"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
di Luka Zanoni *
(5 aprile 2012) Il 5 aprile di vent'anni fa iniziava la guerra in Bosnia Erzegovina e con essa il tragico assedio di Sarajevo, città simbolo in Europa di un metissage di culture e nazionalità differenti. Iniziò con l'uccisione di manifestanti pacifici ed in poco tempo degenerò. Il 25 agosto del 1992 andò a fuoco uno dei tesori della città, la Biblioteca nazionale, con tutti i suoi preziosi volumi. In questi giorni la città di Sarajevo ricorderà le sue vittime con un grande concerto e letture di poesie davanti a 11.541 sedie rosse, vuote. Per ricordare chi non c'è più, per ricordare tutte le vittime dell'assedio.
Un ricordo lucido e intenso dell'inizio dell'assedio di Sarajevo, gli amici che diventano nemici e gli amici che abbandonano la città. L'incredulità di fronte al tragico accadere della guerra
di Azra Nuhefendić, http://www.balcanicaucaso.it/
(6 aprile 2012) Da quando ho letto che, vent'anni fa, anche il generale bosniaco Jovan Divjak non credeva che sarebbe scoppiata la guerra a Sarajevo, mi sento meno idiota. Anch'io, come il generale, non prendevo sul serio i chiari segnali premonitori, le situazioni inconfondibili. Non ci credevo, o non volevo crederci. Persino il giorno dopo il primo attacco su Sarajevo, tra il cinque e il sei aprile 1992, continuavo a dubitare. E così come me molti vicini, amici, colleghi, familiari.
Attaccarono Sarajevo la notte del cinque aprile 1992 con l'intenzione di dividere la città in due. Per tutta la notte ci bombardarono pesantemente, su di noi si abbatté una fitta pioggia di proiettili che andavano a colpire i sottili muri dei palazzi moderni, udivamo gli assalitori che si urlavano tra di loro secchi ordini: "Di qua", "là", "avanti", "indietro".
Nell'ambito del Bif&st (il Bari International Filmfestival), presentazione del documentario "Sacra Corona Unita e il pericolo che viene dall'est" di Aldo Zappalà. Il documentario andrà in onda il 29 marzo su Rai 2 all'interno de "La storia siamo noi" ed in replica il giorno successivo su Rai 3. Osservatorio Balcani Caucaso ha collaborato alla realizzazione.
La presentazione del documentario nel corso di un evento pubblico il prossimo 27 marzo nella splendida ambientazione del Teatro Petruzzelli. Dopo la proiezione del film, interverranno Giovanni Minoli, Michele Nardelli, Aldo Zappalà.
di Mauro Cereghini *
(14 marzo 2012) Nel nostro Trentino sarebbe una scena normalissima. Studenti delle scuole medie di un paese, diciamo Civezzano, vengono con l'insegnante a Trento per inaugurare insieme ad un altro gruppo, poniamo di Mattarello, una mostra di elaborati fatti sullo stesso tema. Pochi chilometri in autobus, gli stessi che probabilmente fanno più volte alla settimana per trovarsi con gli amici, o per frequentare una delle tante attività del pomeriggio.
Venerdì scorso la stessa scena si è svolta a Peja/Pec, in Kosovo. Un gruppo di ragazzi del villaggio di Gorazdevac è venuto in città, e lo stesso hanno fatto altri dal quartiere periferico di Vitomirica. Hanno presentato assieme, nel Centro giovanile, disegni e cartelloni costruiti durante "Greenversations", un laboratorio sulla memoria del proprio territorio tenuto per alcuni mesi nelle rispettive scuole. Ma per fare quei sette chilometri di strada ci sono voluti tredici anni.
Racconti balcanici e musica klezmer. Spettacolo di e con Roberta Biagiarelli
"Festeggiavamo tutto insieme, non ci interessava chi fosse che cosa".
Venerdì 24 febbraio alle ore 21.00, presso il teatro S.Marco in via S. Bernardino a Trento, avrà luogo l'evento Il Tempo della festa, viaggio artistico musicale alla scoperta della dimensione della festa nei paesi balcanici prima dell'ultimo conflitto. La serata è organizzata dalle associazioni Trentino con i Balcani e Viaggiare i Balcani.
(12 febbraio 2012) Nove giorni in battello sul Danubio da Budapest a Sofia, per unirci alla seconda edizione di Terra Madre Balcani in programma nella capitale bulgara dal 21 al 30 giugno 2012.
Un viaggio alla scoperta della straordinaria biodiversità racchiusa nel medio e basso corso danubiano, dalla pianura pannonica alle porte di Ferro; ma soprattutto una presa di coscienza critica della sovranità alimentare grazie all'incontro con le numerose comunità del cibo di Slow Food sparse lungo il "Fiume della melodia", intrecciando cibo, tradizioni e identità locali. Conferenze, caffè letterari, musica e proiezioni cinematografiche accompagneranno infine i partecipanti durante le ore di navigazione.