«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"

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La poesia, nel secolo degli assassini
Armenia

di Mario Cossali

Nel 1915 l'élite armena di Costantinopoli fu arrestata e deportata nel deserto; era l'inizio dell'eccidio degli armeni. Tra questi c'era Daniel Varujan, considerato unanimamente il più grande esponente del rinascimento armeno (1908-15). Verujan fu ucciso a colpi di pugnale il 28 agosto 1915, a 31 anni. Era nel bel mezzo della composizione di una delle sue più belle opere, "Il canto del pane", e stava progettando il suo successivo lavoro "Il canto del vino". Per una di quelle strane coincidenze, quando fu ucciso aveva in tasca il testo del Canto del pane.

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L'apprendimento permanente è legge provinciale. Il testo approvato
Il gatto e la luna
"Per andare avanti bisogna procedere con un piede nell'infanzia, quando tutto sembra grande e importante, e un piede nella vecchiaia estrema, quando tutto sembra niente".
 
Nella mia replica a conclusione del dibattito sulla legge per l'apprendimento permanente, di fronte all'aridità culturale di qualche consigliere dell'opposizione, non ho trovato nulla di più efficace che riprendere questa citazione del poeta Andrea Zanzotto per rispondere a chi affermava l'inutilità di questo provvedimento legislativo.

Il testo della LP 10/2013

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Caro Faber. Per Fabrizio De André
Andrea Gallo

Se ne è andato don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto, nella sua Genova. Lo voglio ricordare con le parole che dedicò a Fabrizio De André, amico genovese con il quale aveva condiviso una vita dalla parte degli ultimi.

di don Andrea Gallo

Caro Faber,

da tanti anni canto con te, per dare voce agli ultimi, ai vinti, ai fragili, ai perdenti. Canto con te e con tanti ragazzi in Comunità. Quanti «Geordie» o «Michè», «Marinella» o «Bocca di Rosa» vivono accanto a me, nella mia città di mare che è anche la tua. Anch'io ogni giorno, come prete, «verso il vino e spezzo il pane per chi ha sete e fame». Tu, Faber, mi hai insegnato a distribuirlo, non solo tra le mura del Tempio, ma per le strade, nei vicoli più oscuri, nell'esclusione. E ho scoperto con te, camminando in via del Campo, che «dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior».
La tua morte ci ha migliorati, Faber, come sa fare l'intelligenza. Abbiamo riscoperto tutta la tua «antologia dell'amore», una profonda inquietudine dello spirito che coincide con l'aspirazione alla libertà. E soprattutto, il tuo ricordo, le tue canzoni, ci stimolano ad andare avanti.

Caro Faber, tu non ci sei più ma restano gli emarginati, i pregiudizi, i diversi, restano l'ignoranza, l'arroganza, il potere, l'indifferenza. La Comunità di san Benedetto ha aperto una porta in città. Nel 1971, mentre ascoltavamo il tuo album, Tutti morimmo a stento, in Comunità bussavano tanti personaggi derelitti e abbandonati: impiccati, migranti, tossicomani, suicidi, adolescenti traviate, bimbi impazziti per l'esplosione atomica. Il tuo album ci lasciò una traccia indelebile. In quel tuo racconto crudo e dolente (che era ed è la nostra vita quotidiana) abbiamo intravisto una tenue parola di speranza, perché, come dicevi nella canzone, alla solitudine può seguire l'amore, come a ogni inverno segue la primavera [«Ma tu che vai, ma tu rimani / anche la neve morirà domani / l'amore ancora ci passerà vicino / nella stagione del biancospino», da L'amore, ndr]. È vero, Faber, di loro, degli esclusi, dei loro «occhi troppo belli», la mia Comunità si sente parte. Loro sanno essere i nostri occhi belli.

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Una campagna contro l'omofobia
Uno dei manifesti della campagna

(29 aprile 2013) S'intitola "LIBERI-LIBERE DI ESSERE" la campagna presentata stamane a Trento nel Palazzo della Provincia Autonoma (anche a simboleggiare il sostegno delle istituzioni trentine) e che si svolgerà in Trentino dal 12 al 19 maggio per celebrare la IX Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia.

