"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Assemblea del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani
Si riunisce oggi a Trento, presso la sede del Cenro di Formazione per la Solidarietà Internazionale, l'Assemblea del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Ottanta fra associazioni di volontariato e organismi istituzionali fanno parte dell'assemblea che si rinnova ogni cinque anni e che ogni anno si arricchisce di muove associazioni aderenti.
All'ordine del giorno dell'assemblea di oggi due punti principali: la presentazione delle attività formative del CFSI con il quale il Forum ha siglato quest'anno uno specifico protocollo di collaborazione; il percorso tematico del Forum per il 2012 quest'anno dedicato alla cultura del "limite".
Questo intervento viene pubblicato oggi dal quotidiano "Trentino" come commento in prima pagina.
(25 aprile 2012) Nel marzo 1968, tre mesi prima di essere assassinato, Robert Kennedy pronunciava, presso l'Università del Kansas, un discorso rimasto memorabile nel quale evidenziava - tra l'altro - l'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere degli stati.
«... Il PIL - affermava Kennedy - comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari ... Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta ...».
http://www.youtube.com/watch?v=grJNlxQsqtE&feature=player_detailpage
Da quella lontana primavera sono passati quarantaquattro anni e nel frattempo il mondo è profondamente cambiato, ma quelle parole mantengono intatte la forza di un messaggio profetico. Per la semplice ragione che il PIL è diventato una sorta di ossessione delle economie nazionali, tanto da diventare impropriamente lo strumento di misurazione del benessere collettivo.
Il dialogo tra la natura e la cultura - o più esattamente: l'abbraccio della vegetazione che sgretola i palazzi e della sabbia che seppellisce i templi e gli anfiteatri - è tanto antico quanto la storia dell'uomo. Chi dice storia dice rovine e, ovviamente, meditazione di fronte alle rovine. Ciò che è stato detto meno è che le parole di questa meditazione, e la meditazione stessa, sono anch'esse storia e sono destinate a soffrire una sorte identica a quella degli edifici che ispirano lamenti e riflessioni: cadere e confondersi con la polvere.
E allo stesso modo: quasi sempre dimentichiamo che la natura, sebbene ci appaia eterna e inalterabile, nemmeno sfugge alla storia: l'universo ebbe un principio e avrà una fine. Che cosa sono gli astri e i pianeti, gli atomi e le loro particelle, se non fossili dello spazio-tempo dell'inizio? L'idea di una natura sempre identica a se stessa non è meno illusoria delle eternità dei metafisici.
di Roberto Belloni, Mauro Cereghini, Francesco Strazzari *
(1 marzo 2012) Siria, Libia, Sud Sudan, Darfur, Afghanistan, Iraq. Sono le ultime crisi internazionali, in ordine di tempo, ad essersi guadagnate uno spazio di visibilità su giornali e televisioni. Ma molte altre si consumano senza ricevere altrettanta attenzione mediatica. La comunità internazionale nelle sue varie articolazioni - Onu, organismi internazionali, governi, organizzazioni non governative... - prova a intervenire in tutte le crisi, seppure con risorse insufficienti. Di questi interventi, della loro efficacia e dei loro limiti, si discuterà nel convegno "Conflitto, pace, costruzione dello stato e istituzioni locali", organizzato l'1 e 2 marzo a Trento dal Centro per la formazione alla solidarietà internazionale e dalla Scuola di Studi Internazionali dell'Università.
Racconti balcanici e musica klezmer. Spettacolo di e con Roberta Biagiarelli
"Festeggiavamo tutto insieme, non ci interessava chi fosse che cosa".
Venerdì 24 febbraio alle ore 21.00, presso il teatro S.Marco in via S. Bernardino a Trento, avrà luogo l'evento Il Tempo della festa, viaggio artistico musicale alla scoperta della dimensione della festa nei paesi balcanici prima dell'ultimo conflitto. La serata è organizzata dalle associazioni Trentino con i Balcani e Viaggiare i Balcani.