«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

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Regioni, la mappa del benessere...
Il logo di Sbilanciamoci!

... e del malessere. Le classifiche dell'ultimo Rapporto Quars, che dal 2003 ci dice come stanno davvero le cose, con criteri e indicatori alternativi al Pil

(15 aprile 2012) Che il PIL sia uno strumento inservibile per misurare il benessere e la qualità della vita, è un fatto acclarato. Lo si sapeva bene, in realtà, già alla fine degli anni '60, quando Bob Kennedy dichiarava agli studenti dell'Università del Kansas che il PIL "misura tutto, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta", e due illustri economisti, William D. Nordhaus e James Tobin, davano alle stampe un saggio importante, provocatoriamente intitolato Is Growth Obsolete? E lo si sa ancor meglio oggi, mentre assistiamo al fiorire di iniziative da parte di governi, istituzioni internazionali, reti della società civile globale (per un'utile ed esaustiva rassegna in merito, si veda il numero monografico dedicato a Il benessere oltre il PIL de «La Rivista delle Politiche Sociali», n. 1, 2011) destinate a individuare indicatori in grado di cogliere le molteplici dimensioni che concorrono a determinare la stato di salute di un territorio e della popolazione che lo abita, partendo da ciò che per le persone davvero conta: un ambiente pulito, la tutela del lavoro, dei diritti e della salute, servizi e istruzione di qualità e per tutti, un tessuto sociale coeso, attivo e solidale.

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Una nuova sfida per l'autonomia trentina
Trentino, la povertà del dopoguerra

(22 febbraio 2012) Completamento dell'Accordo di Milano, un quadro definitivo del contributo finanziario del Trentino allo Stato italiano, autonomia integrale e nuove competenze della nostra autonomia, ma anche nuove responsabilità: queste le parole chiave della comunicazione di Lorenzo Dellai al Consiglio Provinciale (in allegato). 

La relazione del Presidente Dellai

Dietro i Forconi
Paul Klee

(21 febbraio 2012) Il nuovo direttore di Politica Responsabile è Franz Libero Bonomo, che propone una riflessione su un movimento di protesta, quello composto dai Forconi e da altri soggetti siciliani, che a inizio anno ha messo in ginocchio l'economia della regione piu vasta d'Italia. In breve tempo il carburante si è esaurito e i supermercati svuotati. I media tradizionali hanno prima ignorato il fenomeno e solo dopo alcuni giorni vi hanno prestato attenzione, oscillando tra minimizzazione e criminalizzazione. Chi sono i protagonisti di quel blocco? Cosa chiedono? Che ripercussioni possono avere i fatti siciliani sulla politica nazionale? Vieni a discuterne con noi, come sempre, su Politica Responsabile (www.politicaresponsabile.it)

In piazza per la Siria? Un carteggio...
giovane siriana

(19 febbraio 2012) Oggi si manifesta a Roma per fermare il massacro in Siria. La situazione nel vicino oriente si fa ogni giorno più difficile e complessa. E la nonviolenza della primavera araba si trova a fare i conti con i venti di guerra che spirano attorno all'Iran e di cui in molti cercano il pretesto. Occorre disinnescare questo ordigno a tempo. E uno sguardo non stereotipato sulla regione. Un carteggio.

Ciao Michele, ti spero bene. Ho visto con piacere l'adesione del Forum alla manifestazione di domenica a Roma in appoggio al popolo siriano ma come nel caso libico, mi lascia molto dubbioso la matrice e la composizione del promotore ufficiale il CNS. Su Peacelink Marinella Correggia ne da un quadro non diverso da quello libico. Il dubbio in sintesi è riportato in finale di pezzo: «...ecco quanto denuncia la stessa opposizione non armata (nelle parole di un esponente che preferiamo non citare per tutelarlo) il Cns sembra fare il gioco degli sceicchi e del petrolio, sono in maggioranza fratelli musulmani che se ne fregano della democrazia e sanno benissimo che la Siria è abbastanza laica per poter arrivare al potere in modo democratico, non arriveranno senza armi, perciò stanno facendo di tutto per armare la rivoluzione, da altro canto, c'è la Turchia che si sente la nostalgia attraverso il partito di Erdogan per ottomanizzare la regione contro un'Europa ancora ostile nei suoi confronti. Non dimentichiamo che la rivoluzione siriana è la più importante in assoluto nel caso un probabile successo. Gli sceicchi del Golfo Persico temono per il futuro della loro monarchie basate  comunque sulla dittatura e sull'ingiustizia».
La mia non è certo una critica alla partecipazione, anzi, forse solo la voglia di condividere con chi ne sa di più le insidie del pacifismo.
Un caro saluto

ale

Facebook, se la nostra vita è quotata in borsa
Facebook in borsa

di Pasquale Mormile 

(17 febbraio 2012) I rumors che da diversi mesi volevano in fase di preparazione le procedure per il collocamento in borsa di Facebook, Inc. sono stati confermati il 1 febbraio 2012 quando alla Security Exchange Commission (SEC), l'ente governativo che si occupa del mercato azionario negli Stati Uniti, è stata consegnata la documentazione S-1, valida per l'offerta pubblica iniziale (IPO) che dà avvio sostanzialmente alla quotazione in borsa del social network prevista per maggio 2012.

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Amianto, il disegno di legge unificato in aula a marzo
Eternit, pesante eredità

(14 febbraio 2012) L'attualità è sorprendente. La Terza Commissione Legislativa Provinciale darà il via libera giovedì mattina 16 febbraio al testo unificato dei disegni di legge sulla bonifica dai pericoli dell'amianto presentati dal gruppo consiliare del PD del Trentino (primo firmatario Michele Nardelli) e dal cons. Claudio Eccher.

Quasi un risposta della Comunità trentina alla sentenza di Torino che in primo grado ha condannato a sedici anni e al risarcimento materiale i responsabili della Eternit di Casale Monferrato, la multinazionale proprietaria di quattro stabilimenti di lavorazione dell'amianto in Italia. 

Il testo originario

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F35, più coraggio
Segni di guerra

di Piergiorgio Cattani www.unimondo.org

(15 febbraio 2012) E' tempo di tagli, è tempo di riammodernamento. In ogni settore. Anche in quello della difesa. Negli Stati Uniti, dove Obama ha presentato la nuova dottrina strategica, come in Italia. La crisi non risparmia nessuno e questo è sicuramente un bene specie per chi si batte, da tempi non sospetti, per la diminuzione delle spese militari.

Certo, le gerarchie delle forze armate addurranno altre ragioni di tipo strategico e geopolitico ma il punto è che finalmente si può parlare anche delle risorse destinate alla difesa, degli sprechi e soprattutto della visione generale che sta alla base di questo tipo di spese. Come immaginiamo l’Italia del futuro? Una potenza dotata di 131 cacciabombardieri di ultima generazione per mostrare la nostra capacità di deterrenza (speriamo non di offesa) ai paesi del Mediterraneo? Oppure vogliamo paragonarci alla Grecia in bancarotta ma che è costretta ad acquistare da aziende francesi e tedesche sottomarini, carri armati e elicotteri per una guerra virtuale persa in partenza?

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