"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

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Lutto universale per i morti in mare
La nave naufragata

#luttouniversale

Da stamani sono listati a nero i profili social delle Ong impegnate con navi di soccorso nel mar Mediterraneo: Sea-Watch, Open Arms, Medici Senza Frontiere, Emergency, Mediterranea Saving Humans, ResQ, Sos Mediterranee. Tutte hanno proclamato “Lutto universale per i morti in mare”.

L’iniziativa giunge dopo l’ultimo, tragico naufragio di migranti nei pressi di pylos, a poche miglia dalla Grecia, dove le morti accertate sono 78 ma i dispersi potrebbero persino superare i 500.

La richiesta di una missione europea

In una nota congiunta, le ong scrivono: “La tragedia avvenuta pochi giorni fa a poche miglia dalla Grecia è una dellepiù gravi della storia recente delle migrazioni. Per noi questi sono giorni di #luttouniversale. Mettiamo a lutto i nostri profili e vi invitiamo a fare lo stesso. Lo facciamo per chiedere una missione europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Per fermare le morti sulla frontiera più letale del mondo”.

 

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Un appello alle comunità. Un impegno comune per il Trentino.
dal blog Ponti di vista

di Federico Zappini

Il tempo. I luoghi. Le persone. Sono questi i tre elementi che Francesco Valduga – e con lui l’alleanza che lo sostiene – dovrà saper miscelare facendoli diventare gli ingredienti della campagna elettorale e, in prospettiva, di una strategia di governo. Un esercizio che richiede misura e pazienza, capacità di immaginazione e coinvolgimento e che risulta particolarmente difficile per almeno due motivi in questo momento storico.

Da un lato perchè il funzionamento della partecipazione democratica è inceppato, segnato da tassi di abbandono elevatissimi (quasi il 50% della popolazione non esercita il suo diritto al voto) e da un senso di sfiducia generalizzato rispetto alla possibilità della Politica di incidere, e di incidere positivamente, sui destini delle persone.

Dall’altro – in questo tornano utili le riflessioni di Franco Cassano – perché la sinistra, nella sua interpretazione estensiva, si muove oggi nell’epoca del cambiamento radicale e scomposto del Mondo “senza il vento della storia nelle vele”. All’esaurimento della spinta (dell’illusione?) progressista che ha caratterizzato la seconda parte del Novecento non è corrisposta un’ipotesi alternativa e comprensibile – un orizzonte, si sarebbe detto – ma si allunga pericolosamente l’interregno che sta tra la nostalgia di ciò che è stato e non tornerà e l’incertezza di un futuro che si fatica, tra una crisi e l’altra, a mettere a fuoco.

 

 

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«Dove troverai con il pane al sole la tavola imbandita»
Marettimo

L'incontro inaugurale del Collettivo di scrittura nato attorno a “Inverno liquido”

(Marettimo, 5 – 8 ottobre 2023)

 

di Michele Nardelli


Le Dolomiti, nel mare

Marettimo è di una bellezza che ti avvolge ma soprattutto è un'isola vera, che non ti liscia il pelo. Una montagna di settecento metri di altitudine che esce dal mare, pareti dolomitiche che vi si rispecchiano e che si modellano con le maree disegnando una morfologia unica e spettacolare.

Non aspettatevi negozi o fronzoli per i turisti, qui non si viene per lo struscio o per ostentare vanità. Un'infinità di barche invece, eredità di quando questo luogo era abitato quasi esclusivamente da famiglie di pescatori. Ce ne sono ancora di pescatori, ma quei pochi che sono rimasti integrano questa attività con l'accompagnamento in barca di chi vuol visitare Marettimo nei suoi meandri altrimenti raggiungibili solo a piedi. Qui, del resto, di strade ce n'è una sola, che collega il borgo al cimitero. Il resto sono sentieri per chi ama camminare.

La più piccola e lontana isola delle Egadi nel corso degli ultimi cinquant'anni ha perso buona parte delle persone che l'abitavano. Sono rimasti in meno di duecento. Difficile viverci per l'intero arco dell'anno: una scuola elementare con un'unica pluriclasse di nemmeno dieci bambini, la scuola media chiusa da tempo. La stessa cosa si può dire per i servizi sanitari e così, quando qualcuno sta proprio male, non resta che chiamare l'elisoccorso.

Un momento dell'incontro di Marettimo al Museo del Mare

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La montagna incatenata
Val del Rì

di Roberto Devigili

Un ponte sospeso fra i più lunghi d'Italia e una ferrata nella Val del Rì: anche a Mezzolombardo si spendono risorse pubbliche per quella che il municipio definisce "un’attrattiva turistico-naturalistica alle porte della borgata di valenza provinciale". Ancora una volta, come per lo skiwalk e il ponte tibetano in costruzione nella confinante Mezzocorona è la comunità di valle a fungere da bancomat attingendo al fondo strategico. Costo dell’intervento di Mezzolombardo circa settecentomila euro, quasi un terzo dei duemilioni di euro previsti per le analoghe opere attivate dai cugini – concorrenti di Mezzocorona. Incuriosisce l’enorme disparità nel “prezzo” dei due interventi ma ci saranno sicuramente le relative giustificazioni tecniche…

Il ponte tibetano lungo 130 metri (quello di Mezzocorona ne misura “solo” 120) unirà la località "Toresèla" di Mezzolombardo con la parte superiore del Colle San Pietro. Per il comune sarà … un vero e proprio percorso "sospeso in aria" che si collocherà fra i più lunghi d'Italia, in un contesto paesaggistico e naturalistico unico e spettacolare….

