«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

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Obama punta sull'atomica. In Italia
F35

Le B61 sono ordigni americani ma conservati negli arsenali Nato europei. Tra cui l'Italia. Sul nostro territorio ci sono ancora bombe nucleari. E i cacciabombardieri F-35

di Luciano Scalettari

(22 aprile 2013) Undici miliardi di dollari per ammodernare 200 ordigni nucleari tattici (noti con la sigla B61) per trasformarli in "bombe atomiche intelligenti", cioè teleguidate. La rivelazione proviene dal quotidiano britannico Guardian. Non solo. L'ingente investimento del Pentagono servirebbe a rendere questi missili nucleari sganciabili dal caccia invisibile di ultima generazione F35.

E qui entra in ballo l'Italia, dato che il nostro Paese ha il piano - fortemente contestato nei mesi scorsi dalle associazioni pacifiste e della società civile - di acquistare 90 di questi cacciabombardieri di ultima generazione.

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La domanda che corre in rete...
Robert Capa, Guerra di Spagna

di Michele Nardelli

In queste ore il confronto politico ruota attorno alla questione se sia giusto oppure un errore dar vita ad un governo di larghe intese. Perché in effetti quello che si va tessendo, peraltro con indubbia capacità di mediazione da parte di Enrico Letta, è un governo politico che potrebbe durare ben oltre il tempo necessario per una riforma del sistema elettorale.

La domanda insistente che corre in rete è se sia lecito, oltre che utile, fare un governo con il PdL dopo aver detto in campagna elettorale "mai con Berlusconi". Io stesso in questi giorni ho immaginato che l'unica possibilità per evitare di ritornare al voto con la stessa legge elettorale potesse essere un governo di scopo, ovvero un esecutivo a termine con alcuni punti qualificanti sui quali potesse esserci una convergenza di natura istituzionale. Incontrando, anche su questo piano, non poche perplessità.

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Un governo di scopo e poi il voto. Nel frattempo...
Il viaggio è incominciato

di Michele Nardelli

(21 aprile 2013) Giorgio Napolitano è stato rieletto Presidente della Repubblica.  Il voto a larghissima maggioranza dei grandi elettori chiude con una scelta solo qualche giorno fa imprevedibile una delle pagine forse più difficili e delicate di questo paese, tanto è vero che il secondo mandato presidenziale rappresenta un inedito nella storia repubblicana.

Certo. La figura di Giorgio Napolitano non può che rappresentare un elemento di equilibrio in una fase di grande instabilità. Al tempo stesso dobbiamo dirci senza infingimenti che questo passaggio rappresenta la risposta ad una situazione di emergenza e di crisi profonda della politica, non la soluzione.

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Fare politica oggi
Paul Klee

(22 aprile 2013) La politica non gode certo in questi giorni di una grande reputazione. Una crescente e generalizzata distanza dai cittadini, l'accusa di non dare risposte ai problemi dei territori, le critiche alla Casta. I partiti soffrono delle stesse gravi difficoltà. 
Dentro questo contesto è bene provare a raccontare anche qualche storia in controtendenza, qualche esperienza che faccia riflettere sul vero significato del "fare politica". 
Questa è la storia della campagna elettorale dello scorso febbraio nel collegio senatoriale della Valsugana raccontata da Giacomo Pasquazzo, direttore pro tempore di Politica responsabile. Vieni a discuterne con noi, come sempre, su www.politicaresponsabile.it

Proprio non ci siamo...
Ferri vecchi

Il PD sceglie Franco Marini come candidato alla presidenza della Repubblica. L'esito è che non verrà votato da una parte significativa dei parlamentari del suo stesso partito. Che salta il patto politico con Sinistra Ecologia Libertà. Che una eventuale soluzione della crisi avverrà con le larghe intese... Così questo passaggio potrebbe trasformarsi in una sorta di pietra tombale su un partito che appare sempre più incapace di interpretare questo tempo e di immaginare scenari nuovi.

In questo caso non sarà per colpa di Renzi, che pure continua a non piacermi. Ma l'effetto di una persistente incapacità di comprendere quel che sta accadendo, di un peso insopportabile dei destini personali su quelli collettivi, di una malintesa cultura di governo che non sa elaborare la sconfitta.

