"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
di Roberto Belloni, Mauro Cereghini, Francesco Strazzari *
(1 marzo 2012) Siria, Libia, Sud Sudan, Darfur, Afghanistan, Iraq. Sono le ultime crisi internazionali, in ordine di tempo, ad essersi guadagnate uno spazio di visibilità su giornali e televisioni. Ma molte altre si consumano senza ricevere altrettanta attenzione mediatica. La comunità internazionale nelle sue varie articolazioni - Onu, organismi internazionali, governi, organizzazioni non governative... - prova a intervenire in tutte le crisi, seppure con risorse insufficienti. Di questi interventi, della loro efficacia e dei loro limiti, si discuterà nel convegno "Conflitto, pace, costruzione dello stato e istituzioni locali", organizzato l'1 e 2 marzo a Trento dal Centro per la formazione alla solidarietà internazionale e dalla Scuola di Studi Internazionali dell'Università.
Racconti balcanici e musica klezmer. Spettacolo di e con Roberta Biagiarelli
"Festeggiavamo tutto insieme, non ci interessava chi fosse che cosa".
Venerdì 24 febbraio alle ore 21.00, presso il teatro S.Marco in via S. Bernardino a Trento, avrà luogo l'evento Il Tempo della festa, viaggio artistico musicale alla scoperta della dimensione della festa nei paesi balcanici prima dell'ultimo conflitto. La serata è organizzata dalle associazioni Trentino con i Balcani e Viaggiare i Balcani.
Giornata di mobilitazione contro gli F-35
Tagliano sulle pensioni, la scuola, il lavoro, i servizi sociali, gli enti locali, i letti degli ospedali... e vogliono comprare 90 cacciabombardieri nucleari da 10 miliardi di euro.
Cosa si può fare con 10 miliardi di euro? 2.000 nuovi asili, scuole più sicure, 7 milioni di pannelli solari, la ristrutturazione del centro storico de l'Aquila, treni per pendolari, ridare 50.000 posti letto alla Sanità al fine di non vedere malati nei corridoi degli ospedali italiani.
Intervista a cura di Simone Casalini al primo ministro tibetano in esilio Lobsang Sangay, in visita a Trento martedì 28 febbraio.
(22 febbraio 2012) Dal 1950 la Cina ha allungato il suo corpo politico e istituzionale sul Tibet rivendicandolo come proprio spazio territoriale o opponendo, più prosaicamente, i suoi interessi geopolitici ed economici. Nove anni più tardi il Dalai Lama e la sua corte, seguiti nel tempo da altri esuli, hanno avviato la diaspora accolti nell'allora India nehruviana. Sessant'anni e oltre sono corsi via lungo i maestosi fiumi che sbocciano sui proclivi del Tetto del mondo, ma nulla è cambiato...
di Michele Nardelli
Kelăat Es-Sraghna, Marocco. Molte delle persone che assistono all'incontro parlano l'italiano, alcuni con la cantilena del dialetto delle nostre valli dove hanno lavorato. E dato che l'immigrazione avviene frequentemente per passa parola, da territorio a territorio, il Trentino è diventata per molti di loro la terra dove rifarsi una vita, dove sono nati i loro figli, una nuova casa. Nonostante l'aver ricevuto, dopo tanti anni di lavoro, la cittadinanza italiana, per un istinto che ci lega ad una terra hanno scelto di ritornare nel loro paese d'origine. Quasi avessero un debito aperto verso il paese che quand'erano giovani hanno deciso di abbandonare.
di Vladimiro Polchi - da www.repubblica.it
(6 marzo 2012) Chi nasce in Italia è italiano. Urne aperte agli stranieri che vivono e lavorano nel nostro Paese. Una montagna di firme e due leggi di iniziativa popolare rilanciano la riforma della cittadinanza e il diritto di voto amministrativo agli immigrati. È il primo bilancio della campagna "L'Italia sono anch'io": 19 organizzazioni coinvolte, oltre 100 comitati locali e un migliaio di volontari impegnati per sei mesi. Il risultato? Circa 110mila firme consegnate alla Camera, ben oltre il tetto necessario delle 50mila.