erzegovina.
Presso il Teatro Sanbàpolis di Trento alle 20.30 si terrà infatti la proiezione del documentario di Stefano e Mario Martone "DERT" (ITA, 2016, 62'), che racconta la storia della cooperativa agricola bosniaca “Insieme” e dell’amicizia che l’ha resa possibile: quella tra i due fondatori – Rada Zarkovic e Skender Hot, rispettivamente presidente e direttore - il fotoreporter italiano Mario Boccia e la grande rete di amicizia solidale che si è costituita tra Bosnia Erzegovina e Italia fin dalla nascita della cooperativa. A seguito della proiezione i protagonisti dialogheranno con Nicole Corritore di OBC Transeuropa.
Sabato 29 ottobre ore 9,30 - Castello di Albiano
Programma
Ore 9.30 Ivrea solidale. I conflitti di ieri e di oggi: l’esperienza del territorio
Negli anni ’90 un nuovo conflitto, quello balcanico, scosse in profondità l’Europa e il nostro paese. Accanto all’impegno di Enrico Levati un intero territorio si mobilitò per sostenere le vittime e per superare le distruzioni e gli odi prodotti dalla guerra.
Saluto di Carlo della Pepa, sindaco di Ivrea
Ore 9.45 Testimonianze
Michele Nardelli, il conflitto balcanico; Nino Maruelli, come cambia la raccolta degli aiuti; Studenti Gramsci, gemellaggio Liceo Gramsci; Vahid Junuzovic, da Mostar ad Ivrea; Armando Michelizza, l’esperienza dell’accoglienza di Ivrea; Paolo Cossavella, Canestri senza rete; Rosanna Barzan, Salvatore Rao, le esperienze di solidarietà con la Palestina; Stefania Casazza, Terra Madre nell’Eporediese.
Le testimonianze saranno accompagnate da letture di Simonetta Valen tratte da “La guerra in casa” di Luca Rastello e “Maschere per un massacro” di Paolo Rumiz.
Sarà presentata una raccolta degli articoli della Sentinella, del Risveglio Popolare e di Varieventuali.
Ore 13.00: pausa pranzo
L'Italia vota contro l'avvio delle trattative per l'eliminazione delle armi nucleari. L'articolo 11 della Costituzione, il ripudio della guerra, ancora calpestato. Ecco l'elenco dei 38 paesi che hanno votato no.
(1 novembre 2016) Il 27 ottobre scorso nella prima commissione dell’assemblea delle Nazioni Unite è stata votata la risoluzione L41 che chiede che nel 2017 siano avviate trattative per arrivare ad un divieto delle armi nucleari con l’obiettivo della loro totale eliminazione, prevista fin dal 1970 dall’articolo VI del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (NPT), approvato dalla quasi totalità dei paesi della Terra, compresi quelli che possiedono armi nucleari.
La risoluzione è stata approvata con 123 voti a favore, 38 voti contrari e 16 astensioni. Quello che segue è l'elenco dei paesi che hanno votato no: Albania, Andorra, Australia. Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Rep. Ceca, Rep. Corea, Estonia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Ungheria, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Micronesia, Monaco, Montenegro, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d'America, Turchia. Si sono astenuti: Armenia, Bielorussia, Cina, Finlandia, Guyana, India, Kirgyzistan, Mali, Marocco, Nicaragua, Olanda, Pakistan, Sudan, Svizzera, Uzbekistan, Vanuatu.
Dal 21 al 23 Ottobre Tulime Onlus invita tutti al Centro Vivilbosco nella Riserva Naturale Bosco d’Alcamo, in provincia di Trapani, per l’XII MITIng Nazionale. Si chiama MiTING non per un errore di battitura: in kiswahili la parola “MITI” significa “alberi” e, dato che Tulime ha iniziato la sua attività coltivando alberi nei villaggi della Tanzania, l’assonanza con la parola Meeting è venuta naturale.
Incontri e confronti, dialoghi e dibattiti, interventi ed approfondimenti, ma anche momenti conviviali di riposo e divertimento per conoscere i risultati di un anno di lavoro e per capire in che modo Tulime interpreta il proprio ruolo nel mondo della cooperazione internazionale.
Il XII MITIng di Tulime propone una riflessione su quali siano i reali bisogni che muovono noi “cooperanti” verso gli altri, quali invece quelli altrui, indagando la relazione e la correlazione, come unici strumenti per valutare se è possibile soddisfare reciprocamente questi bisogni, sempre più planetari e condivisi, che ci muovono e caratterizzano.
Nei giorni scorsi se ne è andato Fabrizio. Padre Fabrizio Forti, nel suo impegno di uomo attento alle cose del suo tempo e di religioso vicino alla sofferenza degli ultimi, ha percorso il suo itinerario di vita lungo i crinali più impervi dell'esistenza umana. Fra questi, la tragedia della guerra che negli anni '90 sconvolse il cuore dell'Europa. Come ci ricorda Gigio Calzà nel suo saluto a Fabrizio, lo fece con l'intelligenza di chi sa fin dove ci si può spingere nel testimoniare la pace e con la ritrosia di chi non va cercando celebrità perché sa che, in fondo, non ne vale la pena. Con Fabrizio non avevo una particolare frequentazione, ma ogni volta che ci si incontrava scattava fra noi un abbraccio vero. Per questo e per tutto il resto, grazie Fabrizio. (m.n.)
di Luigi (Gigio) Calzà
Vorrei ricordare padre Fabrizio, infaticabile costruttore di pace.
Nel dicembre 1992, nel pieno della guerra nella ex Jugoslavia, partecipò alla Marcia della pace a Sarajevo organizzata dall'associazione “Beati i Costruttori di Pace” assieme a cinquecento pacifisti italiani di cui una quindicina dal Trentino. Fabrizio era uno di loro e con la sua serenità e determinazione riusciva a tenere alta la fiducia nella riuscita di quella che tutti consideravano una pazzia: entrare nella città di Sarajevo assediata per dare un segnale di speranza ai suoi abitanti ed uno scossone all'indifferenza dell'Europa.