"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

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Un anno migliore
Brittany Morgan

(31 dicembre 2015) L'anno che se ne va, a pensarci bene, non è stato un granché, anzi possiamo dire senza essere presi per gufi – peraltro animali considerati nell'antichità saggi ed eruditi – davvero pessimo.

C'è in corso una guerra mondiale, se non ce ne siamo accorti. Che non è l'insieme delle tante piccole guerre che si combattono nel mondo in forma più o meno tradizionale, ma una guerra di tipo nuovo nella quale ciascuno di noi è coinvolto, vittima e carnefice in un mondo che si contende la difesa del proprio spazio vitale immaginato in sottrazione verso l'altro da sé e che si combatte nel nome di stili di vita considerati non negoziabili.

Non è iniziata nell'anno che ci stiamo mettendo alle spalle – per la verità – ma forse è in questo tempo che si è andata palesando in forma più acuta attraverso le sembianze delle carrette del mare, dei cambiamenti climatici, dell'overshoot day, della scomparsa delle biodiversità, dell'esclusione sociale e di uno “scontro di civiltà” tanto evocato da farlo inverare. E del cinismo, prima ancora che della violenza e del terrorismo.

Di nuovo e positivo c'è che queste cose non sono più la narrazione inascoltata di chi ritiene necessario un cambio profondo di paradigma ma anche di qualcuno che, dall'alto della sua autorevolezza, lo ripete quasi ossessivamente, forse temendo anch'egli di non essere preso sul serio o semplicemente che il veleno sia entrato fin troppo in profondità.

Dopo la fine di una storia di cui pure dovremo prendere atto magari facendone tesoro, occorre darsi il tempo per costruirne una nuova, meglio al plurale per non essere cieca, meglio capace di prudenza per non spingerci oltre il limite, meglio consapevole dei caratteri umani per evitare nuovi fantasmi.

Ecco, per l'anno che viene mi basterebbe che questa nuova consapevolezza potesse crescere e che la politica non continuasse ad esserne estranea.

 

territoriali#europei, road map per un'associazione politico-culturale
Polena

(21 dicembre 2015) Si è svolta domenica sera l'assemblea dell'associazione "territoriali#europei". Ad un anno dalla sua nascita, l'associazione prova un bilancio ma soprattutto cerca di indicare un proprio percorso attento ma non condizionato dall'agenda della politica, esigente sul piano culturale a fronte di un vuoto di elaborazione in un contesto che richiede invece nuovi paradigmi, autonomo dai partiti e ciò non di meno fortemente politico. Lo fa attraverso un documento che qui presentiamo e che i partecipanti all'assemblea hanno fortemente condiviso.

L'associazione territoriali#europei nasce, nemmeno un anno fa, sulla spinta di una preoccupata lettura della difficile condizione della coalizione di centrosinistra a livello territoriale e più in generale dell'intera architettura autonomistica della Provincia di Trento. Non mancava allora un necessario riferimento alla crisi, non passeggera, della rappresentanza e di tutti quei luoghi che dovrebbero essere deputati alla formazione, all'approfondimento e al confronto, oltre che catalizzatori dell'attivazione politica. Il nome dell'associazione descrive efficacemente le coordinate geografiche – variabili, comunicanti e mai alternative – che stanno alla base del motivo che ha portato alla sua formazione e che ne determina automaticamente ambiti d’interesse, sfide organizzative, orizzonti politico-culturali.

 

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#porteouverte, di porte aperte e finestre rotte
da Catarsi di Luz

 

di Federico Zappini

(15 novembre 2015) Non ho soluzioni da proporre. Parto da questo basilare e non consolatorio grado di consapevolezza. Altrimenti lavorerei come titolista dentro qualche redazione che ha scelto, non è una novità, di interpretare il ruolo di strillone sguaiato dello scontro di civiltà. Oppure mi sarei scatenato, via Twitter, in quella che è stata per ore la sfida a chi la sparava più grossa. Chi rilanciando l’ipotesi di un false flag, chi quella di una nascente resistenza antifascista che dalla città curda di Kobane si allarghi all’Europa intera, chi immaginando di ridurre “la Siria ad un parcheggio” (quasi cit. della serie tv Homeland) in nome della difesa della nostra civiltà sotto attacco.

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Politica, economia e ambiente nel pensiero di Papa Francesco
San Francesco

di Raniero La Valle

(dal https://www.facebook.com/ranierolavalle)


Ci mettiamo nel contesto di quello che sta accadendo per capire in che modo le cose di cui parliamo hanno rilevanza rispetto alla situazione in cui ci troviamo. Cito due contesti per la nostra riunione di stasera.

