"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Il quinto itinerario del «Viaggio nella solitudine della politica»
Dal 19 al 22 ottobre 2017 si svolge il quinto itinerario nel quadro del "Viaggio nella solitudine della politica", questa volta dedicato al tema "Padania, fra identità e spaesamento". Partirà da Brescia ed arriverà a Pieve di Soligo (Treviso), attraversando Cortemaggiore, Caorso, Cremona, Formigine e la provincia di Modena, oltrepassando il Po verso Padova e fino alla marca trevigiana dove arriveremo il 22 ottobre, giorno del referendum di Lombardia e Veneto (il programma provvisorio in allegato).
Nei giorni scorsi si è svolto a Cagliari un interessante dibattito dal titolo "La questione sarda: indipendenza, autonomia, Europa dei popoli”. L'incontro, organizzato dall’associazione SardegnaEuropa, aveva come obiettivo quello di focalizzare la “Questione Sarda” nel contesto spazio temporale europeo. All'incontro (vedi locandina in allegato) ha partecipato fra gli altri anche Lorenzo Dellai il cui intervento riporto volentieri.
di Lorenzo Dellai
Il nostro è un Paese strano, anche per quanto riguarda i temi dell'autonomia dei territori e del regionalismo.
Un anno fa - difronte alla Riforma Costituzionale - l'opinione nettamente prevalente era che "finalmente" si sarebbe modificato il Titolo V del 2001, perché era stata una fuga in avanti e serviva ricostruire un più forte potere centrale. Quella Riforma fu poi bocciata dal Referendum, ma non certo per contrarietà a questo punto, che anzi era da quasi tutti ritenuto necessario.
A un anno di distanza, si celebrano due Referendum Regionali che invece chiedono di attuare quel Titolo V ed altre Regioni stanno dichiarando la volontà di procedere in questa direzione pur senza convocare consultazioni popolari. Siamo un Paese schizofrenico.
Del resto, tutta la partita del Regionalismo in Italia è stata gestita senza un disegno compiuto. L'impianto dello Stato è rimasto fortemente centralista e l'introduzione delle Regioni Ordinarie nell'ordinamento – non a caso attivato con notevole ritardo dalla previsione costituzionale – non ha comportato un ripensamento del modello istituzionale centrale.
L’evento biennale di Spello è l’ostinato tentativo che, come CNCA, promuoviamo con l’invito a lasciarsi catturare dalle contraddizioni e dalle sfide del tempo che ci viene incontro. Un crocevia di ascolti, di convivialità, di laboratori e plenarie per la comprensione e il cambiamento delle situazioni.
E’ un momento di confronto e riflessione ad ampio respiro, aperto a tutti quelli che a vario titolo hanno voglia di ragionare su temi inerenti società sempre più meticce, in cui si sviluppano disuguaglianze emergenti e crescenti, in cui riorganizzare la partecipazione di uomini e donne che cercano dignità e giustizia.
Il primo passo che salva è quello che va a modificare il nostro modo di vedere gli altri e le questioni nelle quali siamo immersi (senza esserne, possibilmente, sommersi). Proprio per questo ripartiamo da “Sguardi meticci”.
Vi aspettiamo allora a Spello 2017, dal 5 al 7 ottobre.
Un abbraccio
Armando Zappolini, Presidente CNCA
Il programma:
Un primissimo bilancio del nostro «Viaggio nella solitudine della politica»
di Michele Nardelli
(settembre 2017) Il “Viaggio nella solitudine della politica” dopo una breve pausa agostana si avvia alla sua quarta tappa lungo l'itinerario che percorre il “limes” del nordest italiano, fra Venezia e Goli Otok, l'isola nuda tristemente celebre per aver ospitato il gulag del regime titino nel secondo dopoguerra.
Nel riprendere ora questo cammino alla ricerca di nuovi paradigmi per leggere il presente ed immaginare il futuro, vorrei provare a condividere con voi un primo bilancio, dal “prologo trentino” agli itinerari che hanno attraversato la “Regione Dolomiti”, le Terre Alte dell'Arco Alpino occidentale, Roma e le sue città.
Il quarto itinerario del “Viaggio nella solitudine della politica”
Venezia – Goli Otok (Croazia), 13 / 17 settembre 2017
(10 settembre 2017) L'itinerario lungo il limes nord orientale del “Viaggio nella solitudine della politica” ha come focus specifico il tema del Novecento e della sua faticosa elaborazione. La densità degli avvenimenti che nel secolo scorso hanno attraversato quel frammento d'Europa che si trovò a rappresentare il segmento meridionale della “cortina di ferro” è tale che lo sguardo ravvicinato su di essi non investe solo la necessità per le popolazioni interessate di farci i conti, ma chiama in causa tutti noi come cittadini di un'Europa che fatica a rivelarsi anche in virtù dell'incapacità di elaborare un passaggio di tempo del quale siamo ancora prigionieri, come se il suo scorrere si fosse fermato. Anche perché nel Novecento si condensano lungo quella faglia pagine di storia che ci parlano di come si è andata formando l'Europa nell'incontro e nei conflitti che dal Mediterraneo risalivano il Mare Adriatico e che dal continente scendevano verso il mare.
Il terzo itinerario nell'ambito del "Viaggio nella solitudine della politica"
Dopo il prologo trentino e gli itinerari dolomitici e delle terre alte alpine, dal 5 all'8 luglio 2017 si svolgerà nella città di Roma il terzo itinerario nell'ambito del "Viaggio nella solitudine della politica", quattro giorni di incontri, conversazioni, visite... attraverso le esperienze che cercano di inverare quel cambio di paradigma al centro del viaggio proposto da Michele Nardelli.
«Città dove si percepisce in modo paradigmatico la crisi dei gruppi dirigenti. Luogo di verifica critica delle nuove forme della politica organizzata, verticale, personalistica, aleatoria, liquida. Luogo che ha trasformato la legalità in feticcio ideologico di una politica vuota.
Il terzo itinerario nell'ambito del "Viaggio nella solitudine della politica"
Città dove si percepisce in modo paradigmatico la crisi dei gruppi dirigenti. Luogo di verifica critica delle nuove forme della politica organizzata, verticale, personalistica, aleatoria, liquida. Luogo che ha trasformato la legalità in feticcio ideologico di una politica vuota.
Roma non può essere amministrata senza una visione, affidandosi solo alla lista delle competenze, perché si viene immediatamente “catturati” da reti di relazione, agende politiche, esperienze, sistemi di valori e corpi sociali che si adattano perfettamente alle rappresentanze che esprimono.
Cercheremo di rintracciare, in questo viaggio, le utopie quotidiane che, con radicalità di pensiero e di azione, ridanno corpo a un nuovo patto di cittadinanza tra le comunità territoriali e le associazioni, che rendono vivibile la città, curandone i beni comuni e le relazioni, producono conoscenza e sperimentano la propria capacità di governo.
Silvano Falocco