Testimonia, al fine, che la ragione fondante del Partito Democratico, l'idea di fluidificare pensieri e culture politiche provenienti da percorsi diversi in una nuova sintesi politica, è rimasta sulla carta. E considerato che quelli di prima non funzionano più, credo sia giunto il tempo di ripartire da quella scommessa perduta (m.n.)

Il Trentino libero dall'amianto!
Eternit

Dal 3 giugno le domande per la concessione del contributo per la rimozione e smaltimento. Gli interventi della PAT per dare attuazione alla L.P. 5/2012 (primo firmatario Michele Nardelli).

a cura dell'Ufficio stampa della PAT

Dal prossimo 3 giugno e fino al 31 luglio potranno essere presentate all'APIAE - l'Agenzia provinciale incentivazione attività economiche - le domande per accedere ai contributi per la rimozione con smaltimento delle coperture in cemento amianto. Per accedere ai contributi (fino al 70 % della spesa ammessa) è necessario un documento di classificazione, che viene rilasciato dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento dopo sopralluogo, che attesti l'indice di degrado degli edifici.

Il "via" ai contributi e la previsione di un fondo aggiuntivo così come previsto dalla LP 15 maggio 2013 n.9 rappresentano le ultime iniziative per liberare il Trentino dall'amianto: innanzitutto la mappatura dei tetti in cemento amianto presenti sul territorio; la già citata delibera con la quale sono stati approvati i criteri per la concessione dei contributi, finanziati con un apposito fondo; la rilevazione epidemiologica, infine la formazione degli addetti e l'informazione al pubblico.

L'articolo del Corriere del Trentino

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Alberto Pacher: Grenoble, l'affermarsi delle tue idee
Alpi

(19 ottobre 2013) Ieri a Borgo Valsugana si è svolta una bella serata che aveva come titolo "Oltre la crisi. Modelli di sviluppo nello spazio alpino. Il caso della Valsugana, fra terre alte e terre sole". Al tavolo dei relatori, insieme al candidato di zona del PD Nicola Ropelato, c'erano il sociologo Aldo Bonomi, il senatore Giorgio Tonini e il consigliere provinciale Michele Nardelli. Aveva annunciato la propria presenza anche il presidente della Provincia Alberto Pacher che però è stato trattenuto a Grenoble per il prolungarsi dei lavori della Conferenza sulle Alpi. Interessante la coincidenza e davvero lusinghiere le parole del messaggio che ci ha inviato.   

"Caro Michele, il prolungarsi dei lavori della Conferenza sulle strategie per lo sviluppo della macro regione alpina di Grenoble ha ritardato la mia partenza e quindi rende impossibile la mia presenza all'incontro di questa sera. Mi spiace davvero in quanto oggi, con i ministri degli esteri delle sette nazioni interessate ed i rappresentanti delle regioni alpine abbiamo parlato proprio dei temi su cui discuterete questa sera, temi di cui si trova ampia traccia nella risoluzione sottoscritta alla fine dei lavori.

Devo dire che mi ha fatto molto piacere sentire continui richiami ed una ampia convergenza su quelle linee di indirizzo su cui abbiamo, e tu in particolare, lavorato in questi anni. Una idea di sviluppo sostenibile, l'adozione di filiere corte nell'agroalimentare, una forte valorizzazione delle identità e dei protagonismi territoriali, la costruzione di reti positive di rapporti tra aree alpine: nel sentire queste cose sottolineate dai vari rappresentanti nazionali e regionali ho proprio pensato che l'impegno legislativo e di promozione culturale che hai portato avanti in tutti questi anni ha finalmente trovato un riscontro politico soprannazionale.

Le Alpi, questo straordinario territorio europeo di montagna, possono davvero diventare un punto di riferimento e di sperimentazione di e per nuove politiche di sviluppo e di integrazione europea: dipenderà molto da quanto la politica locale ci crederà e da quanto saprà fare rete. Anche per questo mi auguro (come cittadino) e ti auguro che nei prossimi anni il tuo impegno su questi temi possa trovare sempre nuova forza ed alleanze.

Con amicizia, Alberto"

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