"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
(12 maggio 2012) "Nessuno può volontariamente non capire una frase", scrive magistralmente Andrea Moro, (in Parlo dunque sono, Adelphi, Milano 2012; p. 9). Possiamo decidere di non andare in un luogo; di non mangiare o di non bere qualcosa, ma non di non capire una frase quando la leggiamo o ce la dicono. Ma allora perché diviene così difficile capire o rendersi conto di alcune questioni così evidenti e sempre più urgenti nel tempo in cui viviamo?
di Giulio Marcon
(6 aprile 2012) La legge delega varata ieri dal Consiglio dei ministri per la riforma delle forze armate conferma le anticipazioni delle scorse settimane fatte dal ministro-ammiraglio Di Paola alle Commissioni Difesa di Camera e Senato e dal Consiglio Supremo della Difesa: tagli in 10 anni al personale militare e civile della difesa (33.000 addetti in meno) per avere più risorse da destinare alle armi e alle operazioni militari all'estero.
Infatti non si parla complessivamente di tagli alla spesa ma - dice Di Paola - di «bilanciare la spesa militare in senso virtuoso» (cioè meno soldi per gli stipendi e più risorse per le armi) per una riforma da fare, bontà sua, «senza richiedere risorse aggiuntive».
Un ricordo lucido e intenso dell'inizio dell'assedio di Sarajevo, gli amici che diventano nemici e gli amici che abbandonano la città. L'incredulità di fronte al tragico accadere della guerra
di Azra Nuhefendić, http://www.balcanicaucaso.it/
(6 aprile 2012) Da quando ho letto che, vent'anni fa, anche il generale bosniaco Jovan Divjak non credeva che sarebbe scoppiata la guerra a Sarajevo, mi sento meno idiota. Anch'io, come il generale, non prendevo sul serio i chiari segnali premonitori, le situazioni inconfondibili. Non ci credevo, o non volevo crederci. Persino il giorno dopo il primo attacco su Sarajevo, tra il cinque e il sei aprile 1992, continuavo a dubitare. E così come me molti vicini, amici, colleghi, familiari.
Attaccarono Sarajevo la notte del cinque aprile 1992 con l'intenzione di dividere la città in due. Per tutta la notte ci bombardarono pesantemente, su di noi si abbatté una fitta pioggia di proiettili che andavano a colpire i sottili muri dei palazzi moderni, udivamo gli assalitori che si urlavano tra di loro secchi ordini: "Di qua", "là", "avanti", "indietro".
Questo intermezzo cittadino entro pochi mesi diventerà l'indirizzo civico del Cafè de la Paix , circolo culturale gestito dall'eterogeneo gruppo di operatori artistici dell'associazione Cafè Culture e promosso dal Forum della Pace e dei diritti Umani di Trento.
Incontro con Piergiorgio Cattani - caporedattore Unimondo e ACLI Trentine ed Emanuele Secci - Informazione Libera
Saluto: Arrigo Dalfovo - presidente ACLI Trentine
Introduce: Fabio Pipinato
La cultura del limite. Il pianeta non può più consentire un'impronta ecologica fatta anche di spostamenti di massa di miliardi di persone negli orari di punta. Il telelavoro permette una riduzione di emissioni di CO2, minori impianti di climatizzazione negli uffici e minor numero di PC stessi. E più qualità della vita. Internet offre le stesse opportunità sia alle massaie in cucina che alle aziende quotate in borsa purché vi sia da parte di entrambi intrapresa. Ne parliamo con Piergiorgio Cattani - redattore di Acli Trentine e caporedattore di Unimondo e con Emanuele Secci noto fotografo e cofondatore di Informazione libera (800.000 fan su facebook). Due persone straordinarie che stanno governando due network nonostante alcuni limiti.
organizzano: Acli Trentine, Cooperativa Mandacarù, Dipartimento Pace e Stili di vita Acli nazionali, Fondazione Fontana, Forum trentino per la pace ed i diritti umani, Gruppo Trentino Volontariato, Ipsia del Trentino, Microfinanza e Sviluppo, Pax Christi, Unimondo, Consiglio della Provincia Autonoma di Trento
Conferenza stampa di presentazione del percorso annuale del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, che nel 2012 sarà dedicato alla cultura del limite.
Partecipano fra gli altri Michela Embriaco (Multiverso Teatro), Andrea Miorandi (Sindaco di Rovereto), Erica Mondini (vicepresidente del Forum), Michele Nardelli e Federico Zappini (Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani).