«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"
Interrogazione di Michele Nardelli in Consiglio provinciale
La Valle Incantata, raccontata da Robert Musil, si merita una nuova e risibile strada?
Più di un decennio fa l'amministrazione comunale di Palai en Bernstol - Palù del Fersina decise di realizzare una strada rurale in località Battisti - Fikareim per permettere l'accesso ad una abitazione civile...
(29 maggio 2013) Comincia in questi giorni l'ottava edizione del Festival dell'Economia di Trento. "Sovranità in conflitto" è l'evocativo titolo scelto quest'anno. Inevitabile che si finisca a discutere anche dell'Autonomia trentina, intesa come laboratorio di identità e autogoverno. Lo vogliamo fare attraverso la comparazione di diverse esperienze autonomistiche europee - in particolare quella catalana - e affrontando il complesso tema delle spinte indipendiste e dei conflitti tra i diversi livelli di governo.
Ne parliamo su www.politicaresponsabile.it con il nuovo direttore pro tempore Andrea Ciambra. Se ne parlerà anche dentro il Festival in un incontro dal titolo "L'autonomia come risorsa di (multi)sistema: Trentino e Catalogna a confronto", che si terrà il prossimo sabato 1 giugno alle 18.00 presso la Sala Depero (Palazzo Provincia, Piazza Dante).
Il Trentino ha già pagato abbastanza sul piano ambientale e paesaggistico la scelta di imbrigliare i corsi d'acqua a fini idroelettrici. Per questo è necessario fermare i progetti di sfruttamento idroelettrico del fiume Adige, oltretutto promossi da società multinazionali. Occorre una politica di salvaguardia e di valorizzazione del fiume Adige come parte integrante dell'assetto paesaggistico della Vallagarina e della Valle d'Adige. In questa direzione si muove la mozione presentata dal Gruppo consiliare del PD del Trentino in Consiglio Provinciale, primo firmatario Michele Nardelli e che è stata approvata oggi pomeriggio a larga maggioranza.
La carta d'intenti sottoscritta dalla coalizione del centrosinistra autonomisita
(19 giugno 2013) Il Centrosinistra autonomista trentino ha rappresentato un'anomalia nel panorama politico del Nord Italia, nel quale il modello dominante è stato quello di una destra leghista e populista. Un'anomalia che ha garantito al Trentino riforme, stabilità, attenzione ai diritti e al lavoro, equità e che ha valorizzato le caratteristiche "migliori" della società trentina, quali la solidarietà, la cultura dell'autogoverno, del rapporto virtuoso con il territorio, del limite. Si è promossa un'idea di società aperta e attenta a valorizzare le differenze.
Nel nostro tessuto sociale è vivo e forte l'interesse per la comunità, ma questa diversità va coltivata per non essere cancellata dal pensiero dominante che, richiamandosi al liberismo e all'individualismo, subordina la politica all'economia,la società all'interesse privato.
Ha preso il via a Trento l'ottava edizione del Festival dell'Economia. Un titolo suggestivo: "Sovranità in conflitto".
di Tito Boeri *
Quando mio figlio ha cominciato a guardarmi dall'alto in basso, ho avuto la netta sensazione di avere perso sovranità. Ho capito che, da quel momento in poi, avrei potuto appellarmi solo alla mia statura morale per convincerlo a scendere a comprare il giornale all'edicola. Oppure avrei dovuto sottostare al ricatto di comprare anche un giornale di suo gradimento assieme a quelli da me prescelti. Ma ben presto mio figlio ha cominciato a commentare le notizie del giorno. E non solo quelle di sport. Avevo così il giornale a domicilio, un'eccellente rassegna stampa e un quotidiano sportivo da sfogliare. Tutto in un colpo. Ci possono anche essere vantaggi nel perdere sovranità. Dipende da come e verso chi la si perde.
(27 maggio 2013) L'esito del voto a Pergine Valsugana qualcosa ci dovrebbe insegnare. Ad esempio che se il Trentino non è stato in questi anni l'ennesima regione del nord in mano alla destra e al leghismo lo si deve al fatto che ha saputo rappresentare una positiva anomalia nel quadro politico nazionale dando vita ad una coalizione che ha saputo mettere insieme il popolarismo, l'autonomismo e una sinistra dai tratti originali.
Ci dovrebbe anche insegnare che nessuno è autosufficiente e che ciascuno dovrebbe imparare a cambiare, sapendo fare un passo indietro (nelle proprie convinzioni) e un passo in avanti (nella capacità di guardare al proprio territorio con occhi diversi).
O, ancora, che nessuno può vantare particolari egemonie elettorali visto che il partito che ottiene il maggiore consenso non supera il 16% dei suffragi, mentre il 40% degli aventi diritto decide che gli è indifferente chi sarà a governare la propria comunità.
E che quando si tratta di decidere per il proprio territorio, il voto risulta un po' più ponderato, i grillini non vanno oltre il 5%, la Lega prende ancora meno mentre il PDL dimezza i propri voti rispetto alle elezioni precedenti, ottenendo poco più del 10%.
Non so se l'esito del voto di Pergine Valsugana (http://elezioni.regione.taa.it/) servirà, come mi auguro, a ricostruire i ponti che in quel Comune si sono andati spezzando nel corso della scorsa consiliatura e ancor più nella campagna elettorale. Spero che almeno possa servire a riconsiderare il valore della coalizione sul piano provinciale, ad averne cura, a fare quel lavoro di contaminazione che si è trascurato laddove i vari partiti hanno preferito evidenziare le proprie identità piuttosto che ricercare nuove visioni capaci di scompaginare le vecchie appartenenze.
di Michele Nardelli
(26 maggio 2013) Sul piano politico sono giornate convulse. In gioco è, semplicemente, il futuro del Trentino. Dovremmo, almeno così la vedo io, cercare di salvaguardare la coalizione che ha reso possibile quindici anni di governo del centrosinistra autonomista in Trentino. Che oggi viene messa alla prova da una molteplicità di fattori che vanno dall'incertezza sulla leadership ad una diversa narrazione su ciò che è stata questa terra nell'era del governo di Lorenzo Dellai.
Abbiamo a che fare, per la verità, anche con cose meno nobili, i personalismi, gli interessi, i rancori, le rivincite... che pure attraversano la politica. Al di là delle miserie, ci sono nodi veri che danno corpo a diverse idee progettuali per il Trentino che poi si sono tradotti nel confronto, forse improprio, fra continuità e discontinuità.