«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
di Roberto Devigili
(11 febbraio 2012) Qualche mese fa l'assemblea della Comunità di Valle della Rotaliana -Konisberg, "grazie" anche all'astensione dei rappresentanti dei Comuni che ne fanno parte aveva bocciato una mozione che chiedeva alla Comunità stessa di farsi promotrice dell'unificazione dei servizi idrici di quel territorio. Ma poco dopo, paradossalmente, è iniziata una verifica della fattibilità della proposta respinta solo qualche settimana prima. Questione di metodo, si disse allora per motivare l'affossamento dell'iniziativa solitaria.
Nei giorni scorsi si è svolto a Roma l'incontro dei presidenti del Trentino e del Sud Tirolo/Alto Adige con il presidente del Consiglio Monti. Quello che trovate in allegato è il documento che Dellai e Durnwalder hanno consegnato al Premier.
(3 febbraio 2012) L'incontro è stato positivo perché ha aperto formalmente un tavolo di trattativa con il Governo sui temi dell'autonomia finanziaria. Molte sono le questioni aperte ma il clima dell'incontro è apparso positivo ed il confronto sembra avvenire in una cornice di condivisione del ruolo delle autonomie. Il Trentino è interessato alla delega sulle Agenzie delle entrate e del demanio, al trasferimento delle strade statali e a nuovi meccanismi di assunzione degli insegnanti.
di Michele Nardelli
(4 febbraio 2012) Nei giorni scorsi il Consiglio Provinciale ha discusso (e respinto) il Disegno di Legge del consigliere Borga (PDL) sul tema della gestione dei servizi idrici.
La proposta, dall'evidente carattere provocatorio, presentata all'indomani dell'esito referendario, si proponeva di rovesciare la situazione precedente al referendum, passando dall'obbligo alla privatizzazione ad un altro obbligo, quello della pubblicizzazione. Un dibattito surreale, a parti rovesciate.
di Emilio Molinari *
Sulle colonne del quotidiano "L'Adige" si è avviato in questi giorni un acceso dibattito attorno al tema dello scorporo del settore "acqua" dalla multiutility Dolomiti Energia, per affidarla ad una nuova S.P.A. in house di proprietà dei Comuni che fino ad oggi avevano delegato la gestione del servizio idrico a DE.
Sono già intervenuti oltre al consigliere provinciale Michele Nardelli anche esponenti del movimento dell'acqua come Marco Bersani sul contenzioso in atto che vede il comitato trentino contrastare lo scorporo, visto come una specie di foglia di fico, che copre il vero imperativo che è il passaggio del servizio idrico ad azienda speciale e non a SPA in house come invece si profila da parte dell'amministrazione.
Quando mi è stato chiesta la mia opinione sono stato molto in dubbio sull'opportunità di esprimere chiaramente il mio pensiero, mentre è in corso un contrasto e un confronto tra movimento e Comune di Trento. Pensiero che peraltro ho già espresso più volte in dibattiti pubblici in Trentino.
Il nuovo direttore di Politica Responsabile, Tommaso Iori, partirà giovedì 26 gennaio con centinaia di giovani trentini e sudtirolesi per raggiungere Cracovia. Il Treno della Memoria li condurrà sui luoghi simbolo dell'Olocausto. Prima di partire, Iori ha messo nero su bianco alcune riflessioni sul tema della memoria.
Il cuore del suo contributo è il valore del ricordare non come ossequio alla storia, ma come necessità imposta dall'agire politico nel presente. Un articolo che si pone anche come spunto per le riflessioni che nasceranno nel corso di questa esperienza collettiva, e che l'autore condividerà nello spazio dei commenti. Discutiamone insieme, come sempre, su Politica Responsabile http://www.politicaresponsabile.it/
di Roberto Pinter
(26 gennaio 2012) Un partito in difficoltà, la Lega, sta raccogliendo le firme per un referendum abrogativo delle Comunità di valle agitando il tema dei costi della politica. Contro i costi della politica la gente firmerebbe anche per abrogare i Comuni, la Regione, le Province, i partiti, a maggior ragione per abrogare un ente che la stragrande maggioranza dei trentini non conosce. La Lega brucia i tempi e propone un referendum sbagliato e strumentale: chiede un giudizio su una riforma che è iniziata un anno fa e che non ha avuto ancora il modo di completarsi. Qualora si abrogasse la legge si creerebbe un vuoto istituzionale che andrebbe comunque colmato e potrebbe registrarsi una situazione paradossale con una sola comunità sopravvissuta, quella ladina.