"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
La Sardegna incontra il Trentino
Il Vino di Cana. Storie di vite e di vini del Mediterraneo
Sabato 12 novembre 2011, Centro di Formazione alla solidarietà internazionale, ex Convento Agostiniani, Vicolo San Marco 1, Trento
(4 dicembre 2011) Il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani sostiene la campagna per i diritti di cittadinanza "L'Italia sono anch'io", che chiede fra l'altro il riconoscimento della cittadinanza italiana per i bambini nati in Italia da genitori stranieri. La campagna mira direttamente ad una riforma della Legge del 5 febbraio 1992, n. 91, che, sintetizzando, limita l'attribuzione della cittadinanza italiana solamente a tre casi: nascita da genitori italiani, naturalizzazione (essere regolarmente e ininterrottamente residente in Italia da 10 anni) e matrimonio.
L'associazione Il Gioco degli Specchi, già a.t.a.s. Cultura, si avvia alla sua attività annuale di maggior rilievo
"La Patria riTrovata", dal 7 al 14 novembre a Trento
dedicata quest'anno al 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Il lavoro congiunto di scrittori, studiosi, artisti, associazioni, volontari darà vita ad una settimana intensa di incontri che si propongono dal 2002 e che impegnano l'Associazione a portare all'attenzione della cittadinanza i temi della migrazione e delle convivenze nel mondo, in Italia, nel nostro Trentino attraverso la parola, la letteratura, la testimonianza, l'immagine.
Nei giorni scorsi si è sviluppata una significativa discussione sui media locali a proposito della scelta di alcuni comuni delle Giudicarie di armare il proprio corpo di polizia locale. Sul tema l'intervento del presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani.
di Michele Nardelli
(16 luglio 2012) Che cosa significa "cultura della pace"? Il Trentino, nell'ormai lontano 1991, ci ha fatto una legge (la LP n.11/91) che s'intitola proprio così: "Promozione e diffusione della cultura della pace". Con questa legge i legislatori intendevano riconoscere che la pace non la si afferma solo in opposizione alla guerra, quando si avverte il sordo stridore delle armi, ma in tempo di pace, se così si può dire in questo villaggio globale dove la guerra è una presenza costante tanto da diventare normalità.
La pace come prevenzione della degenerazione violenta dei conflitti, per un approccio nonviolento nella loro gestione. La pace come studio ed elaborazione dei conflitti, se vogliamo imparare qualcosa dalla storia ed evitare che le tragedie del Novecento si ripetano all'infinito. La pace come analisi dei lati inconfessabili della natura umana. La pace come attenzione e dialogo verso ogni diversità, perché le identità sono il prodotto dell'incontro e sempre in divenire. La pace nell'equità e nella sostenibilità delle scelte che andiamo a compiere, nella consapevolezza del carattere limitato delle risorse.