"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(25 ottobre 2014) Oggi non sono né a Firenze, né a Roma. Non sono alla "Leopolda" ma nemmeno alla manifestazione della Cgil perché ritengo che gli uni come gli altri – pur nella loro diversità – continuino a rappresentare lo stesso paradigma novecentesco. Che andrebbe superato in virtù della presa d'atto del carattere limitato delle risorse e del fatto che i diritti se non sono universali avvengono alle spese di altri, diventando così privilegi...
Si è svolto ad Ancona il 15 ottobre scorso il Forum della Macro regione Adriatico Ionica. Aveva per titolo “Il vento di Adriano: le comunità adriatiche a confronto”. Si è trattato di un evento preparatorio di Expo 2015, l'esposizione mondiale dedicata al tema della nutrizione del pianeta che si svolgerà a Milano l'anno prossimo e nella quale i territori avranno una particolare visibilità. Che ciò avvenga in una prospettiva sovranazionale come le macroregioni europee (Baltica, Danubiana, Adriatico Ionica e Alpina) prefigurano, mi sembra una cosa niente affatto trascurabile. Riporto qui di seguito il mio intervento.
L'accordo raggiunto nella maggioranza di centrosinistra autonomista per la riforma delle Comunità di Valle rappresenta un'evidente forzatura del programma di coalizione. In particolare, con l'eliminazione dell'elezione diretta delle Comunità da parte dei cittadini, ne viene indebolito il ruolo politico svilendo così di significato la riforma istituzionale del 2006.
Più Comunità, meno Provincia: era questo il significato della riforma istituzionale che avrebbe dovuto modificare l'assetto di governo della nostra autonomia.
«Nutrire il pianeta energie per la vita è tema complesso dalle molteplici chiavi di interpretazione e rappresentazione. Padiglione Italia ha deciso di affrontare la sfida di dare rappresentazione all’Italia del XXI secolo adottando il metodo propedeutico dell’azione territoriale. Una scelta importante e non scontata solo che si ponga attenzione alla natura di manifestazioni verticali che gli Expo hanno avuto nel secolo scorso. ... Laddove gli Expo nel XIX e per tutto il XX secolo sono stati eventi di celebrazione della potenza di un’economia che marciava e andava avanti e della scienza applicata come motori di un progresso illimitato, la fase storica in cui viviamo dal passaggio di secolo ha posto il tema dei limiti allo sviluppo come la questione centrale del nostro tempo. Limiti che non sono solo ambientali ma economici, sociali, etici».
Il triste epilogo di una vicenda paradigmatica del nostro tempo. Il commento di Michele Nardelli.
«... Danica aveva la sola colpa di essere un'orsa. Si accorgeva, forse più di noi, dei cambiamenti climatici, ma non poteva sapere che cambiano anche le stagioni politiche e che quel progetto che l'aveva portata in Trentino da luoghi lontani sarebbe diventato una palla al piede di una nuova amministrazione in ansia di mettersi alle spalle l'anomalia trentina... »
(26 agosto 2014) L'orsa Danica fa emergere l'incapacità di una comunità a crescere oltre i confini post-ideologici di questo tempo... Basterebbe avere la capacità di ascoltarsi, senza innescare guerre di religione. Invece prevalgono gli insulti e le minacce, mentre la politica balbetta o soffia sul fuoco, rinunciando così al proprio ruolo. Un commento su questa amara vicenda di Michele Nardelli.
«Tempi interessanti» (29)
E' necessario che non solo a livello globale ma anche in ogni paese e territorio si misuri la propria impronta ecologica. E con essa la propria responsabilità...
... l'Italia nel 2011 consumava il 280% delle sue bio-capacità, collocandosi al 13° posto nella graduatoria dell'insostenibilità globale, preceduta in Europa soltanto da Cipro, Belgio e Olanda. Mentre è al 12° posto in quella relativa all'impronta ecologica. E se qualcuno va a Parigi a dire che l'Italia ha le carte in regola e fa la sua parte nell'impegno per ridurre il nostro peso sull'ambiente globale dice una bugia perché non è affatto così. Per soddisfare infatti gli attuali livelli di consumo in Italia avremmo bisogno di 4,2 territori nazionali. E sempre in questo paese, il “giorno del superamento” è stato nel 2015 il 5 aprile. Questo significa che dal giorno successivo, e per i restanti 9 mesi, stiamo consumando risorse che non riusciamo a produrre...