"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Pace e diritti umani

Oltre l'illusione di una crescita infinita ...
Oltre il limite

Nell'ambito del ciclo di incontri "Nuovi stili di vita. Fra sobrietà, solidarietà, partecipazione" le associazioni di Mattarello propongono una serata dibattito 

"Oltre l'illusione di una crescita infinita: la decrescita conviviale?"

Relatrice: Dalma Domeneghini (Torino) dell'"Associazione per la decrescita"

"Nel limite. La misura del futuro"

relatore: Michele Nardelli Presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani

a cura di AIFO e FPS

Nel limite
La Terra vista dalla Luna
A proposito della giornata della Terra, 22 aprile 2012

di Ugo Morelli

(22 aprile 2012) La prima cosa da fare per cercare di affermare la cultura del limite è individuare i limiti. Definire cioè quali sono gli ambiti nei quali si può migliorare. Se finalmente iniziamo a comprendere i guasti di uno sviluppo illimitato, non solo è necessario iniziare a fare scelte appropriate, ma anche porre rimedio ai settori dove ci sono problemi e sprechi.

Farlo non è facile, come non sarà facile cambiare rotta sulle aspettative crescenti che l'idea e la pratica di uno sviluppo inteso come illimitato hanno reso così diffuse e date per scontate. Non solo, ma tuttora da chi governa continuando a parlare di crescita, e dalla comunicazione dei media utilizzati per scopi commerciali, avvertiamo come l'opinione pubblica venga spinta a comportamenti all'insegna dell'idea che "di più è meglio".

L'odore della guerra
L\'odore della guerra

Inaugurazione della Mostra fotografica di Fabio Bucciarelli "L'odore della guerra. La guerra vicina, la guerra lontana".

Seguirà la conferenza: "La gerra per la terra, l'informazione e i conflitti" con gli interventi di Raffaele Crocco, Fabio Bucciarelli, Angelo Ferrari, Giuseppe Ferrandi e il saluto iniziale di Wanda Chiodi

La mostra rimarrà aperta a Rovereto fino al 22 aprile e poi verrà spostata a Trento, presso le Gallerie di Piedicastello dove potrà essere visitata dal 24 aprile al 10 maggio.

L'iniziativa è promossa dall'Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo nell'ambito del percorso "Nel limite. La misura del futuro" del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Aderiscono il Comune di Rovereto, il Museo storico del Trentino, la Cgil del Trentino, l'Arci.

Scoprire la bellezza del limite
Abissi
di Ugo Morelli

(12 maggio 2012) "Nessuno può volontariamente non capire una frase", scrive magistralmente Andrea Moro, (in Parlo dunque sono, Adelphi, Milano 2012; p. 9). Possiamo decidere di non andare in un luogo; di non mangiare o di non bere qualcosa, ma non di non capire una frase quando la leggiamo o ce la dicono. Ma allora perché diviene così difficile capire o rendersi conto di alcune questioni così evidenti e sempre più urgenti nel tempo in cui viviamo?

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Una delega di guerra
Piazza Tien an men

di Giulio Marcon

(6 aprile 2012) La legge delega varata ieri dal Consiglio dei ministri per la riforma delle forze armate conferma le anticipazioni delle scorse settimane fatte dal ministro-ammiraglio Di Paola alle Commissioni Difesa di Camera e Senato e dal Consiglio Supremo della Difesa: tagli in 10 anni al personale militare e civile della difesa (33.000 addetti in meno) per avere più risorse da destinare alle armi e alle operazioni militari all'estero.

Infatti non si parla complessivamente di tagli alla spesa ma - dice Di Paola - di «bilanciare la spesa militare in senso virtuoso» (cioè meno soldi per gli stipendi e più risorse per le armi) per una riforma da fare, bontà sua, «senza richiedere risorse aggiuntive».

Guerra e lavoro: troppa ricchezza, troppa fame
Ne parlano Paolo Burli, Fabio Bucciarelli, Raffaele Crocco, Wanda Chiodi, Bruno Dorigatti

Quell'aprile a Sarajevo
Sarajevo, 1992

Un ricordo lucido e intenso dell'inizio dell'assedio di Sarajevo, gli amici che diventano nemici e gli amici che abbandonano la città. L'incredulità di fronte al tragico accadere della guerra

di Azra Nuhefendić, http://www.balcanicaucaso.it/

(6 aprile 2012) Da quando ho letto che, vent'anni fa, anche il generale bosniaco Jovan Divjak non credeva che sarebbe scoppiata la guerra a Sarajevo, mi sento meno idiota. Anch'io, come il generale, non prendevo sul serio i chiari segnali premonitori, le situazioni inconfondibili. Non ci credevo, o non volevo crederci. Persino il giorno dopo il primo attacco su Sarajevo, tra il cinque e il sei aprile 1992, continuavo a dubitare. E così come me molti vicini, amici, colleghi, familiari.

Attaccarono Sarajevo la notte del cinque aprile 1992 con l'intenzione di dividere la città in due. Per tutta la notte ci bombardarono pesantemente, su di noi si abbatté una fitta pioggia di proiettili che andavano a colpire i sottili muri dei palazzi moderni, udivamo gli assalitori che si urlavano tra di loro secchi ordini: "Di qua", "là", "avanti", "indietro".