"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Pace e diritti umani

Oltre 70 parlamentari per la Pace: nasce l'intergruppo
Manifestazione contro gli F35 a Trento

(16 luglio 2013) Ad oggi 23 parlamentari di Sel, 22 del PD, 16 di M5S e 4 di Scelta Civica hanno aderito all'Intergruppo nato per promuovere le iniziative legislative in tema di pace.

Ha come principale obiettivo quello di dare voce alle associazioni e ai movimenti della società civile in tema di disarmo, l'Intergruppo "Parlamentari per la pace" presentato questa mattina alla Camera e il cui sito www.parlamentariperlapace.it sarà presto online.

"Nostro obiettivo è riprendere proposte e sollecitazioni di associazioni, movimenti e campagne che lavorano sul tema della pace, con un lavoro di sponda", ha spiegato Giulio Marcon (Sel) nella presentazione dell'Intergruppo che ha come "punto di riferimento l'articolo 11 della Costituzione", per "destinare risorse risparmiate con il taglio delle spese per gli armamenti a politiche sociali". "Ci siamo ispirati all'omonimo gruppo parlamentare nato negli anni '80 con analoghi obiettivi - una trentina di parlamentari tra cui Luciana Castellina, Stefano Rodotà, Natalia Ginzburg - e di cui abbiamo deciso di utilizzare il logo", ha detto Giulio Marcon. 

Codici urbani
Spazi urbani

Città, cultura, spazio pubblico.

Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure.

Italo Calvino  (Le città invisibili, 1972)

 

Dalla chiusura  anticipata del Cafè de la Paix a un nuovo modo di intendere la città.

La recente storia dell'animazione culturale del centro storico di Trento vuole che desideri e paure non debbano mai trovare un punto d'incontro e che al contrario, al calar della sera, si debbano obbligatoriamente scontrare. In queste ultime settimane si è discusso molto attorno alla scelta di ridurre l'orario di apertura del circolo culturale Cafè de la Paix ma è indubbio che il problema non riguardi esclusivamente il passaggio Teatro Osele ma si allarghi a tutto il territorio comunale.

Che città deve essere Trento? Questa è la prima domanda che dobbiamo porci, senza retorica ne paura di trovarci di fronte a idee diverse e magari in conflitto tra loro. Quale crediamo sia il rapporto che la cultura, la musica, la socialità debbano avere con l'uso dello spazio pubblico? Quale il ruolo dei diversi attori culturali presenti nel tessuto cittadino? Quali strumenti e quali limiti - nuovi codici urbani - la città si deve dare?

1914 - 2014. Inchiesta sulla Pace nel secolo degli assassini
Novecento

Presentato oggi alla Biblioteca della Fondazione Museo Storico l'itinerario annuale del Forum trentino per la Pace e i Dritti Umani

Con troppa sicurezza e poca riflessione, ci siamo lasciati alle spalle il ventesimo secolo lanciandoci a testa bassa in quello successivo. [...] Con entusiasmo manicheo, in Occidente ci siamo affrettati a liberarci, laddove possibile, del bagaglio economico, intellettuale e istituzionale del ventesimo secolo e abbiamo incoraggiato gli altri a
fare altrettanto. [...]

Tony Judt, "L'età dell'oblio"

Saremo capaci di "vivere umanamente tra le rovine della storia"? La domanda che si poneva più di mezzo secolo fa Hannah Arendt rimane ancora lì, in attesa di risposta. Basta guardarsi attorno per capire quanto poco  - in assenza di elaborazione - impariamo dalle tragedie del passato. 

Perché tornare sui propri passi e provare ad osservare con occhi diversi quel che noi stessi abbiamo vissuto non è affatto banale. Il problema è che ne abbiamo paura, perché il passato ci chiama in causa. Talvolta ci risveglia immagini che preferiremmo scordare, ci riporta nel dolore. Oppure ci chiede ragione delle nostre responsabilità, quelle morali e politiche che investono una sfera collettiva come quelle riguardano che i nostri comportamenti individuali. Ci pone di fronte a quel lavoro di elaborazione che sappiamo doloroso e rispetto al quale preferiamo pensare che il tempo sia galantuomo.

