"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Un intellettuale che guardando al Mediterraneo ha sempre cercato di superare le divisioni e i conflitti mutandoli in ragioni di convivenza, arricchimento, scambio. Pubblichiamo la lettera diffusa dal comitato che sostiene la candidatura al Nobel di Predrag Matvejević. Un appello che vede anche la mia adesione.
(marzo 2016) La seguente lettera è stata diffusa dal comitato che sostiene la candidatura di Predrag Matvejević al Nobel per la letteratura. Un modo per sostenerlo in questo suo difficile momento di salute - è da più di un anno ricoverato in un ospedale di Zagabria - ma soprattutto per far sentire la voce delle sue opere e dei suoi pensieri in questi giorni drammatici per quel Mediterraneo che lui ha tanto amato.
“Predrag Matvejević è la sintesi dell'Europa, anche dell'Est, che si riconosce nel Mediterraneo e nella sua storia: nella sua vita, nella sua famiglia, nella sua opera letteraria e politico-letteraria, ai tempi della cortina di ferro, si ritrovano quasi tutte le etnie, le religioni, le nazionalità e le culture che oggi come ieri, qualcuno vuole trasformare in ragione di conflitto. Tutta l'opera di Matvejević, ma in particolare il suo impareggiabile Breviario Mediterraneo, ripercorre quelle differenze presunte, mostrandone, come forse nessuno ha fatto, oltre lui e Braudel, quanto siano nostre, di tutti; mutandole, così, in ragioni di convivenza, arricchimento, scambio.
Si riunisce sabato 5 aprile 2014 presso il Café de la Paix l'assemblea dell'associazione per il turismo responsabile "Viaggiare i Balcani".
Care amiche e cari amici,
sabato prossimo 5 aprile, alle ore 10.30 presso la saletta del Café de la Paix, in Passaggio Teatro Osele a Trento, avrà luogo l'assemblea dell'associazione "Viaggiare i Balcani".
Questo incontro rappresenta un punto d'arrivo importante di un percorso avviato dieci anni fa, quando attraverso due associazioni trentine (Tremembè e Progetto Prijedor) avviammo un programma di sperimentazione del turismo responsabile nell'Europa di mezzo. Quell'Europa "così vicina e così lontana" dal nostro immaginario turistico, che usciva da anni di devastazione e di guerra, il che faceva apparire questo tentativo come una missione impossibile.
Fano e Senigallia, antiche città marchigiane dove sono stato nei giorni scorsi per presentare il libro-guida "Scoprire i Balcani". A guardar bene un pretesto per parlare di Europa, della necessità di scollinare il Novecento e di comprendere questo tempo.
Già da qualche anno insieme a Roberta Biaggerelli, la mia amica "attora" che alla tragedia di là del mare ha ispirato una parte importante della sua attività professionale, portiamo in giro una sorta di "racconto balcanico" ogni volta diverso, una conversazione accompagnata dal rito della "bosanska kafa", il caffè bosniaco che aiuta a guardarti dentro e oltre, nel condividere il presente ma anche ad alzare lo sguardo sui segni del tempo...
Incontro formativo per gli studenti delle classi del Liceo Scientifico Da Vinci di Trento che parteciperanno al viaggio di studio a Sarajevo, in occasione del centenario dell'inizio della prima guerra mondiale. Con Michele Nardelli, presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani.
di Andrea Rossini (www.osservatoriobalcanicaucaso.org)
Una protesta operaia iniziata con una manifestazione di alcune centinaia di persone mercoledì a Tuzla si è gradualmente estesa a tutti i principali centri del paese, trasformandosi nel maggiore movimento di protesta in Bosnia Erzegovina dalla fine della guerra. Migliaia di giovani e disoccupati hanno raccolto il segnale lanciato da Tuzla, un tempo importante polo produttivo e industriale, indirizzando la propria rabbia contro edifici e sedi istituzionali e contro le forze dell'ordine. Le dimostrazioni sembrano crescere di intensità con il passare delle ore, e sono forti in particolare nella Federazione di Bosnia Erzegovina, una delle due entità in cui il Paese è diviso dagli Accordi di Pace di Dayton del 1995. Anche in Republika Srpska tuttavia, l'entità a maggioranza serba, ci sono state manifestazioni di solidarietà con i dimostranti della Federazione.
Un testo inedito di Paolo Rumiz interpretato da Roberta Biaggerelli e una conversazione con Michele Nardelli sul Novecento, il secolo che nasce e muore a Sarajevo.
Presentazione della guida del turismo responsabile "Scoprire i Balcani".
Guardare l'Europa, attraverso i Balcani. Un pensiero dell'amico Emilio, attraverso le nostre discussioni di viaggio e l'attualità.
di Emilio Molinari
Se qualcuno in vista delle elezioni europee volesse capire qualcosa di più del lato oscuro dell'Unione Europea, del fiscal compat e del vincolo del 3%, di sicuro dovrebbe piantarla di “guardare” a Berlino. Dovrebbe prendersi una settimana di ferie e correre in Bosnia: a Zenica, Tuzla, e sopratutto a Sarajevo, dove la protesta, questa volta sociale ed operaia, attraversa le divisioni della guerra e della pulizia etnica.
Andare a Sarajevo viaggiando nella storia. Da dove 100 anni fa il colpo di pistola di Gravilo Princip dava il via alle due guerre mondiali (la seconda è il continuo della prima), partorite dall'Europa del “lassez fair capitalista”, dei nazionalismi e del fallimento delle socialdemocrazie.