"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Tempi interessanti (17)
(26 maggio 2015) Il quadro che esce dal ballottaggio di domenica completa quello emerso dalle urne quindici giorni fa e fotografa impietosamente la crisi del centrosinistra autonomista trentino. La coalizione che governa la nostra autonomia esce dalle elezioni amministrative con una cocente sconfitta non solo per le sue divisioni interne che hanno spesso visto i partiti collocarsi in schieramenti diversi, ma per una ragione ben più profonda e grave, ovvero la mancanza di un disegno per il futuro della nostra comunità.
(24 maggio 2015) Elezioni comunali in Trentino. Oggi il ballottaggio in otto importanti Comuni (Rovereto, Mori, Folgaria, Ala, Borgo Valsugana, Storo, Cavalese e Aldeno). L'augurio è che i candidati del centrosinistra si affermino ma, al tempo stesso, che si imparino le lezioni che questa tornata elettorale ci ha consegnato. Che a ben vedere non sono poche. Sempre che si abbia l'onestà intellettuale di volerle leggere.
«Tempi interessanti» (37)
... alla buona notizia corrisponde una subordinata chiamata «corridoio d'interconnessione infrastrutturale fra la valle dell'Astico, la Valsugana e la Valle dell'Adige». Una formula che lascia aperta la possibilità di «un corridoio di collegamento viario» tra queste valli e di una «ottimizzazione dei collegamenti tra la statale 47 della Valsugana e la statale 12 del Brennero in prossimità di Mattarello».
Se l'esito della discussione nella Commissione istituita presso il ministero delle infrastrutture fosse che l'Autostrada della Valdastico diventa da Piovene Rocchetta verso il Trentino una superstrada a quattro corsie non credo che ci sarebbe di che cantare vittoria. E' pur vero che di questa proposta non c'è nemmeno il progetto, ma la mia sensazione è che la partita non sia affatto finita qui...
(... e purtroppo le dichiarazioni di questi giorni sia di parte governativa che da parte veneta mi stanno dando ragione!)
Tempi interessanti 16
(12 maggio 2015) L'esito del voto di domenica 10 maggio offre motivi di riflessione per tutti, sempre che di riflettere se ne abbia la volontà. A cominciare dal fatto che un cittadino su due non abbia esercitato il proprio diritto di voto, il che ci parla non solo della scarsa attrazione della politica (al di là delle percentuali, andrebbero analizzate le perdite di voti in assoluto come ci invita a fare Simone Casalini sul Corriere del Trentino), ma anche della solitudine con la quale ci si rapporta al difficile mestiere di vivere e all’incertezza del futuro. Una doppia sconfitta per chi crede nella politica come costruzione collettiva di senso.
Quando la principessa Europa fu rapita da Zeus trasformatosi in toro, suo padre Agenore, re di Tiro in Fenicia, mandò i suoi tre figli maschi alla ricerca della sorella perduta. Uno di essi, Cadmo, fece vela verso Rodi, sbarcò in Tracia e vagò per le terre che in seguito avrebbero preso il nome della sua sventurata sorella. Giunto a Delfi, chiese all'oracolo dove si trovasse Europa. Su quel punto la Pizia, fedele alle sue abitudini, si mostrò evasiva, ma fece il favore di regalare a Cadmo un consiglio pratico: "Non la troverai. Prendi invece una vacca: la seguirai pungolandola, ma non lasciarla mai riposare. Nel punto in cui cadrà a terra sfinita, costruisci una città"...
Tempi interessanti (15)
(3 maggio 2015) Il parlamento, la politica e il paese si dividono sulla nuova legge elettorale. Schieramenti in frantumi, ponti abbattuti, minacce di referendum. Ancora una volta lasciatemi dire che non mi riconosco in questa dialettica, figlia di questo tempo e di una crisi della politica le cui ragioni sono ben più profonde.
Tempi interessanti (14)
(23 aprile 2015) Se vogliamo ricordare, fuor di retorica, le vittime dell'emigrazione è necessario alzare lo sguardo verso l'insostenibilità del modello di sviluppo e di consumi seguito alla contesa novecentesca. Ed interrogarsi non solo su come affrontare l'emergenza del momento, ma anche su come riqualificare e redistribuire le risorse limitate che gli ecosistemi del nostro pianeta riescono a produrre. Se non lo faremo sarà la guerra di tutti contro tutti, la cui possibilità sta già entrando nell'immaginario collettivo.