F35. Un conflitto istituzionale
Disarmo, quando impareremo?
Riporto il documento del di Paolo Beni, presidente nazionale Arci, e di Flavio Mongelli, responsabile Arci Pace e Disarmo in seguito al comunicato del Consiglio Supremo della Difesa

Le dichiarazioni del Consiglio Supremo
di Difesa aprono un conflitto istituzionale

Chiediamo che vengano riconosciute le
prerogative del Parlamento

Le dichiarazioni contenute in un comunicato diffuso al termine della riunione del Consiglio Supremo di Difesa, organo costituzionale presieduto dal Presidente della Repubblica, ci appaiono preoccupanti.

Esse mettono in discussione la potestà del Parlamento di entrare nel merito di questioni che concernono la politica internazionale, la difesa e le decisioni di spesa che riguardano il nostro paese.

Ci sembra quindi un intervento censorio nei confronti del Parlamento, con un chiaro - anche se non esplicitato - riferimento alla questione degli F35.

F35, una spesa senza senso
Quello che ormai in ogni parte d\'italia è diventato il logo della campagna contro gli F35

(25 giugno 2013) La campagna contro l'acquisto dei superbombardieri nucleari F35 da parte dell'Italia inizia finalmente a fare breccia anche sul piano parlamentare.

Dopo l'appello firmato da numerosi esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, una mozione trasversale agli schieramenti è stata sottoscritta da decine di parlamentari. Già in passato i consigli regionali del Trentino Alto Adige, Umbria, Emilia Romagna, Marche, Toscana hanno aderito alla campagna per tagliare le ali alle armi e forse non è casuale che il Ministro agli affari regionali Graziano Delrio si sia espresso dichiarando che la scelta degli F35 rappresenta "una spesa senza senso".

Il Trentino Alto Adige - Sud Tirolo è stata la prima regione italiana ad esprimersi contro questa follia con una mozione che vedeva Michele Nardelli primo firmatario ed approvata nel giugno 2009.

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Una bella serata al Castello del Buonconsiglio
Un immagine del concerto klezmer di ieri sera

(28 giugno 2013) Nonostante il freddo e la pioggia, una gran bella serata quella di ieri al Castello del Buonconsiglio con le parole di Paolo Rumiz interpretate da Roberta Biagiarelli, le mie brevi considerazioni sui messaggi che l'Europa di mezzo ci ha inviato senza che nemmeno ce ne accorgessimo, il violino di Mario Sehtl, i sapori trentini e balcanici di Sergio Valentini e degli amici di Slow Food, la musica klezmer del gruppo J'Haz Klezmori proveniente dalla Vojvodina. Grazie a Maurizio Camin e a tutti gli amici dell'Associazione Trentino con i Balcani.

Lampedusa approdo sicuro
Una croce nel mare

Nell'ambito dell'iniziativa 3 giorni x 1 vita. Futuro presente dei rifugiati in Trentino il Comitato Non laviamocene le mani, il Museo Storico Italiano della Guerra onlus e l'Istituto tecnico "G. Marconi" propongono

giovedì 20 giugno 2013 alle 17.30 c/o Sala Rosa della Regione, piazza Dante, Trento

Lampedusa approdo sicuro. Video, immagini e racconti dall'isola più a sud d'Europa

- proiezione di "Liberi!", 15 min., un video della Guardia Costiera che documenta un'operazione di recupero in alto mare;

- proiezione di "Lampedusa approdo sicuro", 28 min., reportage di Paola Rosà e Antonio Senter, che raccoglie le testimonianze e i racconti dei lampedusani in prima linea nell'accoglienza e nei salvataggi;

- presentazione della pubblicazione "Lampedusa approdo sicuro" a cura di Paola Rosà, 48 pagine a colori, edita dal Museo Storico Italiano della Guerra onlus, un reportage collettivo con testi e foto dei maturandi dell'Istituto "Marconi", inviati speciali alla frontiera meridionale d'Europa dal 12 al 16 aprile 2013