"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Territorio trentino

Trento, tra déjà-vu e paura dell’innovazione
Capovolgimenti

 

di Federico Zappini *

«Un déjà-vu è un’imperfezione di Matrix, capita quando cambiano qualcosa». Così Trinity spiegava a Neo il passaggio ripetuto di un gatto nero nel primo capitolo di Matrix. Le sembianze di un déjà-vu assume anche la discussione attorno ai temi riguardanti le criticità nella gestione dello spazio urbano della città di Trento. Articoli di cronaca (numerosissimi, quasi riusciti nell’impresa di saturare lo spazio informativo), editoriali e dichiarazioni – di politici, esperti, comitati, ecc. – sembrano sempre riportare allo stesso punto. Il tempo passa e il gatto nero – sotto l’etichetta passpartout del “degrado” – si ripresenta davanti a noi, sempre uguale. Accettare il ripresentarsi del déjà-vu è un modo comodo per non impegnarsi mai nell’immaginare il passo capace di rompere la circolarità di un movimento che ci sta dando un po’ alla testa.

Influenza sociale fra denaro e prestigio
disonore

di Giovanni Pascuzzi *

L’influenza sociale viene definita dalle scienze che la studiano (psicologia, scienza politica e sociologia) come la capacità di orientare i comportamenti degli altri. Gli strumenti attraverso i quali si attua sono essenzialmente tre: il denaro, il potere e il prestigio.

Chi è ricco può comprare beni e prestazioni lavorative. L’esempio tipico è rappresentato dal capitano d’industria che costituisce e organizza le imprese: avendo la possibilità di ristrutturarle, chiuderle, delocalizzarle può incidere sulla vita di tante persone e pure sulle entrate fiscali di uno Stato.

A ben vedere il denaro costituisce anche un potere di fatto (e veniamo al secondo strumento) come contrapposto al potere di diritto, ovvero dell’autorità, che per definizione orienta il comportamento degli individui attraverso ordini, leggi o incentivi. Il prestigio, infine, deriva da una particolare considerazione sociale e varia da contesto a contesto. In passato era legato all’essere anziani o all’aver rivestito ruoli militari. Oggi è legato più alla cultura: per questo gli intellettuali hanno (o dovrebbero avere) grande prestigio sociale.

Il Trentino e il girello della politica
Val di Sole

 

Riprendo dal blog https://pontidivista.wordpress.com questa interessante riflessione

 

di Federico Zappini

Non era difficile da immaginare: è dunque arrivato il momento in cui qualcuno tenta di aggiungere una variabile nell’equazione della politica trentina. Un’equazione che – dal 2013 in poi, almeno – dimostra una persistente difficoltà nel trovare una quadra accettabile. Era altrettanto evidente che tale spunto sarebbe potuto arrivare solo da chi si sentisse libero di intervenire da fuori quello schema che – nel bene e nel male – caratterizza il governo della Provincia autonoma di Trento da almeno quindici anni. Ecco allora che la presa di parola di un gruppo di sindaci, espressione di una sensibilità civica (cosa significa oggi?) e non partitica, era atteso. Potrebbe dimostrarsi addirittura utile se non ci si limiterà a leggerlo attraverso le schermaglie tra addetti ai lavori ma lo si accoglierà come stimolo alla riflessione generale sullo stato di salute della vita democratica e politica della comunità trentina, e non solo.

Le Albere come paradigma del presente
Trento, quaritere le Albere

«Tempi interessanti» (56)

(7 novembre 2016) Mentre leggo l'editoriale di Simone Casalini sul Corriere del Trentino di domenica, a conclusione della pregevole inchiesta che quel giornale ha realizzato attraverso i profondi cambiamenti che segnano la vita sociale e culturale delle aree urbane della città di Trento, avverto una profonda analogia con ciò che scrive Marco Revelli nel suo viaggio dentro luoghi simbolici della trasformazione post fordista di questo paese1.

L'inchiesta del Corriere (articolata in trenta puntate) si è conclusa al quartiere delle Albere, lo spazio urbano nato sulle macerie della vecchia Michelin, croce e delizia di un progetto urbanistico che ha fatto della cosiddetta edilizia contrattata il suo mantra.

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Autostrada o no, la PiRuBi non s'ha da fare
A31 a Piovene

«Tempi interessanti» (51)

... Che cosa ci vuole a dire che questo collegamento, autostradale o no, non ci interessa in quanto portatore di un modello di sviluppo che non vogliamo? Una scelta politica a tutto tondo, per dire che questa scelta va contro l'idea che abbiamo del Trentino.

Credo che, in fondo, il problema sia tutto qui. Se continuiamo a ragionare secondo il paradigma della crescita, secondo il quale più merci e denaro sono in circolazione più aumenta il benessere, rimarremo prigionieri di un pensiero che ci ha portati all'insostenibilità. E la sostenibilità non è un lusso che non ci possiamo permettere ma la condizione per poter guardare negli occhi le generazioni a venire...

TuttoCittà2026 – Partire dalla mobilità per descrivere il futuro della città
Trento. Le arcate della linea ferroviaria della Valsugana

 

di Federico Zappini *

(20 luglio 2016) Sedici chilometri separano Lavis da Mattarello. Da solo il dato potrebbe apparire irrilevante, ma non si può dire altrettanto se lo si usa per comparare diversi agglomerati urbani. Sedici chilometri – metro più metro meno – è infatti la distanza che bisogna percorrere per andare dall’EUR allo Stadio Olimpico a Roma o dal sito di Expo all’Idroscalo a Milano. L’estensione longitudinale (direzione Nord-Sud) di una città di montagna – come Trento – equivale al diametro delle due principali metropoli italiane. Contesti certamente diversi che condividono la sfida organizzativa della mobilità.

Domenica elettorale nei nuovi Comuni del Trentino
Il pane della Valle dei Laghi, uno dei progetti di rinascita della comunità

Domenica 8 maggio si vota in 16 comuni del Trentino (e in 4 dell’Alto Adige – Sud Tirolo) per eleggere sindaci e consigli comunali. In Trentino i comuni interessati, nati dai processi di fusione del 2014 e 2015, sono: Altavalle, Altopiano della Vigolana, Amblar-Don, Borgo Chiese, Borgo Lares, Cembra Lisignago, Contà, Dimaro Folgarida, Madruzzo, Pieve di Bono-Prezzo, Porte di Rendena, Primiero San Martino di Castrozza, Sella Giudicarie, Tre Ville, Vallelaghi e Ville d’Anaunia.

Complessivamente gli elettori chiamati alle urne sono 36.633. Nei nuovi comuni con più di tremila abitanti (Altopiano della Vigolana, Primiero San Martino di Castrozza, Vallelaghi e Ville d'Anaunia) l'eventuale ballottaggio si svolgerà il 22 maggio.

L'aggregazione dei comuni – nel corso di qualche anno siamo passati da 223 a 155 municipalità – avviene dopo lo svuotamento della riforma istituzionale che aveva dato vita alle Comunità di Valle, avvenuto per il convergere trasversale di culture centralistiche, localismo municipale e populismo che hanno affossato il disegno di trasferire sul territorio alcune delle più importanti competenze provinciali.