«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"
Giovedì scorso sono stato a Modena, nella sala della Fondazione Teatro San Carlo, un po' il cuore antico della città, per il Convegno dal titolo suggestivo “Modena, stazione di Modena”.
I migranti arrivano in treno e queste sono le parole con le quali vengono accolti. Loro però non sanno che cosa li aspetta, o forse sì perché Modena è una città ricca e dunque forse si aspettano di condividere un po' di quella ricchezza. Ma 400 ospiti diventano invece un problema. Numeri irrilevanti se rapportati alla popolazione, agli sportelli bancari e agli altri presunti indicatori del benessere, ma non per un immaginario collettivo che si auto alimenta di paure (e di quel che la gente vuol sentirsi dire) che i talk show televisivi spargono a piene mani pur di fare audience. ...
Credo dovremmo tutti ringraziare il papà e la mamma di Valeria Solesin per come hanno vissuto il loro dolore fino all'ultimo saluto dato oggi in piazza San Marco. Grazie a loro la risposta a questa tragedia è stata una grande dimostrazione di civiltà e di unità, oltre ogni bandiera ed appartenenza, che non era niente affatto scontata nel clima di paura e di odio che sta attraversando l'Europa e il mondo intero. Grazie ad Alberto e Luciana. Ed un pensiero a Valeria e a tutte le persone vittime del terrorismo e della guerra.
Diario messicano. Sesta ed ultima puntata.
... Nemmeno il tempo di rientrare a Trento e, nell'ascoltare in autostrada un radiogiornale, veniamo riportati all'amara realtà di un allucinante dibattito sul diritto delle persone a farsi giustizia da sé. Un sindaco padano, intervistato da un cronista accondiscendente, dice cose che fanno rabbrividire, sul diritto di sparare a casa propria ma anche per strada. Bentornati in questo mondo, dove la paura fa strame di buonsenso e di civiltà. Gli umori sono diventati rancore ed il rancore progetto politico. Mentre questo accadeva la sinistra, elitaria e un po' snob, nemmeno si accorgeva di quel che stava covando nei luoghi del rancore, le nostre krčme, le locande balcaniche che a guardar bene potevamo vedere anche sotto casa nostra. Tutti contro tutti, con le unghie pronte all'aggressione verso tutto ciò che, diverso o famigliare che sia, ti insidia nel tuo possesso o nel bisogno spasmodico di sicurezza. Così va il mondo, ben prima di Parigi.
Tempi interessanti (27)
... l'atto politico forse più emblematico, al di là degli effetti concreti che ne verranno, del dibattito sulla riforma costituzionale è stato l'accoglimento da parte del Governo di un ordine del giorno presentato da Raffaele Ranucci (PD) che impegna il governo a prendere in considerazione prima dell'entrata in vigore della riforma, "l'opportunità di proporre attraverso una speciale procedura di revisione costituzionale, la riduzione delle Regioni". In un suo precedente Disegno di Legge, presentato a dicembre del 2014 insieme al deputato romano PD Roberto Morassut, Ranucci prevedeva la riduzione delle Regioni italiane da 20 a 12. Non so quanto questa fosse una proposta del PD o solo di due suoi parlamentari, ma di certo si tratta di una proposta che definire folle è una gentilezza. Per la cronaca, in questa cornice, il Trentino e il Sud Tirolo verrebbero a far parte della Regione Triveneto...
di Tonio Dell'Olio
Il bombardamento dell’ospedale di Medici senza frontiere a Kunduz in Afghanistan non è un errore. L’errore è la guerra. L’orrore è la guerra. Continuiamo a pagare l’arretramento di civiltà che, per interessi economici, strategici o di potere non vuole cercare altri strumenti per risolvere i conflitti. Continuare a pensare che la violenza si possa contrastare soltanto con una violenza più forte, è la peggiore delle ipocrisie possibili. Le vittime dell’ospedale non sono effetti collaterali ma la sottrazione di vita calcolata e preventivata della barbarie della guerra...
(20 settembre 2015) A spoglio elettorale in Grecia ancora in corso il risultato appare comunque inequivocabile, Syriza ha nettamente vinto le elezioni. Nonostante l'intransigenza di un'Europa che si è dimostrata subalterna agli interessi degli stati nazionali, la sfiducia crescente di un paese che è andato alle urne per tre volte in nove mesi, una crisi che impatta una società già ampiamente provata sul piano economico e sociale (e che ha conosciuto per settimane la chiusura delle banche), la scissione della parte più radicale del partito, nonostante infine l'esito di una estenuante trattativa in sede europea che ha imposto ai greci nuovi sacrifici, Syriza ottiene praticamente gli stessi voti in percentuale del gennaio scorso portando il partito di Tsipras a pochissimi seggi dalla maggioranza assoluta in Parlamento.
«Tempi interessanti» (26)
(15 settembre 2015) La terza puntata di un piccolo racconto di viaggio, fra Toscana, Liguria e Lombardia (quelle precedenti le potete trovare nel "diario di bordo"). Ambiti formativi dove le parole sembrano violini in una discoteca. Luoghi unici che ancora resistono all'omologazione, altri che subiscono l'ingiuria di modelli insostenibili. Il valore dell'amicizia. Ed infine, un incontro sul territorialismo che assomiglia ad un ultimo appello.