Come noto anche a Mezzocorona si sta “incatenando” un pezzo di montagna. Infatti, a partire dal settembre scorso molti degli abitanti avevano rivolto lo sguardo all’insù, verso il margine superiore della parete rocciosa che incombe sulla borgata, incuriositi dalla piccola colonna di fumo (in realtà di polvere) che si elevava dallo strapiombo e dal continuo, lontano, rumore meccanico. Un grosso trapano scavava nella roccia a oltre ottocento metri di quota!

 

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L’espansione della Nato comprata per 94 milioni di dollari
Presenza Nato in Europa

È quanto hanno speso le industrie delle armi USA per ottenere l’allargamento della NATO fino ai confini della Russia. Un documento dell’altra America

Questo documento è apparso il 16 maggio 2023 sul New York Times, promosso dall'Eisenhower Media Network, un’organizzazione di esperti ex militari e funzionari civili della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti che cerca di raggiungere l’opinione pubblica americana “la quale – dicono – sempre più si accorge che la politica estera degli Stati Uniti non rende il Paese e il mondo più sicuri». Il titolo del documento reca: “Gli Stati Uniti dovrebbero essere una forza per la pace nel mondo”. Credo sia utile riportarlo per avere un quadro completo della guerra e dell'escalation in corso senza per questo nulla togliere alle responsabilità della Russia di Putin nell'aggressione verso l'Ucraina.

 

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La guerra Russia-Ucraina è stata un disastro assoluto. Centinaia di migliaia di persone sono state uccise o ferite. Milioni di persone sono sfollate. La distruzione ambientale ed economica è stata incalcolabile. La devastazione futura potrebbe essere esponenzialmente maggiore man mano che le Potenze nucleari si avvicinano sempre più alla guerra aperta. Deploriamo la violenza, i crimini di guerra, gli attacchi missilistici indiscriminati, il terrorismo e altre atrocità che fanno parte di questa guerra. La soluzione a questa violenza sconvolgente non è “più armi” o “più guerra”, che garantiscono ulteriori morti e distruzioni.

Come americani ed esperti della Sicurezza Nazionale, esortiamo il presidente Biden e il Congresso a usare la pienezza del loro potere per porre fine rapidamente alla guerra Russia-Ucraina attraverso la diplomazia, soprattutto in considerazione dei gravi pericoli di un’escalation militare che potrebbe innestare una spirale fuori controllo. 

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Chi salverà la foresta di FerrnGully?
Il lago di Carezza dopo Vaia

Alessandro Mengoli, amico ma anche insieme a noi viaggiatore nella solitudine e parte del collettivo di scrittura nato intorno a "Inverno liquido", ha partecipato all'evento che venerdì scorso ci ha visti presentare questo libro a Roma. Dopo quell'incontro, sollecitato dalle parole degli intervenuti, ha scritto questo testo prezioso che ho pensato di proporre ai lettori di questo blog.

 

di Alessandro Mengoli

Nel 1994 regalai a mia figlia FernGully, un film d’animazione, una fiaba ecologica. Desideravo introdurre nel suo levigato mondo Disney altri stimoli: dai colori vivi, contrastati, alle nebbie di fumo, dall’allegro gruppo di amici alla comunità minacciata, dalla cattiveria addolcita all’assenza di scrupoli, dal personaggio maligno al Male, entità astratta.

La comunità di fate difende la foresta dall’avanzare della furia distruttrice dell’uomo, rappresentata da un’enorme macchina che trasforma gli alberi abbattuti in tavole da costruzione. Nell’incedere viene abbattuto anche il baobab dove le fate avevano imprigionato lo spirito del Male della foresta. Hexxus personifica il lato cattivo dell’attività umana, uno dei lati: è veleno e inquinamento. Si nutre dei gas di scarico della macchina per crescere, come peraltro gli altri alberi che assorbono CO2. Alla fine Hexxus viene sconfitto e viene imprigionato in un albero, come la CO2: per vincere il Male, al bacio del principe si sostituisce una nature based solution, si direbbe oggi.

Notevole ricordare che Robin Williams presta la voce ad un simpatico personaggio della fiaba, un pipistrello fuggito da un laboratorio umano. Trent’anni fa la scienza era vista ancora come amica dell’uomo. Oggi la scienza è vista con diffidenza: dai laboratori fuggono virus che infestano il mondo, complice sempre il pipistrello, il Calimero dei mammiferi (fanno sempre così perché loro sono grandi e io sono piccolo e nero…è un’ingiustizia però).

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La Carovana dei Ghiacciai
Ghiacciaio del Mandrone

La 4a tappa della Carovana dei Ghiacciai arriva in Trentino dal 30 agosto al 3 settembre e avrà come focus i ghiacciai di Lares e Mandrone.

Un viaggio attraverso la montagna di alta quota per raccontare l’inesorabile declino dei ghiacciai a causa del riscaldamento globale.

Campagna Internazionale promossa da Legambiente e CIPRA con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (CGI). Monitoraggi, mobilitazioni, escursioni in quota, arte e musica dedicati ai ghiacciai. Per coltivare la consapevolezza sulla necessità di combattere la crisi climatica.

Qui di seguito il programma, nel quale sono stato coinvolto per una breve riflessione di "saluto al ghiacciaio" alle ore 18.00 del 31 agosto presso il Rifugio Mandrone.

 

 

La locandina del programma

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