"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
L'Alta Valsugana è una delle aree del Trentino più colpite dalla tempesta Vaia della fine di ottobre 2018. L'altipiano di Piné, la Valle del Fersina, il passo del Redebus, la zona di Tenna sono situazioni seriamente colpite dalla devastazione nel loro patrimonio boschivo.
Di quel che è stato e di quel che rimane di quell'evento estremo si parlerà il prossimo 6 marzo a Pergine Valsugana, presso la Libreria Athena in piazza Garbari 12 nell'ambito della presentazione del libro di Diego Cason e Michele Nardelli uscito in questi giorni per la casa editrice Bertelli dal titolo "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite" (240 pagine, 15 euro).
Care amiche e cari amici,
nell'ambito del progetto nazionale Slow Food in azione: le comunità protagoniste del cambiamento domenica 1 marzo 2020 a Nogaredo si svolgerà una giornata gratuita di formazione rivolta ai Soci Slow Food.
L'iniziativa ha l'obiettivo di promuovere la consapevolezza del ruolo di ciascuno all'interno dell'Associazione come protagonisti del cambiamento, fornendo contenuti e strumenti per mettere in atto sul proprio territorio progetti concreti che garantiscano modelli sostenibili di produzione e consumo.
La presentazione a Trento del libro "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite", prevista giovedì 27 febbraio 2020, alle ore 18.00, presso la Casa della SAT in via Manci a Trento, è stata rinviata a data da destinarsi in ottemperanza con le disposizioni della Provincia Autonoma di Trento relative al diffondersi del "coronavirus".
In ogni caso, il libro lo potete trovare nelle librerie dove è stato distribuito. Se non lo trovate, potete chiedere al libraio di ordinarne qualche copia alla casa editrice (Bertelli Editori, www.lineagraficabertelli.it) o ordinarlo direttamente.
Se lo volete con dedica, sarò alla Libreria due punti di Trento (che dell'evento era insieme alla SAT l'organizzatore) nel pomeriggio di giovedì per promuovere il libro e dialogare in prima persona con i lettori.
Speriamo di potervi dare al più presto notizia di quando saremo in grado di svolgere regolarmente la presentazione a Trento di un libro come "Il monito della ninfea" le cui riflessioni sono tutt'altro che estranee a quel che accade in queste ore.
Questo articolo è stato pubblicato oggi, martedì 10 marzo 2020, sul Corriere del Trentino
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1. La Biennale Arte di Venezia nel 2019 si intitolava “May You Live In Interesting Times”, “Che tu possa vivere tempi interessanti”. Il confine tra augurio e maledizione contenuto in questa frase non è mai stato così sottile e scivoloso. Quelli che attraversiamo sono tempi complessi. Confusi e frenetici. Sono tempi non banali, che non possono lasciare indifferenti. Tempi nervosi, non pacificati. Tempi contraddittori che non generano solo paura – emozione primaria, legittima e spesso necessaria – ma tracimano nel panico. Tempi interessanti quindi, e per questo di faticosissima interpretazione.
In ricordo di Matteo Di Menna
Le nostre vite sono di corsa, crediamo che il nostro tempo sia infinito e che possa esserci sempre un'altra possibilità. Capita che prendiamo strade che ci portano lontano da persone che ci sono care, oppure che si spezzi qualcosa, che magari ci ripromettiamo di ricomporre senza che poi se ne faccia nulla. Sappiamo che ciò che rimane sono le relazioni profonde e l'amicizia, ma presi come siamo dalle nostre piccole o grandi autoreferenzialità, nemmeno ci accorgiamo di smarrire le cose che contano di più. Insomma, il mestiere di vivere non lo impariamo mai.
Poi all'improvviso una telefonata. “Non ti ho visto al funerale” mi dice Claudio. “A quale funerale?” rispondo io. “Ma come, non lo sai? Davvero non sai niente? Matteo...”.
Mi viene un groppo alla gola. “E' stato nei giorni caldi di luglio, quasi un mese fa. Un infarto, in casa. Eravamo in tanti a salutarlo, il giro dei vecchi amici, i Camei” continua Claudio. “Pensavamo che tu lo sapessi”. Invece non sapevo nulla. L'effetto è quello di una lacerazione, che ti strappa un pezzo della tua stessa vita.
Matteo Di Menna era parte di una generazione di meravigliosi sgangherati, irregolari forse, ma che c'erano sempre dove occorreva esserci e che hanno segnato il tessuto sociale e urbano della città di Trento. C'è stato un tempo in cui con Matteo trascorrevamo giornate intere, giorno e notte, nelle occupazioni che avrebbero cambiato il volto dei nostri quartieri popolari. Una su tutte, quella del vecchio ospedale Santa Chiara che nelle intenzioni dell'amministrazione comunale avrebbe dovuto diventare la copia del centro direzionale “Europa”. Era il mese di giugno del 1975 e l'occupazione sarebbe durata almeno sessanta giorni. Si faceva sempre il mattino, in attesa che arrivasse qualcuno a darci il cambio. E la vincemmo quella partita, anche se poi la dimensione sociale di quel luogo è andata via via scemando. Oggi non c'è nemmeno una piccola memoria che ricordi come quel vecchio ospedale (e prima ancora Monastero di Santa Chiara) e il suo parco debbano la loro destinazione sociale alla lotta di una città, cosa che peraltro avevo richiesto scontrandomi con l'aridità di chi ne aveva la gestione. Senza memoria di sé, una città muore. Beh, se c'è una persona che meriterebbe un ricordo in quel luogo sarebbe proprio Matteo.
Il coordinamento No Valdastico Nord - A31 invita al Flash Mob di questo sabato 22 febbraio in Via Garibaldi, a Trento alle ore 15.00 per ribadire ancora una volta, assieme alle ragazze e ai ragazzi di Fridays For Future Trento, il nostro netto NO al prolungamento a Nord della A31, quella che dovrebbe essere la Valdastico Nord. Un progetto assurdo ed anacronistico, mirato al beneficio di pochissimi a scapito della salute e del benessere di molti.
https://facebook.com/events/s/inizio-opere-di-costruzione-va/747776499080468/
«Questo di Cereghini e Nardelli è un piccolo libro prezioso perché riesce ad affrontare con chiarezza le questioni fondamentali del nostro disagio. I nodi fondamentali della nostra incapacità ad affrontare la complessità attuale risalgono al non aver fatto fino in fondo i conti col Novecento, secolo di Auschwitz e della violenza. Si trattava allora e si tratta oggi di costruire una democrazia partecipativa, capace di trasformare le diversità e i conflitti in risorse e in co-progettualità sociale. E' un ragionare pieno di esempi, di casi concreti illustrativi di come si possa uscirne in positivo e con una preziosa scelta dei riferimenti bibliografici davvero essenziali. Un libretto prezioso per chi vuole occuparsi dei problemi veri senza perder tempo a parlare a vanvera».
Marianella Sclavi
Ancora una presentazione del libro "Sicurezza" (Edizioni Messaggero Padova) ad un anno e mezzo dalla sua uscita. Questa volta saremo ad Ala, la città di velluto, grazie al locale Circolo del Partito Democratico. L'incontro si svolgerà il 23 gennaio prossimo, alle ore 20.30, presso l'Aula magna delle Scuole Medie (via Anzelini). Partecipa uno degli autori, Michele Nardelli.