«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani». "Manifesto di Ventotene"
Le dichiarazioni del Consiglio Supremo
di Difesa aprono un conflitto istituzionale
Chiediamo che vengano riconosciute le
prerogative del Parlamento
Le dichiarazioni contenute in un comunicato diffuso al termine della riunione del Consiglio Supremo di Difesa, organo costituzionale presieduto dal Presidente della Repubblica, ci appaiono preoccupanti.
Esse mettono in discussione la potestà del Parlamento di entrare nel merito di questioni che concernono la politica internazionale, la difesa e le decisioni di spesa che riguardano il nostro paese.
Ci sembra quindi un intervento censorio nei confronti del Parlamento, con un chiaro - anche se non esplicitato - riferimento alla questione degli F35.
(11 luglio 2013) Srebrenica. Che cosa è rimasto nella coscienza collettiva dei cittadini europei di quanto accadde nel cuore dell'Europa l'11 luglio 1995? A ragion del vero è un po' l'insieme di quella tragedia che concluse il Novecento europeo che oggi appare rimossa, incasellata nella categoria di "guerra etnica", segnata dal pregiudizio dell'ignoranza e dei luoghi comuni, sterilizzata dalla falsa coscienza di un'Europa incapace di riflettere su se stessa e infine dimenticata, come se non avesse nulla di importante da dirci.
Tutto questo rende il genocidio di Srebrenica, quelle 8372 (o forse più) vite spezzate sotto gli occhi di una comunità internazionale distratta, quando non complice, se possibile, ancora più doloroso. Perché se per i famigliari delle vittime la ferita più aperta è quella di dare riconoscimento e sepoltura a quanti ancora giacciono nelle fosse comuni e, insieme, il desiderio di avere giustizia (se pensiamo che le condanne comminate per quanto accadde a Srebrenica diciott'anni or sono si contano sulle dita di due mani), l'aspetto che più in generale risulta insopportabile è rappresentato dal fatto che il nome di questa antica città non rappresenti motivo di riflessione per l'insieme della coscienza civile europea e mondiale.
Soddisfazione dell'assessore Olivi per un risultato ottenuto grazie alla
cooperazione di tutti.
La Provincia autonoma di Trento, con l'assessore all'industria Alessandro Olivi, i vertici della Whirlpool e dei sindacati Cgil, Cisl, Uil hanno sottoscritto oggi un importante «accordo quadro» che affronta i tre nodi principali sul tappeto: i tempi della dismissione dello stabilimento di Spini; il piano straordinario per il sostegno dei lavoratori e la loro ricollocazione; le attività sostitutive.
"Quello di oggi è un buon punto di partenza - ha detto l'assessore Olivi in margine alla firma - che non era affatto scontato all'inizio di questa crisi e che testimonia del senso di corresponsabilità di tutti i soggetti coinvolti.
(26 giugno 2013) Vivere Slow. In battello lungo il fiume per ritrovare le tradizioni locali del cibo e l'impegno civile. Si parte da Novi Sad e si scopre l'altra Europa. Partenza il 25 agosto. C'è ancora la possibilità di prenotarsi.
Oggi su Repubblica un bellissimo servizio di Carlo Petrini sul viaggio all'insegna del turismo responsabile di fine agosto lungo il Danubio promosso dall'associazione trentina "Viaggiare i Balcani" (vedi allegato).
Per saperne di più www.viaggiareibalcani.net
di Patrizia Caproni
C'era una volta un paese in cui non tutti, ma tanti, parlavano di rinnovamento, giovani e donne in politica. C'era una volta un paese in cui tutto questo gran parlare di vecchio e giovane riempiva le bocche di parole e i giornali di lettere.
C'era una volta un paese in cui tutti si sentivano giudici senza appello di chi politica la faceva magari sì da molto tempo, ma ci metteva passione competenza e trasparenza. Tutti nella stessa pentola, buoni e cattivi, che in fondo tutti siamo un po' entrambi, e
sembrava che solo l'anagrafe o il genere salvasse dalla gogna. I contenuti non esistevano più, o comunque passavano in secondo piano e, rimasta la forma, allora contava la singola apparenza e non più la capacità collettiva di elaborare progetti e contenuti che contenessero una visione di un mondo migliore. Narravano i cantastorie che cambiamento e innovazione potevano essere motore di un mondo più giusto ma che solo una rete tra persone disposte a mettere il proprio entusiasmo e il proprio coraggio verso una meta collettiva poteva dare significato a queste parole.
(25 giugno 2013) La campagna contro l'acquisto dei superbombardieri nucleari F35 da parte dell'Italia inizia finalmente a fare breccia anche sul piano parlamentare.
Dopo l'appello firmato da numerosi esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, una mozione trasversale agli schieramenti è stata sottoscritta da decine di parlamentari. Già in passato i consigli regionali del Trentino Alto Adige, Umbria, Emilia Romagna, Marche, Toscana hanno aderito alla campagna per tagliare le ali alle armi e forse non è casuale che il Ministro agli affari regionali Graziano Delrio si sia espresso dichiarando che la scelta degli F35 rappresenta "una spesa senza senso".
Il Trentino Alto Adige - Sud Tirolo è stata la prima regione italiana ad esprimersi contro questa follia con una mozione che vedeva Michele Nardelli primo firmatario ed approvata nel giugno 2009.
(28 giugno 2013) Nonostante il freddo e la pioggia, una gran bella serata quella di ieri al Castello del Buonconsiglio con le parole di Paolo Rumiz interpretate da Roberta Biagiarelli, le mie brevi considerazioni sui messaggi che l'Europa di mezzo ci ha inviato senza che nemmeno ce ne accorgessimo, il violino di Mario Sehtl, i sapori trentini e balcanici di Sergio Valentini e degli amici di Slow Food, la musica klezmer del gruppo J'Haz Klezmori proveniente dalla Vojvodina. Grazie a Maurizio Camin e a tutti gli amici dell'Associazione Trentino con i Balcani.