Le iniziative per la "IX Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia" si inseriscono nel solco che ormai da molto tempo Arcigay e Arcilesbica del Trentino stanno tracciando, quello della promozione dei diritti umani e civili. Nell'ultimo anno, ricordiamo la proposta di legge di iniziativa popolare "Firmalove!" contro l'omofobia, sottoscritta da più di 7000 trentini e attualmente in discussione in Consiglio provinciale, poi la collaborazione con l'ANPI nel ricordare le vittime dell'omocausto, per attualizzare i valori della Resistenza e unirsi nell'esercizio della Memoria su quanto di terribile avvenne nel '900; e ancora, il recente incontro con il Ministro dell'Interno ugandese Baba, a cui è stata espressa la nostra preoccupazione per la criminalizzazione degli omosessuali in Uganda, uno stato in cui la già esistente condanna a 14 anni di carcere vorrebbe essere innalzata fino alla pena di morte per il "reato" di omosessualità. Con le iniziative che qui proponiamo, che si svolgeranno nell'arco di un'intera settimana, continuiamo con il nostro impegno.

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Basso merito, zero ambizioni
Anni '50

Questo editoriale è apparso sul Corriere della Sera del 21 maggio scorso.

di Giuseppe De Rita

C'è stato un tempo felice in cui tutto il corpo sociale viveva di impulsi politici. Dalla fine della guerra fino al crollo della Prima Repubblica la vita di tutti era segnata dal primato della politica: dal primato delle grandi ideologie dell'epoca (comunismo, liberismo, corporativismo, dottrina cattolica); dal primato della dialettica fra i sistemi geopolitici (mondo occidentale, mondo arretrato, Paesi cosiddetti non allineati); dal primato anche quotidiano di scontri sociali e mobilitazioni di classe. Tutto era politica.

Ma, al di là della forte ruvidezza conflittuale di quegli anni, la politica non ci dispiaceva, perché ci trasmetteva un messaggio comune: crescete, andate avanti, salite la scala sociale, diventate altro da quello che siete. Ci spingevano a tale dinamica coloro che esaltavano le lotte operaie come coloro che coltivavano l'ampliamento del ceto medio; coloro che speravano nella potenza politica dei braccianti come coloro che trasformavano i braccianti in coltivatori diretti, cioè in piccoli imprenditori; coloro che spingevano per dare spazio a più ampie generazioni studentesche come coloro che coltivavano le alte professionalità industriali; coloro che predicavano il politeismo dei consumi come coloro che richiamavano alla sobrietà dei comportamenti. Gli obiettivi e i conflitti della politica erano tanti, ma l'anima era unica: «Crescete e salite i gradini della scala sociale». Ed era verosimilmente per questo incitamento alla mobilità che la politica piaceva.

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Il fondo stretegico di 500 milioni di euro per lo sviluppo locale al via
Beni comuni

Il Fondo stretegico per lo sviluppo regionale che avevo proposto con una mozione nel 2012 sta decollando. Nei giorni scorsi se ne è parlato in sede di stesura del bilancio di variazione 2014 delle Province Autonome di Trento e di Bolzano e nelle commissioni competenti. A breve l'approvazione del regolamento ed entro anno l'attivazione. Quando ne proposi la costituzione, l'avevo definito uno strumento della finanza di territorio. In allegato un mio intervento in forma di editoriale per un quotidiano locale.

(3 aprile 2014) Con una deliberazione di variazione al bilancio di previsione 2014, presentata dal presidente Ugo Rossi, la Giunta provinciale ha stanziato 75 milioni di euro per il Fondo Strategico del Trentino-Alto Adige. L'impegno finanziario da parte della Provincia autonoma di Trento segue la decisione della scorsa settimana con cui è stata approvata la struttura del Fondo, a cui contribuira' con altri 75 milioni la Provincia autonoma di Bolzano, il fondo previdenziale Laborfonds, Pensplan e altre strutture finanziarie che hanno aderito o aderiranno. Al fondo potranno aderire poi tutti i fondi di previdenza locali al fine di orientare flussi di risparmio generati dal sistema locale verso investimenti strategici per lo sviluppo del territorio; non ci sono limiti alla partecipazione dei privati.

L'editoriale

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Il Fiume che non c'è
Il manifesto

Festa del Borgo di San Martino

Via San Martino, Trento
17 e 18 maggio 2013

Biblioteca comunale e quartiere di San Martino, Trento

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