«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
(20 agosto 2013) "È necessario concentrarsi sui temi, creare un nuovo vocabolario politico che ci consenta di interpretare il presente per immaginare e progettare il futuro." E ancora: "Non credo nel diritto naturale dei giovani ad accedere a posizioni dirigenziali. Nel pd ho finora trovato lo spazio necessario per esprimermi, sia livello locale, nel circolo di Lavis, che provinciale, affiancando i dirigenti nella stesura di documenti programmatici o in gruppi di lavoro." Una bella intervista a Luca Paolazzi, presidente di Politica Responsabile, sul Corriere del Trentino di oggi.
http://www.partitodemocraticotrentino.it/uploaded/doc20130820145214.pdf
Considerazioni a margine dei tragici avvenimenti che dilaniano il vicino Oriente
di Michele Nardelli
(16 agosto 2013) Penso che non userò più il termine "primavera", se non per raccontare di una stagione come un'altra. Per l'insidia che si cela dietro a questo termine declinato sul piano politico, capace di suscitare grandi aspettative e produrre cocenti delusioni.
Samir Kassir che della "primavera di Beirut" fu animatore e protagonista, e per questo assassinato il 2 giugno 2005, pure ci parlava dell'ambiguità di questa parola in assenza di una nuova cultura alla quale potesse corrispondere una classe dirigente capace di uscire da una dialettica schiacciata fra regimi non democratici sostenuti dall'Occidente e islamismo radicale.
Eppure a quest'ultima "primavera araba" ci avevamo creduto, per tutto ciò che la parola dignità evocava, per il protagonismo delle donne velate o meno che fossero, per il suo carattere nonviolento, per quella dimensione araba che andava oltre i confini artificiosi che il post colonialismo aveva disegnato sulla sabbia scambiati per progresso...
di Adel Jabbar
Mentre ordinavo i miei pensieri per scrivere quest'articolo, si è registrata un'escalation della repressione da parte degli apparati della sicurezza nei confronti dei manifestanti in diverse piazze dell'Egitto, causando centinaia di morti e migliaia di feriti.
Quarantacinque giorni di mobilitazione con migliaia e migliaia di manifestanti che denunciavano quello che consideravano un golpe contro l'ex presidente Morsi - effettivamente ne ha tutte le caratteristiche - non hanno suscitato una reazione di condanna nei confronti della casta militare, né da parte degli altri stati arabi, che per la maggioranza hanno invece espresso il proprio assenso, né da parte dei paesi occidentali.
Verrà trasmesso domenica 11 agosto 2013, ore 9.45 su Rai Tre a diffusione regionale, nell'ambito del programma "Tapis roulant", il reportage di Paola Rosà e Antonio Senter "Lampedusa approdo sicuro".
Il filmato, girato dal 12 al 16 aprile scorso durante il viaggio organizzato dal Comitato Non laviamocene le mani in collaborazione con Forum trentino per la pace e i diritti umani e Museo della Guerra di Rovereto, che ha portato a Lampedusa la classe 5a B informatica dell'Istituto "Marconi" di Rovereto, restituisce le voci dei lampedusani che ai ragazzi raccontano i veri problemi dell'isola. Un road-movie in presa diretta, fotografia di Antonio Senter e montaggio di Paola Rosà, per ascoltare il sindaco Giusi Nicolini, il comandante della guardia costiera Giuseppe Cannarile, il parroco don Stefano Nastasi, la coordinatrice della riserva naturale Elena Prazzi, l'avvocato Paola La Rosa, e guardare alla frontiera meridionale d'Europa con occhi diversi.
Nuovi paradigmi per abitare il presente
Monte di Mezzocorona (Trentino), 23, 24, 25 agosto 2013
Sono già più di quaranta le persone che si sono iscritte alla Summer school promossa da Politica Responsabile in collaborazione con i Giovani Democratici
Se oggi la politica è in grave difficoltà, questo non è semplicemente il risultato del venir meno delle tradizionali forme di comunicazione fra i cittadini e le istituzioni. La crisi dei corpi intermedi è in primo luogo riconducibile alla fatica di sguardo verso una realtà in rapida trasformazione, all'elaborazione di un pensiero - per usare la bella espressione di Hannah Arendt - in grado di essere "presenti al proprio tempo".
(20 gennaio 2014) Nei giorni scorsi ero a Milano. Nessun appuntamento politico, semplicemente una cena fra vecchi amici a casa di Joan Haim. Nulla da festeggiare, nemmeno un motivo specifico se non il desiderio di incontrarci dopo un po' di tempo, rivedere Emilio Molinari dopo l'ennesima prova a cui è stato sottoposto, sentire che quella comunità di sguardi della quale siamo stati parte – pur nell'opacità del tempo – mantiene ancora una sua vivacità. Riuscendo persino a non mandarci a quel paese.
Era passato il giorno di Natale, in quel dicembre di dieci anni fa. Proprio a casa di Joan cenammo con Massimo, un po' malandato, certo, ma niente lasciava presagire che quello sarebbe stato il nostro ultimo abbraccio. Stavamo partendo per Città del Messico e nemmeno il tempo di rientrare che già Massimo ci aveva lasciati. Nella sua poltrona, come avesse deciso che era ora di staccare la spina.
Se volete condividere una riflessione sul presente e sul futuro della politica trentina, a cominciare da un primo bilancio della legislatura e del mio lavoro in Consiglio provinciale, l'appuntamento è per venerdì 9 agosto 2013, alle ore 17.30. Vi aspetto nella nostra casa di Cadine, in via delle Camalghe 9. Si tratta di un primo incontro preliminare in attesa di un incontro con tutti gli amici e sostenitori che vorrei realizzare nei primi giorni di settembre.