Il primo contesto: la perdita della Costituzione

Ieri l’Italia ha perduto la sua Costituzione. L’ha perduta, con il voto del Senato del 13 ottobre che ha approvato in prima lettura la nuova Carta Dico che l’ha perduta perché il tema della riforma non era affatto quello di cui unicamente si è parlato, cioè la questione del Senato. Il tema era il rapporto della democrazia con il potere. La modifica che è stata introdotta consiste nella sostituzione della Costituzione del ’47 con una nuova Costituzione. Infatti sostituire tutta la seconda parte della Carta vuol dire che la Costituzione del ‘47 finisce qui. Ci sarà un’altra Costituzione che è ispirata a dei principi ben identificabili e molto precisi. Essi corrispondono alla richiesta che è venuta alla nostra democrazia di modificare i principi, di abolire le conquiste, gli ideali che hanno animato le Costituzioni del dopoguerra: quelle Costituzioni cioè che sono state scritte dopo l’esperienza terribile del fascismo e del nazismo. La nuova Costituzione è fatta per dare più poteri al potere.

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La settimana dell'accoglienza
Il logo dell\'iniziativa
"La Settimana dell’Accoglienza: insieme per generare valore sociale" si terrà dal 10 al 18 ottobre 2015. Promossa dalla Federazione regionale del Trentino-Alto Adige/Südtirol del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (CNCA), l'iniziativa propone una “settimana” speciale, un primo grande evento informativo e di sensibilizzazione a livello regionale sul tema dell'accoglienza inteso in tutte le sue declinazioni.

Al seguente link trovate il ricco programma:
http://www.cnca.it/images/stories/segreteria/Settimana_accoglienza.pdf

Lo scopo è far crescere nella nostra comunità la cultura dell’accoglienza, in tutti i suoi aspetti. Non mancheranno sia momenti culturali e di intrattenimento artistico, aperti alla cittadinanza, con esperti di livello nazionale sul tema del welfare e delle politiche di accoglienza, sia occasioni formative e di scambio di esperienze professionali e di volontariato.

I vari eventi sono promossi dalle associazioni e cooperative del Cnca del Trentino-Alto Adige: A.M.A., Apas, Volontarinstrada, Volontarius, Cooperativa Arcobaleno, Cooperativa Arianna, Cooperativa La Rete, Cooperativa Progetto 92, Cooperativa Punto d’Incontro, Cooperativa Samuele, Cooperativa Villa S. Ignazio.

INFO: segreteria.taa@cnca.it | 388 802 9445 Lisa | 0461 239640 Sandra | #settimanadellaccoglienza

 

Medellin, Moravia fiorisce
Il barrio Moravia

di Mauro Cereghini

Vedete? Un tempo questo era un piazzale sterrato, sporco e polveroso. Qui teneva i suoi discorsi Pablo Escobar, il re dei narcotrafficanti colombiani. Era l’unico spazio all'aperto del barrio Moravia, allora una delle baraccopoli più degradate di Medellin". Oggi quello che ci mostra Julio Castro Guaman, animatore sociale e nostra guida, è un campo da calcio in sintetico, perfettamente tenuto e molto frequentato, collegato ad una scuola superiore e ad una piazzetta per la movida serale. Il barrio è ancora un intrico di viuzze dove è meglio girare accompagnati, ma le strade sono pulite, le case abbellite da dipinti e murales, sono sorti edifici pubblici e centri comunitari, e c'è perfino una scuola di musica. “Moravia fiorisce” è lo slogan che accompagna questa rinascita urbana, esempio del riscatto avviato da Medellin per liberarsi dai fantasmi della violenza passata.

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La Carta del Cibo delle Alpi
Giovanni Segantini

«Noi donne e uomini, abitanti della regione alpina, cittadini di questo pianeta aderiamo alla Carta di Milano e quindi ci assumiamo l’impegno di operare per garantire a tutti e alle generazioni future il diritto al cibo e a un’esistenza dignitosa, ci assumiamo l’impegno e la responsabilità di lasciare un mondo più sano, equo e sostenibile...»

 

Inizia così la "Carta del cibo delle Alpi", che viene presentata stamane a Trento in Sala Aurora del Consiglio Provinciale. Si tratta di una sorta di articolazione della Carta di Milano di Expo 2015 che ha lo scopo di qualificare e concretizzare sul piano del territorio alpino l'idea di valorizzare tutte le esperienze che sono impegnate e s'impegnano a sostenere e diffondere la cultura della sana alimentazione come patrimonio dei territori e dell'umanità. L'iniziativa prende il via da una serie di esperienze associative, biodistretti e imprenditoriali del Trentino ma si rivolge all'insieme del territorio alpino.

 

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